Altri Mondi - Intervista al ricercatore Simone Parisi
Domani come sapete è la giornata mondiale contro l'AIDS e proprio per questo voglio proprorvi un'intervista esclusiva al ricercatore
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A causa delle numerose minacce ricevute da quando si occupa di diffondere un'altra verità su questa tematica, per Simone Parisi fare vedere volto è diventato rischioso.
Simone
tu stai portando avanti una ricerca sul virus HIV. Ti andrebbe di spiegarci in
cosa consiste e cosa vorresti dimostrare?
Mi
sono limitato a condurre una ricerca sulla letteratura scientifica attualmente
disponibile nel mondo e, con mia grande sorpresa, ho scoperto che tutte le
convinzioni che la gente comune e anche noi ricercatori abbiamo sull’hiv, non
hanno praticamente alcun fondamento. Inoltre molti lati oscuri di questa
tematica sono confermati dalle dichiarazioni dei più grandi specialisti del
mondo, incluso Luc Montagnier, che avrebbe scoperto il presunto retrovirus hiv.
Ho quindi semplicemente voluto dimostrare con una sequenza logica di prove
oggettive (e mai di opinioni personali) che le teorie e gli assiomi che la
collettività ha assimilato come verità assolute, quasi si trattasse di una
Fede, non hanno alcuna conferma nei dati scientifici a nostra disposizione. Ad
esempio, non esiste uno studio scientifico che dimostri l’isolamento e la
purificazione del retrovirus hiv direttamente dal sangue di un malato. I
criteri per verificare l’esistenza di un virus sono standardizzati, la
procedura è sempre quella, ma in questo caso non è stata mai effettuata
correttamente in alcun articolo scientifico pubblicato. Ad oggi è impossibile
affermare scientificamente che il retrovirus Hiv esista come entità
microbiologica a sé stante. Inoltre, non esiste un articolo che dimostri la
trasmissibilità sessuale dell’Hiv, ma esistono articoli prestigiosi che
dimostrano esattamente il contrario. Stessa cosa dicasi per la trasmissibilità
ipotetica tramite scambio di siringhe infette.
Quindi
da quanto dici, di fatto, siamo stati presi in giro? E se così fosse, quale sarebbe
il motivo? Solo una questione di denaro?
Di
sicuro la componente economica è preponderante. Tutte le star di Hollywood che
si sono improvvisate scienziati non hanno di certo lavorato gratis e sono state
volutamente impiegate da chi di dovere per attirare l’attenzione del mondo
intero. Non si è mai visto nulla del genere nella storia della scienza. Inoltre
ricordiamoci che le multinazionali farmaceutiche, insieme a quelle del petrolio
e delle armi, sono tra le lobbies più potenti del pianeta e che i farmaci
antiretrovirali per l’Hiv sono tra i più costosi e quindi redditizi.
Dici
anche che non esistono prove certe che accertino che il virus possa
trasmettersi per via sessuale, ma questo non vuol dire evitare rapporti
protetti, giusto?
Come
accennavo prima, per quanto concerne la “trasmissibilità del virus”, non
esistono prove scientifiche al riguardo. Ricordo che già nei primi articoli del
1983-84 apparsi su Science, Robert Gallo e Luc Montagnier non hanno nemmeno
provato a dimostrare la trasmissibilità del presunto “virus”. Esistono però le
prove contrarie, come dimostrato dallo studio di Nancy Padian pubblicato sulla
prestigiosa rivista American Journal of Epidemiology nel 1997. Ovviamente il
preservativo deve sempre essere usato perché le malattie sessualmente
trasmissibili sono una realtà molto diffusa ed è necessario proteggersi. A
questo proposito è interessante notare come, secondo le recenti ricerche
epidemiologiche, l’uso del condom sia in diminuzione così come i casi di
“sieropositività”, mentre la maggior parte delle malattie sessualmente
trasmissibili sia invece in aumento.
Dagli
anni ’80 a oggi sono stati effettuati diversi studi per cercare una cura per il
virus, ma ancora, a distanza di 40 anni, non è stata trovata alcuna soluzione.
Secondo te da cosa dipende?
Dipende
dal fatto che la malattia è un giro di affari di miliardi di dollari in primis.
E in secondo luogo, credo dipenda dal fatto che le malattie (più di 30) che
confluiscono sotto la grande etichetta “Aids” hanno ben altre cause e sono
tutte note da decenni e non hanno a che fare con un ipotetico retrovirus Hiv.
Inoltre, molte persone non si pongono una domanda molto semplice: ad esempio quando
si parla di “vaccino per l’Hiv” bisogna riflettere su un aspetto molto banale.
Ovvero che se mai esistesse un tale vaccino, tutti i vaccinati diventerebbero
“sieropositivi”, visto che la presunta diagnosi di Hiv si effettua con dei test
(assolutamente inaffidabili: addirittura nel foglio illustrativo degli stessi
test viene infatti affermato dal produttore che non sono strumenti di diagnosi
per l’infezione da Hiv) che ricercano appunto gli ipotetici anticorpi contro il
virus, che sono quelli che si creano con le vaccinazioni. A rigor di logica,
non si potrebbe distinguere tra un “vero sieropositivo” e un “vaccinato”. E poi
se gli anticorpi trovati un “sieropositivo” non sarebbero in grado di impedire
la progressione della “malattia”, cosa ci dice che lo sarebbero quelli
introdotti con un vaccino?
Quale
sarebbe la causa scatenante del virus?
Ad
oggi non esiste prova che il retrovirus Hiv esista, di conseguenza non è
possibile rispondere a questa domanda. L’unico tentativo di purificare e
isolare il virus è stato pubblicato sulla rivista Virology nel 1997 da due
gruppi di ricerca, uno americano e uno franco-tedesco. Nessuno dei due è
riuscito nel suo tentativo.
E
allora tutti i sintomi che sono legati alla malattia, (piaghe, indebolimento, perdita di peso,
morte) come si possono spiegare?
La
maggior parte dei sintomi sono ascrivibili agli effetti collaterali dei
farmaci, come ben riportato nei fogli illustrativi degli stessi. Poi
chiaramente ogni paziente ha la sua storia clinica e i suoi fattori di rischio.
E’ facile capire come il sistema immunitario di un soggetto che ha abusato per
anni di droghe non sia totalmente sano. Il problema di quando un soggetto è
etichettato come “sieropositivo” è che qualunque cosa gli succeda, da un
raffreddore a una polmonite, sarà sempre colpa dell’Hiv. E’ questo il punto: un
soggetto “sieronegativo” che prende una polmonite sarà curato con gli
antibiotici per pochi giorni, mentre un soggetto “sieropositivo” con la stessa
polmonite sarà curato a vita con chemioterapici. Questo non ha alcuna logica
dal punto di vista clinico.
I
farmaci che a oggi curerebbero dall’AIDS sono funzionali?
I
farmaci odierni sono meno tossici del famoso AZT che sterminò una intera
generazione di pazienti negli anni ’80. La ragione per cui tutti pensano che
Hiv sia un virus mortale è proprio una conseguenza del genocidio effettuato
tramite l’AZT, un chemioterapico talmente tossico che addirittura il suo
inventore si rifiutò di brevettarlo. L’AZT è ancora usato nei cosiddetti
“cocktails” di farmaci e anche in mono-terapia nelle donne gravide
“sieropositive” per evitare di “trasmettere il virus” al nascituro. Una pratica
totalmente insensata. Infine, penso che per rispondere a questa domanda sia
sufficiente leggere su internet il foglio illustrativo di uno dei moderni
farmaci antiretrovirali: viene scritto a chiare lettere che nessuno di questi
cura o previene l’Aids e che il soggetto che li prende può continuare a
sviluppare le cosiddette “infezioni opportunistiche”. Il che già solleva
qualche dubbio sulla loro utilità. Prendereste un antibiotico per la tonsillite
se vi dicessero che non cura la tonsillite? Inoltre, viene anche chiaramente scritto che
gli effetti collaterali frequenti sono ad esempio una bassa conta dei
leucociti, ovvero una diminuzione dei globuli bianchi. Che è praticamente la
definizione clinica di immunodeficienza. Quindi, anche chi produce i farmaci
ammette che oltre a non curare proprio nulla, gli effetti collaterali sono
indistinguibili dall’Aids.
Per
chi volesse approfondire l’argomento cosa deve fare?
Oggi
abbiamo la fortuna di avere Internet dove si possono reperire molte
informazioni. Negli ultimi anni sono usciti alcuni documentari molto seri come
“La Scienza del Panico” e “House of Numbers” disponibili su youtube e che sono
un buon inizio per porsi le giuste domande sul tema.
Rubrica: Francesco Sansone
Grafica: Giovanni Trapani
Autore: Francesco Sansone
Prefazione: Paolo Vanacore
Copertina di e con Giovanni Trapani
Casa Editrice: Tempesta editore
Prezzo: 15,00 Euro
Allucinante, davvero allucinante quante balle ci raccontano. E questa storia dell'hiv, che a me è sempre sembrata poco chiara, adesso lo è molto di più. Complimenti a questo ricercatore e al suo coraggio.
RispondiEliminaDa leggere tutta d'un fiato.Solo chi nn vuole sapere puó credere a questa balla colossale.
RispondiEliminala balla hiv é alla fine del suo ciclo ormai, simile a quei vaccini per le influenze bufala, ma molto piu micidiale e tremendo per le vittime che ha fatto. Gli esseri umani dovrebbero sforzarsi di pensare con la propria testa ed uscire dai condizionamenti mediatici, ma forse é chiedere troppo.
RispondiEliminaGrande Simone: se riesci a convincere tutti i ricchioni che l' AIDS nun esiste, potremo liberarce, na vorta pe' tutte, de queste checche.
RispondiEliminaLasciando così spazio a mezzi uomini come te che si nascondono dietro a un nickname, rusultando di essere dei pippaioli incapaci di mettere la faccia quando dicono certe merdate.
EliminaPerche' nun c'e' metti nu poco de sal in quella zucca che tieni...potrebbe aiutarti a dir meno stronzate. "Coglione" !
Eliminagattocolsombrero? per liberarti tu (il mondo si accontenta anche solo di uno come te) da solo, na vorta pè tutte de queste checche, potresti mettere gli stivali di cemento che la gentaccia come te idealmente proporrebbe contro quelle checche, cosìcchè saresti un machissimo GATTO COLSOMBRERO CON GLI STIVALI DI CEMENTO e ti leveresti di torno NA VORTA PE TUTTE. De core, MARCO
Elimina.
Giusto Franceco. Perciò,tu che sei Machos, devi farti i test e prendere gli antiretrovirali...previeni l'AIDS!
RispondiEliminaMah... mi lascia un po' perplesso la teoria di Simone Parisi.
RispondiEliminaCapisco che sul virus dell'HIV c'è molta confusione e che purtroppo lo strapotere delle case farmaceutiche è molto preoccupante, ma sono sempre molto restio a dare credito alle teorie di complotto universale. Ci sarebbe da fare chiarezza su molti punti e sentire anche altre voci.
Ma, sinceramente, non mi sento di dire che tutta la faccenda della prevenzione e della cura dell'HIV sia una montatura.
Febo infatti con questa intervista non voglio far cambiare idea a nessuno, tuttavia mi paice l'idea che ognuno di noi possa avere diverse realtà a cui relazionarsi.
EliminaSi, infatti non criticavo l'intervista. E' interessante sentire altri pareri e altre fonti :)
EliminaFuffa pseudo-scientifica. Ma quando si inizierà a comprendere che la scinza non è opinione e mistificazione di due o tre abstarct scientifici, ma dimostrazione puntuale di quanto si afferma? Il negazionismo sarebbe mera opinione se non creasse danni mortali a molte persone. Assurdo postare ancora oggi certa immondizia nel nome di una presunta libertà di opinione. A quando l'intervista a Scilipoti, allora? Anche lui è laureato.
RispondiEliminaLe strunzat che spari sono incommentabili .. studia !
EliminaMa l'autore di questa intervista si è documentato sull'affidabilità delle dichiarazioni che vengono fatte da questo Parisi?
RispondiEliminaO si è accontentato di aver raccolto una voce fuori dal coro tanto per aggiungere un articoletto al blog?
Si è reso conto che diffondere questi punti di vista può avere conseguenze anche mortali perchè può invogliare a interrompere la terapia?
Un argomento così delicato, che tratta della salute delle persone, andrebbe affrontato con molto più rigore e molta più attenzione.