Racconti Brevi - Eppure mi sembra tutto così chiaro
Anteprima
Il racconto breve di oggi è una storia di due amici, due migliori amici, e dell'incapacità, da partedi uno, di vedere quello che era evidente sotto i suoi occhi.
Prima si salutarvi, voglio ricordarvi che domani "Racconti di vita.. gay" ospiterà la storia di Msl86, che ringrazio sin da ora per aver accettato di condividere la sua storia con tutti noi.
Racconti Brevi
Eppure mi sembra tutto così chiaro
Quando mi ha quelle cose, non sapevo come reagire. Lui era il mio amico, il mio migliore amico e mai e poi mai mi sarei mai aspettato una confessione di quel genere, ma soprattutto, quello che mi chiedevo era come mai non mi fossi mai accorto di nulla. Eppure siamo sempre stati assieme io e lui. Sin da piccoli io e lui abbiamo passato i nostri giorni assieme da quando ci siamo conosciuti in classe. Ci siamo incontrati in prima elementare. Io ero una piccola peste, lui, invece, era il mio opposto, anche se solo in apparenza. Infatti sotto sotto era lui che aveva le idee più strane e che ci facevano finire nei guai. Ricordo che una volta tirammo una gomma da masticare nei capelli della nostra compagnetta, che scoppiò a piangere e ad urlare e noi finimmo dietro la lavagna fino alla fine della giornata scolastica.
Quando poi, cresciuti, siamo arrivati alle scuole superiori, ci siamo trovati a fare le tipiche esperienze che quell’età richiede. Ci buttavamo su ogni ragazza che ci passava accanto e soprattutto lui era quello più accanito. Non dava tregua alla povera mal capitata, finché non otteneva quello che voleva: Portasela a letto. E ci riusciva quasi sempre.
Con gli anni dell’università divenne ancora più accanito verso l’altro sesso. Ogni giorno in classe, dopo le lezioni, usciva con una ragazza diversa. Però.. ora che ci penso, non tornava mai a chiamarle, nazi se gli capitava di incontrarle per la strada, le evitava. Non capivo perché lo facesse, alla fin fine lui è sempre stato riservato.
Una sera in cui avevamo già finito l’università e avevamo iniziato a lavorare, uscimmo a bere qualcosa. In quell’occasione, conobbe un ragazzo. Non si conoscevano, ma entrarono in sintonia immediata. D’allora non si separarono più. Con i lavori i nostri incontri si erano dimezzati, ma ci sentivamo sempre, eppure non mi sono mai accorto di nulla, seppure ogni volta che ci incontravamo, ormai l’altro era sempre in mezzo. Si andava a prendere un caffè, c’era l’altro. Ci si vedeva per l’aperitivo, c’era sempre l’altro. Una volta glielo chiesi del perché ci fosse sempre l’altro, e lui mi risposte che era normale che ci fosse lui. A quella risposta restai un po’ così, però non ho contro risposto.
Col passare del tempo io mi sono sposato e lui è stato il mio testimone. Anche al mio matrimonio mi chiese se potesse venire con l’altro e anche questa volta non indagai. Pensavo sempre che erano amici e il discorso finiva lì. Al mio matrimonio avevo notato quanto fosse maturato. Infatti per la prima volta notavo che non ci provava con nessuna delle ragazze che gli giravano attorno, anzi quasi le evitava e pur non soffermandomici troppo, mi ero accorto che da quanto c’era l’altro, io non lo avevo visto più con una ragazza, ma alla considerazione risposi dicendomi che erano solo stupidaggini. Infondo non lo vedevo tutti i giorni e poi per telefono si parlava del più e del meno.
Quando nacque mia figlia, venne a trovare me e mia moglie sempre con l’altro. Li guardo e mi chiedevo, eppure un tempo eravamo noi così inseparabili, adesso c’è l’alto e lui di me, sembra, possa farne volentieri a meno. Mi dispiaceva perché questo mi faceva capire che i tempi erano cambiati.
Solo oggi ci siamo visti senza l’altro. Quasi non potevo crederci e infatti gliel’ho chiesto e lui mi ha risposto che fosse normale che non ci fosse.
- Come è normale che non ci sia?
- Così, è normale.
- Non capisco.
- Cosa c’è da capire? Ė finita
- Cosa è finita?
- Quello che significa
- Avete litigato per caso?
- Sì
- E perché?
- Perché mi ha tradito
- Tradito?
- Sì! Si è scopato un altro.
- S – s’è scopato un altro?
- Sì!
- Non capisco.
- Ma davvero dici?
- Sì, non capisco. Che ti importa se è andato a letto con …
- Come? Tu come la prenderesti se tua maglie ti facesse le corna?
- Ma che c’entra questo? Ė un'altra cosa?
- E perché?
- Come perché? Perché… perché voi non eravate …
- Cosa? Sposati?
- Infatti.
- Ma ci amavamo?
- Cosa?
- Ma dici davvero che non ti sei mai reso conto che io e l’altro non eravamo solo amici, ma compagni?
- Compagni?
- Sì e ancor prima che tu ti sposassi?
- Quindi non eravate solo amici?
- No
- E perché non me lo hai mai detto?
- Pensavo che lo avessi capito?
- E come avrei dovuto capirlo?
- Ci sentiamo ogni giorno per telefono. Quando ci vedevamo fino a ieri c’era l’altro. Non sono più neppure stato con una ragazza… anche quando è nata tua figlia sono venuto con l’altro e tu mi vieni a dire che non si sei mai accorto di niente?
- No..
- Oh Santo cielo, ma dove vivi.. sei sempre stato stralunato, però pensavo che diventando papà ti fossi svegliato un po’
- Dai.. non dirmi ‘ste cose..
- Ok, ok… Dai brindiamo alla mia libertà ritrovata.
- Cin. E ora che pensi di fare?
- Non lo so.. di certo avrò tempo per riprendermi…
- Immagino…
- Tu mi starai accanto?
- Certo.. sono il tuo migliore amico.
- Già, il mio amico tontolone .
- Ah ah divertente.
- Non ti offendere..
- E chi si offende.
Abbiamo passato una bella serata, era da tempo che non ci capitava di stare come quando eravamo giovani, eppure ancora adesso che torno a casa da mia moglie, mi continuo a chiedere come mai non mi fossi mai accorto di nulla.. eppure, ora che so, mi sembra tutto così chiaro.
questa storia mi da l'impressione di rivivere esperienze passate, in cui fino a quando non rivelavo il mio orientamento i miei amici mai e poi mai si erano posti la domanda "ma non è che...?". posso solo dire che forse un amico non se lo chiede perchè, gli basta quello che sa senza interrogarsi oltre sul come la persona che gli sta di fronte si vive la sua vita, ancor più se nella sua vita non si presentano termini di paragone. Complimenti sempre per la tua creatività!!
RispondiEliminaGianni
Più che tontolone credo che certa gente finga inconsciamente di non accorgersene... certi segnali sono chieri e se magari si trattasse di un estraneo non esiterebbero a fare due più due, ma quando si tratta di una persona cara credo che sia tutto un altro paio di maniche...
RispondiEliminaGianni sai io penso che tu abbia ragione solo in parte... cioè è vero chi ci sta accanto non si pone il dubbio perché si limita a quello che tu gli dimostri, però è anche vero, e parlo della mia esperienza personale, perché vuoi o non vuoi nell'immaginario colletivo, il gay è solo colui che ci mostra la tv, un immagine che, seppur vera, non sempre rispecchia tutta la realtà omosessuale nella sua completezza
RispondiEliminaMajin hai ragione, ma come ho detto per rispondere a Gianni non sempre chi ci sta accanto ha le "basi" per capire la verità
RispondiEliminaAlcuni miei amici come alcuni miei ex compagni di classe ad esmpio, quando lo hanno saputo se lo immaginavano gia', mentre i miei genitori, mia sorella, i vicini, amici di famiglia non lo avrebbero mai detto.
RispondiEliminaQuindi cosi come c'e chi dice che e' palese che io sia gay altri dicono il contrario. Non so se a questo punto sia un far fina di non vedere/capire o cmq non avere le basi per capire...
Alla fine penso che sia tutto molto relativo, nel senso che spesso certe persone non vogliono vedere, altre volte invece sono talmente abituate a vederci agire in un certo modo che non fanno piu di tanto caso.
SkraM hai deto uan cosa giusto: tutto è relativo come è giusto che sia in questo tipo di questioni, però credo anche che non sempre si può giustificare tutto così
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