Il caso Crocetta



Se vi state chiedendo perché  definisco Rosario Crocetta, il neoeletto presidente della regione Sicilia, un caso? La risposta è semplice: Perché lo è. Non tanto per la persona, per carità, ma per quello che c’è dietro la sua candidatura.

 

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Come molti di voi sapranno durante la campagna elettorale l’ex sindaco di Gela è stato sostenuto dal PD, che in questi mesi dice, ma senza l’unaminità di tutti i suoi membri, di voler essere il partito più PRO – GAY di tutti, e dall’UDC che, non ha mai nascosto di non vedere di buon occhio la questione LGBTQ in quanto causa, secondo le menti ben pensati che lo compongono, della rovina della famiglia tradizionale italiana. 


A questo punto vi starete chiedendo: E con ciò? E io vi rispondo che fino a qui non ci sarebbe niente di anormale se non fosse che Crocetta è un omosessuale dichiarato. Esatto proprio così, è GAY!
A questo punto sono io a chiedervi: Non ci troviamo di fronte a un vero e proprio caso?

Cioè come può un partito come quello guidato da Pier Ferdinando Casini appoggiare un omosessuale dichiarato, e che quindi vive una vita da omosessuale dichiarato, come Rosario Crocetta?
A me sembra un caso in tutto e per tutto perché l’UDC non è un partito che ha affermato solo di non approvare i matrimoni gay, ma proprio i gay in tutto e per tutto. Nel corso degli ultimi anni molti dei suoi esponenti, Buttiglione in primis, si sono lasciati andare a commenti, o meglio a porcate, in nome della salvaguardia della morale cattolica e ora che fa? Appoggia un GAY?  (Che dirà il papà di questo voltagabbana di Pierferdi?)

Sbaglio o c’è qualcosa che non quadra? Già il fatto che il PD e l’UDC si siano uniti come Goku e Vegeta in Gogeta  è qualcosa per me inconcepibile  (è come mettere il parmigiano nella pasta col tonno e anche se in molti lo fanno non vuol dire che sia cosa buona e giusta), ma nell’ottica politica in cui viviamo queste alleanze di sopravivenza ci possono stare (anche perché, e sfido chiunque a contraddirmi, certi politici lavorano per mantenere il loro sedere nella poltrona e non per il benessere dei cittadini perché se così non fosse non si spiegherebbe il non volere riconoscere quei diritti che permetterebbero a tutti di essere uguali in questo paese), ma quello che non ci può stare è vedere che un UDC, che fino a pochi anni, mesi, giorni fa ha detto quanto sia immorale l’essere GAY, adesso sostenga un presidente di regione GAY.

A questo punto mi dico che l’UDC, pur di salire sul carro dei vincitori,  ha chiuso un occhio, forse anche tutti e due, su ciò che ritiene immorale, ma se così non fosse non mi spiegherei questo caso Crocetta.

Tuttavia c’è un’ultima domanda che mi pongo e vi pongo: Perché, dato che ha sostenuto un GAY dichiarato in Sicilia assieme al PD, l’UDC non vede di buon occhio l’alleanza dell’amico Bersani con un altro GAY dichiarato che di nome fa Nichi Vendola? Sarà, forse, perché quest’ultimo porta l’orecchino?

Rubrica: Francesco Sansone
Grafica: Giovanni Trapani
Foto: WEB
Prefazione: Paolo Vanacore
Copertina di e con Giovanni Trapani
Casa Editrice: Tempesta editore
Prezzo: 15,00 Euro