Coming out prima o dopo il successo?


Settimana scorsa, in occasione del coming out dell’attore Zacharia Quinto, ho postato nella bacheca del gruppo FaceBook Io: Nella gioia e neldolore e i miei mondi, le  dichiarazioni con cui Quinto spiega le ragioni che lo hanno portato ad uscire dall’armadio proprio in questo periodo:

"Quando ho saputo che il giovane Jamey Rodemeyer si era suicidato mi sono sentito profondamente turbato. Inoltre, quando ho visto che Jamey aveva registrato un video per la campagna It Gets Better pochi mesi prima di togliersi la vita ho provato un sentimento di disperazione. Anche io ho registrato un video per It Gets Better lo scorso anno, sulla scia dei suicidi commessi da adolescenti omosessuali che flagellavano la nazione in quel momento. Però, dinanzi alla morte di Jamey, mi è risultato lampante che vivere una vita gay senza riconoscerlo pubblicamente, non è sufficiente per dare un contributo significativo all’immenso lavoro che ci resta da fare verso la completa uguaglianza. La nostra società deve riconoscere l’inarrestabile slancio verso l’uguaglianza civile per tutti i cittadini gay, lesbiche, bisessuali e trans gender di questo paese. I ragazzi gay hanno bisogno di smetterla di uccidersi perché sono vittime di un crudele e implacabile bullismo. I genitori devono insegnare ai loro figli i principi del rispetto e dell’accettazione. Stiamo assistendo a un enorme cambiamento delle coscienze in tutto il mondo. Ci troviamo sul limitare di una grande trasformazione nella nostra cultura e nel governo. Credo nel potere della volontà di cambiare la nostra società ed è mia intenzione vivere una vita autentica di compassione, di integrità e di azione. La vita di James Rodemeyer ha cambiato la mia. E mentre la sua morte mi fa solo desiderare di aver fatto coming out prima, ora gli sarò eternamente grato per essere stato il motivo scatenante del cambiamento dentro di me. Ora posso solo sperare che sia io motivo di cambiamento per altre persone nel mondo. Il che, credo, è tutto quello che possiamo chiedere a noi stessi e agli altri."

Dopo aver pubblicato questo stato, ne ho subito pubblicato un altro in cui riportavo alcune parole di Ricky Martin:


"Sì, sono un uomo gay e cerco i miei diritti. Ci sono due o tre persone alle quali dà fastidio la mia natura ma io non ho alcun controllo sulle loro emozioni. Io devo semplicemente vivere in pace con la mia vita e continuare ad andare avanti".



Subito nel gruppo è nata una discussione, interessante a mio avviso, fra due ragazze che seguono la pagine dedicata al mio libro e ai miei blog, tanto che ho deciso di riportarla anche qui. Le ragazze sono Arianna e Alessandra. 

Arianna chiedeva se non fosse troppo facile per un artista fare coming out una volta ottenuto il successo e Alessandra ha cercato di spiegare il perché questo non viene fatto prima.


Arianna: credo ke per le "celebrità" sia più facile fare coming out...... però mi kiedo, come mai decidono di farlo solo quando hanno raggiunto una certa fama?

Alessandra: perché c'è purtroppo una cosa che ha ucciso l'arte da tempo: IL MARKETING. Se un ragazzo appena agli inizi fa coming out, purtroppo in questa piccola società (mondiale), crolla a picco perché tutte le ragazzine di turno che comprano le riviste, i gadget ecc ecc,  non lo farebbero più sapendo che non possono sognare di stare insieme al loro idolo. Purtroppo la maturità di ammirare e seguire un'artista in base solo al suo lavoro si raggiunge crescendo e la fascia dai 13 ai 19 anni è quella che consuma di più...

Arianna: giusto hai colto nel segno... però mi viene da chiedermi: allora metto la fama al primo posto e la dignità al secondo? Io al loro posto la mattina vorrei guardarmi allo specchio sapendo di nn portare una maschera solo per motivi di soldi...

Alessandra: Però ti posso dire non mi sembra nemmeno il caso di puntare il dito, perché ognuno ha la sua storia personale, nel senso che anche un gay non famoso magari fa coming out tardi, vuoi perché ancora non l'aveva scoperto prima,vuoi per la famiglia,vuoi per il lavoro (perché anche negli ambienti lavorativi ancora oggi ci sono casi di gente che poi ti crea problemi e la maggior parte delle volte sono "superiori"tuoi). Cmq succede a tanti. Tornando invece al discorso artistico, io sono una musicista e ok ho scelto di non scendere a compromessi nella mia vita, ma non sono un'ipocrita e se mi chiedessero adesso qualcosa in cambio della carriera che ho sempre desiderato, lo farei sapendo che dopo qualche anno, una volta in vetta, potrei fare quello che mi pare perché ormai sono una potenza, beh, chi mi condannerebbe per questa scelta? Credo sia umano e lecito quando hai un grande sogno.

Arianna: certo è un tuo diritto...  io la penso in modo diverso, però apprezzo di più ki lo fa senza aver paura delle conseguenze… è un modo per contribuire a cambiare le cose......

Alessandra: le persone prese ad una ad una ragionano, la gente invece è un animale stupido,ottuso e violento e bisogna fargli capire le cose pian piano e gradualmente. Fare "botti" in mezzo al nulla, rovina solo la mano di chi ha acceso la miccia, perché la gente guarderà e basta. Tutte le discriminazioni vanno combattute attraverso l'unione e "usando" le persone che stanno in una posizione di "potenza" vuoi per fama, vuoi per politica o vuoi. Se Jean Fonda fa una campagna per i diritti umani sicuramente "la gente" gli darà più importanza e ci penserà un po’ di più rispetto, purtroppo, a tutte quelle donne che lo fanno ogni giorno col volontariato. Ė una triste realtà lo so, ma tutte le cose si fanno pian piano, non a caso Roma non è stata costruita in un giorno. Poi è ovvio ognuno ha i suoi punti di vista,e meno male, altrimenti non ci sarebbe il dialogo :)

Arianna: vero... ognuno ha i suoi punti di vista e io rispetto quello di tutti...... :-)


E voi, come la pensate? Coming out prima o dopo il successo?

Rubrica: Francesco Sansone
Grafica: Giovanni Trapani
Un ringraziamento speciale ad Arianna e ad Alessandra per avermi autorizzato a utilizzare la loro conversazione.