Altri Mondi - Gayburg: Intervista al suo creatore



C'è un sito davvero interessante che ogni giorno fornisce notizie sul mondo gay in modo preciso e dettagliato. Questo sito si chiama Gayburg e io ho voluto intervistare il suo creatore, Marco, per capire come è nato in lui il desiderio di aprire un simile spazio quando ancora i siti a tematica gay nel nostro paese scarseggiavano. Ne è venuta fuori una bella chiaccherata che sono certo interesserà molti di voi.

 
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Altri Mondi  
  Gayburg
   Intervista al suo creatore


Come e quando è nato Gayburg e cosa ti ha spinto a creare un blog d’informazione legato alle tematiche gay?
Gayburg nasce il 15 ottobre del 2005. Ai tempi i siti in lingua italiana dedicati al mondo gay erano molto meno di oggi, motivo per cui c'era ampio spazio per un nuovo progetto editoriale. 
Inizialmente il sito forniva esclusivamente “buone notizie”, in modo da  proporsi come luogo di svago e di evasione che si contrapponeva con le notizie spesso “spiacevoli” che venivano fornite dalla stampa tradizionale. 
Solo a partire dal 2008 si è deciso di iniziare a dare ampio risalto anche alla  cronaca e a post di denuncia: il panorama di Internet era ormai profondamente cambiato e cresceva in me un certo disagio nel “far finta di nulla” di fronte a certi fatti.


Nel corso degli anni il tuo sito è diventato un punto di riferimento per tutti coloro che cercano notizie sull’omosessualità. Quando hai capito che il tuo lavoro veniva apprezzato e seguito?
Nel tempo ho ricevuti riscontri sia positivi che negativi: a qualcuno il mio lavoro piace, ad altri meno. Anche se i numeri sono abbastanza gratificanti, so bene che esistono altri siti che raggiungono un pubblico molto maggiore, motivo per cui temo che la tua affermazione sia  forse un po' troppo lusinghiera.
Quello che mi sento di dire, però, è che Gayburg è riuscito a raggiungere una propria identità e un proprio spazio, lanciando anche alcune tipologie di post che sono poi stati ripresi anche da testate più conosciute. Questo mi sembra già un buon traguardo.

Gayburg parla di tanti aspetti legati all’omosessualità: dalla cronaca alla politica, dallo spettacolo alla musica e ai libri. Fra questi quale è l’argomento di cui scrivi sempre con piacere.
Più che un settore in sé, è la tipologia di notizia che fa la differenza. Solitamente trovo piacere a parlare di tutto ciò che ha un impatto sociale, ancor più se con il coinvolgimento di una qualche persona pronta a mettersi in gioco per tentare di cambiare il mondo.
Personalmente non amo chi si lamenta e pretendere che qualcun altro faccia qualcosa per cambiare la situazione: è per questo che ho grande stima (e provo piacere nel parlarne) di chi decide di rimboccarsi le maniche per provare a far qualcosa di concreto, magari anche a rischio di ripercussioni.

Tuttavia c’è un argomento, o meglio un personaggio, di cui Gayburg, e quindi tu, non perde nulla: ValerioPino. Da cosa nasce questo interessamento tanto da dedicare al ballerino così tanti articoli?
Non c'è un motivo vero e proprio. Quando inizio a raccontare qualcosa, credo sia giusto continuare a raccontare tutti i passaggi di quella storia in modo da non dover chiedere ai lettori di andare altrove per scoprire com'è andata a finire.  Da quel punto di vista Valerio Pino è stato molto bravo nell'avanzare a piccoli passi per mantenere viva l'attenzione mediatica.
Inoltre i dati statistici evidenziano come l'argomento risulti di interesse per il pubblico (un post che lo riguarda è addirittura il secondo più letto di sempre) e quando l'ho intervistato mi è sembrato una persona molto gentile e disponibile... quindi non avevo motivi per non parlarne.

Fra le notizie riportate ce n’è una di cui non avresti mai voluto parlare e, di contro, una di cui avresti voluto parlare il più possibile?
In generale non amo parlare delle varie dichiarazioni omofobe rilasciate dagli esponenti della Chiesa. L'impressione è che si voglia spingere verso una contrapposizione tra religione ed omosessualità che, a mio parere, non ha motivo di esistere. 
Trovo aberrante che qualcuno si arroghi il diritto di dire che un altro è “sbagliato agli occhi di Dio”. Ma che ne sa lui? Dio potrà decidere per conto proprio, no? Nel Vangelo Gesù dice che Dio è un padre più buono di quello terreno... mio padre non ha problemi con la mia omosessualità, dovrei davvero credere che qualcuno più buono di lui ne abbia? 
Insomma, a me da l'idea di un partito preso contro ogni forma di evoluzione culturale di chi è nostalgico di un'egemonia dall'area Medioevale: chi dovrebbe amare il prossimo non dovrebbe permettersi di usare la vita degli altri per tutelare il proprio potere. Infatti chi ne è privo, come i cosiddetti “preti di strada”, generalmente ha atteggiamenti diametralmente opposti nei confronti dei gay.

Così di primo acchito non mi viene in mente alcuna notizia particolare di cui avrei voluto parlare il più possibile. Semplicemente mi ricollegherei alla risposta precedente nel dire che amo parlare di chi si mette in gioco in prima persona.

Per il lavoro che fai per il web, immagino tu sia un attento osservatore della società nelle sue sfaccettature e quindi voglio chiederti: Credi che la condizione LGBTQ nel nostro paese possa adeguarsi agli standard europei oppure credi che occorrerà ancora diverso tempo prima che i gay italiani possano sentirsi dei cittadini di serie A?
Temo di dover essere banale. Il problema è la vicinanza del Vaticano e una sorta di diffuso finto moralismo. Le Chiese sono sempre più vuote, ma la gente si definisce lo stesso cattolica anche se non praticante (e, a volte, neppure troppo credente).
Alcuni partiti ne approfittano, spesso rincarando la dose per far credere che i diritti altrui non siano una conquista per tutti, ma che vadano a togliere qualcosa. Ignoranza, pregiudizi e assenza di informazione fanno il resto.
Non dimentichiamoci anche che, sin dalla sua nascita, la televisione ha avuto un ruolo importante nell'influenzare l'opinione pubblica. Qualcuno forse mi accuserà di faziosità, ma il fatto che tutti i principali media siano riconducibili ad un preciso esponente politico (così come altre società con cui si interfacciano anche le restanti realtà radiotelevisive) ci ha portato anche ad avere tutt'oggi una rappresentazione distorta dei gay, spesso rappresentati sul piccolo schermo con personaggi macchiettistici con i quali è difficile immedesimarsi.

Per finire, hai in serbo delle novità per i tuoi lettori?
Ci sono un paio di progetti in cantiere, ma non avendo ancora previsioni sul loro rilascio è forse un po' prematuro parlarne. 

Rubrica: Francesco Sansone
Grafica: Giovanni Trapani
Foto: Gayburg
Prefazione: Paolo Vanacore
Copertina di e con Giovanni Trapani
Casa Editrice: Tempesta editore
Prezzo: 15,00 Euro