Marte inverso - 8 ^ puntata (Spin off di Un nuovo mondo)

Prologo
Si conclude anche questa avventura di Marte Inverso, ma siamo sicuri che si tratti proprio di una fine? Chi può dirlo, intanto godiamoci questo finale e poi si vedrà. Dato che il finale della storia fra Simone e Ale era scritto ancor prima che Marte Inverso iniziasse, mi auguro che apprezzerete la stuttura con cui ho dato vita a questa ultima puntata che, come era prevedibile, vedrà comparire i personaggi della serie principale.
Francesco Sansone








8^ Puntata

Ale

E così eccomi qui di nuovo al Marte Inverso. Dopo che ieri ho incontrato Simone all’università e aver parlato oggi con Manu, ho capito che non voglio perdermi questa occasione. Non voglio rinunciare a creare qualcosa di bello con Simone, soprattutto ora che so che lui è disposto ad accettare tutti i miei casini. I miei amici Giorgio e Carlo sono euforici per questa serata vecchi tempi e, anche se sono un po’ preoccupato per come potrebbero comportarsi se capissero che ho un debole per Simone, sono felice che loro siano qui con me e Manu. Ci sono sempre stati nei momenti importanti e questo, in qualche modo, lo è.

Quando arriviamo al locale vedo Simone e mi fermo a parlare con lui.
-          Simone ti presento i miei amici Manu, Carlo e Giorgio,  meglio conosciuti come il “quartetto festa d’estate”
-          E che significa?
-          Magari un giorno te lo spiegherà davanti ad un caffè –  dice Carlo, che come Manu e Giorgio s’è accorto di questa sorta di chimica fra noi due.
-          Sì mi piacerebbe, anzi se per te va bene potremmo vederci domani stesso.
-          Volentieri!
-          Perfetto ci vediamo qui verso le 4 così poi ci spostiamo.
-          Ok.
-          Bene, venite ragazzi che vi offro da bere .
-          Che bello si beve!  - dicono Carlo e Giorgio, ma ad un tratto, vicini alla soglia della porta, Manu alzando lo sguardo, vede avvicinarsi Daniel e Fabrizio e frettolosamente dice che deve andare via.
-          Manu dove vuoi andare?
-          Guarda chi sta arrivando? Devo andare.
-          Daniel? E che ci fa qua?
-          Non lo so, però ragazzi voglio andare via.
-          Ok tranquillo. Simone, scusami è successo un imprevisto, dobbiamo andare, scusaci.
-          Ma cosa…
-          Ti spiegherò domani.
-          Come vuoi. A domani allora – e salutandoci raggiungo gli altri che già sono andati avanti. Saliti in auto decidiamo di modificare per ovvie ragioni i nostri programmi e di andare a ballare.
-          Scusami Ale, l’ho fatto ancora una volta – mi dice Manu
-          Che cosa?
-          Mi sono intromesso nella tua vita.
-          Smettila di dire cazzate. Non è successo nulla.
-          Sì ma…
-          Niente ma
-          Si vede benissimo che tra questo Simone e te c’è una certa confidenza e una sorta di chimica che va oltre alla semplice voglia di scopare.  Di fronte a lui eri diverso, di solito non permetti a nessuno di entrare così in confidenza con te, ma questo ragazzo è riuscito a farti sbloccare – rimango in silenzio, non so che dire se non ribadire l'andare in discoteca

***
Simone

Vederlo mi ha aperto il cuore, sinceramente non ci speravo più, anche se l’esserci visti ieri contavo potesse spingerlo a rivedere le sue convinzioni e riuscire a strappargli un appuntamento per domani, anche se grazie il suo amico, è stato qualcosa che non avevo neppure ipotizzato  e anche se è dovuto andare via così di punto in bianco, sono soddisfatto della serata. Mentre mi giro per tornare dentro al pub, mi sento chiamare da Fabrizio.
-          Fabrizio, sei tornato. Allora ti è piaciuto il mio pub – infatti è venuto qualche sera fa, in una sera non proprio facile per lui e sono stato contento di essergli stato d’aiuto così come lo fu lui per me qualche anno fa.
-          Lo puoi gridare caro mio.
-          Pedro mira! Fabrizio has vuelto.
-          Oh chico, bien tornato
-          Pedro –  dice Simone mentre Fabrizio e il barista si salutano stringendosi la mano -  il tuo italiano es como a mi spagnolo… hace asco! – e dicendolo ci abbracciamo.  Pedro è un ottimo ragazzo, ci siamo conosciuti per caso qualche tempo fa, proprio in un pub in centro. Lui lavorava come barman lì e io ero un cliente e da quella sera, siamo diventati ottimi amici e insieme ne abbiamo combinate di tutti i colori, e anche se a volte è un po’ fuori di testa, non potrei più fare a meno di lui.
-          Ma dónde esta el ragazzo che te gusta?
-          Se ne andato all’improvviso… stavamo entrando, ma è dovuto scappare via
-          Capisco… Vale! Beviamo chicos.  – E così iniziamo a bere, inoltre con Fabrizio c’è pure un altro ragazzo, Daniel, che subito suscita l’interesse di Pedro che inizia a braccarlo.
-          Non preoccuparti Daniel, non siamo matti, almeno non completamente. – Gli dico per farlo sentire a suo agio.
-          Figurati, non lo pensavo neppure

***
Ale
Di ritorno dalla discoteca, Giorgio e Carlo sono k.o. e anch’io sono un po’ stanco. L’unico che sembra avere ancora un po’ di freschezza e proprio Manu, però questa serenità svanisce quando, passando dal Marte Inverso, io noto che Simone non c’è più e Manu vede il suo Daniel salire nella moto di Pedro. Cerco di tranquillizzarlo, ma le mie parole non hanno l’esito sperato, quando mi chiede cosa ci faccia lì.

-          Forse perché non  è così innamorato come professa
-          O semplicemente perché vuole scrollarsi tutto lo stress degli ultimi mesi causati da uno stronzo.
-          Non dire così!
-          Ma è così, Ale! L’ho spinto io fra le braccia di quello là
-          Non è vero.
-          ALE, PER FAVORE! Non cercare di negare la verità per proteggermi e tanto meno non infangare Daniel, non se lo merita.
-          Come vuoi – e chiudo la bocca per tutto il tragitto.

In ascensore, mentre sorreggiamo i nostri amici assonnati, Manu mi chiede scusa per aver alzato la voce
-          Non ti preoccupare.
-          Io so, che lo facevi per me
-          No, hai fatto bene, a volte tendo a diventare pesante. Hai ragione, Daniel è un bravo ragazzo e spero che presto vi chiariate. Dai, - dico con voce appesantita per lo sforzo di sollevare Giorgio - mettiamo questi due bestioni a letto.
-          Sono contento che oggi siano stati qui. Mi mancavano
-          Anche a me. Mi spiace che domani debbano già andare via.
-          Sì però domani hai l’appuntamento con il tuo Simone
-          Smettila non è il mio Simone, anche se…
-          Anche se speri che lo diventi e credo che questa volta lo sarà
-          Lo credi per davvero?
-          Mi sono mai sbagliato nei giudicare le persone con cui hai avuto una storia?
-          A dire il vero no
-          Allora, ti puoi fidare.

***
Il giorno dopo alle 4
Ale

"Eccomi qua ad aspettare che Simone arrivi, non so come iniziare a parlare e tanto meno cosa dirgli, e se dopo questo pomeriggio non gli dovessi risultare più così interessante come crede? Oddio, odio queste situazioni, perché mi ci sto infilando." 

E mentre continuo a parlare tra me e me, lo vedo che arriva correndo.
-          Scusami sono in ritardo.
-          Ma no, cinque minuti non sono classificabili come ritardo.
-          Porca troia, giusto giusto oggi dovevo fare tardi.
-          Simone, non è successo nulla di grave
-          E invece sì! Potresti pensare che sono un ritardatario o che non sia così interessato a te come dico, in realtà sono molto puntuale e soprattutto sono davvero interessato a te.
-          Mi basta sapere questo.
-          Non lo dici per gentilezza, vero?
-          Io per gentilezza? Ma stai scherzando? Ma se mi chiamano tutti mister crudeltà.
-          Oddio!
-          Cosa?
-          Devo iniziare ad aver paura?
-          Non fare il cretino.
-          Ok, se è così, sto più sereno. Comunque mi piace quando ti lasci andare così. Il tuo viso assume un’espressione che non so descriverti, ma che mi fa impazzire. – Queste sue ultime parole, mi fanno diventare rosso e penso che pure lui lo abbia visto. – Allora dove andiamo a prendere questo caffè?
-          Non lo so, tu che proponi?
-          Lo lascio decidere a te, altrimenti io ti proporrei di restare qui al pub. Non verrà nessuno fino alle 6 e così potremmo parlare tranquillamente, ma non mi sembra il caso, potresti pensare che sono uno sfacciato.
-          Mi piacciono gli sfacciati e quindi accetto la proposta. – Dicendo questo il suo viso si illumina, e in meno di niente apre il locale e siamo dentro.
-          Come vedi quando è chiuso non è così bello da vedere come di sera, però tu non ci crederai ma così mi fa rilassare, spesso vengo qui prima del dovuto, per restare da solo e a pensare.
-          E a cosa pensi? E non dire a me, perché non ci crederei.
-          E perché non dovresti crederci?
-          Beh… non lo so.
-          Perché ti sminuisci così tanto. Sei un ragazzo bellissimo, hai due occhi verdi che ipnotizzerebbero anche un cieco e poi sei dolce e anche se cerchi di nasconderlo dietro quest’aria rigida che ti imponi di indossare,  tutte le persone con un pizzico di intelligenza se ne accorgono.
-          Non so che dire…
-          Non dire nulla.
-          No, ti prego  farmi parlare. Simone tu mi piaci, mi hai colpito sin dalla prima sera in cui ti ho incontrato e non ho mai smesso di pensarti. Ho paura, questo non lo nascondo.
-          Paura di cosa?
-          Paura di deluderti e di perderti. Lo so è strano che abbia queste paure, ma è così. Anche i miei amici si sono resi conto della chimica che c’è fra noi e il benessere che mi da il semplice vederti, però non riesco ad evitare di pensare che, soprattutto in questo periodo non potrei dedicarti le giuste attenzion…  - mi zittisce allungando il dito indice sulle mie labbra.
-          Non aggiungere altro mi basta sapere questo, il resto lo vedremo dopo. Baciami e rendimi il ragazzo più felice del mondo – aspetto questo momento da quando mi ha rivelato i suoi sentimenti e senza rendermene conto, le nostre labbra si sono fuse nel bacio più bello che abbia mai ricevuto, come se non fossi mai stato baciato prima e questo sia il primo della mia vita. – Allora?
-          Allora cosa?
-          Cosa ha provato?
-          Un benessere unico.
-          Se è così, ti andrebbe di diventare il mio ragazzo?
-          Sì, sì, voglio essere il tuo ragazzo.
-          Ohhh, finalmente ci sono riuscito a fartelo dire
-          Ma come fai a rovinare tutto così?
-          Così come? – mi dice con una faccia da schiaffi.
-          Ma quanto sei cretino, Simo
-          Sì, sarò il tuo cretino personale da questo momento. Vuoi?
-          Sì, lo voglio – e di nuovo le nostre labbra si fondono nel nostro primo vero bacio da fidanzati.

Fine (?)