Racconti brevi - La trappola



Da tempo non scrivo un racconto breve, ma mi è venuta in mente questa idea e l'ho buttata giù. Mi ha divertito molto sviluppare questa storia e quindi la condivido con voi, sperando che vi divertirà.








Racconti brevi
  La trappola

"Davide, devi andare avanti" è una di quelle frasi che i miei amici, i miei genitori, i miei fratelli e persino il mio cane con il suo sguardo penetrante, continuano a dirmi da quando ho lasciato il mio fidanzato. Ma la cosa che più mi infastidisce - anche il sentirsi dire in continuazione di guardarmi intorno è di per se’ molesto - è il dover sentire da tutte le persone delle mia vita, quanto fosse magnifico il mio ultimo fidanzato. 


"Se ci fosse stato lui, non avresti dovuto chiamare l’idraulico."


"Se non avessi fatto il difficile e gli avessi dato una seconda occasione, oggi non dovremmo decidere se uscire con te o con lui."


"Ma in fondo non ha fatto nulla di così grave. Ha solo dimenticato il tuo compleanno. Ha così tanto lavoro che lo devi pure capire. Mica è come te che fai quattro ore in un negozio e poi sei libero di fare quello che vuoi."


A volte, sentendoli, mi chiedo se non volessero che lui fosse me e io lui. Se così fosse stato, non sarebbero stati così clementi nei miei riguardi, anzi mi avrebbero dipinto come un bastardo senza cuore. Comunque sia, loro sono il mio mondo e io non posso che accettarli per quelli che sono. Pertanto eccomi qua di fronte al PC in una di quelle chat dopo esser stato iscritto nel pomeriggio dai miei amici. Devo ammettere che non ho una gran voglia di parlare con degli sconosciuti, ma sono certo che se non lo facessi, domani le loro critiche non si conterebbero. 
Ecco, ci siamo! Iniziano ad arrivare i primi messaggi. Speriamo in bene...



- Ciao

- Ciao

- Che fai di bello?

- Niente!

- E di brutto?

- Prego?

- Sì, se non fai niente di bello, farai qualcosa di brutto, no?

- Be’ non proprio.

- Allora che fai?

- In questo momento sto parlando con te.

- Non ne sembri entusiasta.

- E da cosa lo avresti capito?

- Da come rispondi.

- E come starei rispondendo?

- Con il tono di uno scocciato.

- Scusami, non volevo darti questa impressione, ma è che…

- Cosa?

- Devi sapere che sono entrato in questa chat per fare felici i miei amici e i miei parenti.

- Scusa? Stavolta credo che a non capire sia io.

- Sì… cioè… Devi sapere che ho rotto da poco con il mio fidanzato e adesso continuano ad assillarmi con la storia di trovare una nuova compagnia.

- E perché lo hai lasciato?

- …

- Ho fatto una domanda impertinente?

- No, è che non mi aspettavo una simile domanda. Mi immaginavo che ti avrebbe incuriosito di più la storia dei parenti.

- Se non fossi nelle tue stesse condizioni, forse, mi sarei  concentrato su quello.

- Quindi pure tu hai lasciato il tuo fidanzato?

- A dire il vero, è stato lui a lasciarmi.

- E perché?

- A dire il vero non so se l’ho capito...

- In che senso?

- Devi sapere che sono sempre incasinato e a volte dimentico le cose importanti e più volte ho dimenticato delle date importanti.

- Oddio!!!

- Cosa?

- Niente!!!

- Pensi che perché uno non ricorda qualche data, non ami la persona con cui sta?

- Non dico questo, però credo che certe cose non dovrebbero essere dimenticate.

- Su questo hai ragione, però sono solo ricorrenze. Uno dovrebbe guardare il comportamento del proprio compagno tutti giorni per rendersi delle attenzioni che gli riserva.

- Questo è vero, però un compleanno non si può dimenticare.

- E chi dice che lo si dimentichi? Perché non si fanno gli auguri via sms a mezzanotte?

- No, be’…

- Non mi dire che sei uno che si aspetta il messaggino.

- No, però non sono nemmeno uno a cui certe attenzioni non fanno piacere.

- Quindi hai lasciato il tuo fidanzato perché non ti ha mandato il messaggino?

- No! L’ho lasciato perché per tutto il giorno non s’è fatto vivo e poi verso l’ora di cena è venuto e…

- Non dirmi che non gli hai dato modo di parlare e lo hai aggredito verbalmente?

- Diciamo che è andata più o meno così...

- COSAAAAAAA? Davvero non gli hai dato modo di parlare?

- Ero nervoso!!!

- E chi ti dice che non era pronto a farti gli auguri, darti il regalo e dirti, che ne so, di andare a convivere.

- Queste cose succedono solo nei film.

- Se nei film succedono di queste cose, è perché c’è uno sceneggiatore che da i tempi agli attori, permettendo loro di dire le cose come stanno.

- Comunque non sarebbe andata di certo così.

- E come lo sai? Gli hai parlato dopo averlo aggredito verbalmente?

A dire il vero no. Nei giorni successivi ha provato a chiamarmi, ma non ho mai risposto.

- Bravo!

- Ehi, non sono io quello che ha sbagliato!

- E chi ti dice il contrario?

- Io ero quello che faceva il compleanno.

- E questo ti autorizza a essere isterico?

- No, però…

- Da quanto stavate assieme?

- Da quasi due anni.

- COSAAAAAAAAAAAAAAAAAA?

- Ma la smetti di gridare -_-‘

- Ma ti sembra normale chiudere una storia di quasi due anni per una cosa simile?

- Ma non è solo quello, in questi anni ci sono state tante cose!!!

- Tipo???

- Tante!

- Dimmene una!

- …

- Allora?

- …

- Ci sei? Allora me ne dici una?

- Al momento non me ne viene in mente nessuna.

- Se non ti viene in mente niente, vuol dire che erano stupidaggini.

- No, non lo erano.

- Quindi dimmene una.

- Ma che è un interrogatorio?

- No, però uno che lascia il suo ragazzo perché, sostieni, s’è dimenticato del tuo compleanno e per altre cose che ora non ti sovvengono, è interessante da capire.

- Mica sono un caso patologico!!!

- Sicuro?

- Che fai, sfotti?

- Sì!!!

- Simpatico.

- Lo so! ^_^

- Pensi che sia stato eccessivo?

- Secondo me sì. Se lo ami e ti manca, secondo me dovresti chiamarlo.

- Ormai è tardi.

- Mica così tanto. Sono sole le 22:30

- Non in quel senso!!! -_-‘

- E in che senso intendi?

- Nel senso che ormai, lui si starà guardando in giro.

- Ma da quanto è finita?

- Da una settima!

- COSAAAAAAAAAAAAAA???

- MA LA VUOI SMETTERE DI GRIDARE?

- Ma scusami sei tu che mi fai gridare. Come puoi dire che si sta guardando in giro se non sono passati nemmeno 10 giorni.

- Io lo sto facendo!!!

- Ma perché te lo hanno imposto.

- Questo è vero. Quindi secondo te…

- Secondo me cosa?

- Se dovessi chiamarlo, potrebbe rispondere?

- Se non lo fai, non lo saprai mai.

- Dai le stesse risposte che dava lui.

- Quindi è davvero un ragazzo in gamba.

- Lo è.

- Solo un cretino se lo sarebbe  fatto scappare.

- Mi stai dando del cretino? -_-‘

- Sì! XD

- Sempre più simpatico.

- Lo so.

- Ma come ti chiami?

- Simone!

- Cosa?

- Che c’è?

- Hai il suo stesso nome.

- Davvero?

- Sì. Quanti anni hai?

- 28

- COOOOOOOOOOOOOSAAAAAAAAAAA?

- E ora che c’è?

- Hai pure la sua età.

- Incredibile.

- Già!

- Già!!! Comunque, cosa aspetti a chiamarlo? Sono certo che sta aspettando una tua chiamata.

- E cosa te lo fa dire?

- Il fatto che mi chiamo Simone, ho 28 anni e sono stato lasciato per una stupidaggine da 7 giorni dal mio ragazzo che mi ama tanto, ma che è anche un po’ estremista.

- Ci sono troppe cose in comune fra noi.

- Dici?

- Sì!!!

- Praticamente abbiamo la stessa storia!

- Sei serio?

- Sì!

- No, dico: Davvero non hai capito che sono io?

- Io, chi?

- Il tuo ex e tuo prossimo attuale fidanzato che aspettata una tua chiamata per fare pace e proporti di venire a convivere con lui.

- Non puoi essere tu. Sarebbe impossibile incontrarsi qui in mezzo!!!

- Ma hai letto quello che ho scritto? Comunque... i nostri amici hanno fatto in modo che ci incontrassimo. Oggi, come sai, ti hanno iscritto in questa chat e mi hanno dato il tuo nick. Io mi sono collegato e ho aspettato che entrassi anche tu… il resto lo sai. Insomma, ti abbiamo teso una trappola. XD

- Davvero?

- LA VUOI FARE QUESTA TELEFONATAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAA???

- Ok, ti chiamo.

- Bene. Ti aspetto.

- Ma la storia della convivenza è vera?

- Sì, CHIAMA!

- Ok, ti chiamo.

- Ti aspetto. 


Rubrica: Francesco Sansone 

Grafica: Giovanni Trapani

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