Un Nuovo Mondo - La nuova stagione. 57^ Puntata


Prologo
Una puntata interessante quella di oggi. Ci sarà un confronto che si concluderà con il coming out in famiglia di uno dei protagonisti e la decisione di fare una scelta importante per il proprio futuro.
Francesco Sansone



57^ Puntata

Fabrizio
-          Mamma, papà e voi che ci fate qui? Non dovevate andare da quei vostri amici per il fine settimana?
-          Sì, ma abbiamo rimandato – mi risponde mio padre
-          Come mai? Che succede?
-          Vorremo parlare con te.
-          E di cosa?
-          Come sta Alberto?
-          Diciamo che sta meglio. Lo abbiamo salutato, è partito per andare dai suoi per un paio di mesi.
-          Luca era il suo compagno, vero?
-          Mamma come mai questa domanda? Comunque sì, lo era.
-          Immagino che sarà distrutto. Non deve essere facile perdere la persona che si ama e per di più in questo modo brusco.
-          Quando eri sotto i ferri, lui e Luca ci sono stati vicini e se non era per Alberto chissà cosa ne sarebbe stato di te.
-          Non ci pensare,  adesso sto bene.
-          Lo so, ma fatti abbracciare. Da quel giorno mi sveglio la notte con una paura inspiegabile e vengo nella tua stanza per vedere se dormi e solo quando ti vedo sotto le coperte, riesco a riprendere sonno. Non so cosa farei se dovessi perditi.
-          Mamma, ti prego non fare così.
-          Sappi che qualsiasi cosa tu faccia noi saremo sempre vicini a te. Non ti volteremo mai le spalle.
-          Lo so mamma, ma perché mi dici questo?
-          Quello che la mamma sta cercando di dirti Fabrizio è che noi ti appoggeremo sempre e che non hai bisogno di nasconderci le cose.
-          Ma io non vi nascondo nulla.
-          Sei sicuro?
-          Be’ … - a questa domanda, capisco che i miei si aspettino che io dica loro della mia omosessualità, ma non so come fare. Fino a questo momento, non mi ero mai posto il dubbio di come avrei dovuto dirglielo, perché lo davo per scontato e adesso mi ritrovo in imbarazzo e credo che loro se ne stiano accorti.
-          Be’,cosa?
-          In effetti c’è una cosa che ancora non vi ho detto, ma non perché non abbia fiducia in voi o altro, semplicemente perché davo per scontato che voi già lo avevate capito.
-          Cosa avremmo avuto capire?
-          Che io…
-          Che sei gay?
-          Già!
-          Ma è così infatti – mi risponde papà – e non abbiamo niente da dire. La tua natura è questa e noi la accettiamo. Ci basta sapere che sei felice, però ultimamente quella serenità che avevi fino a poco tempo fa, l’hai persa e non sappiamo perché.
-          C’entra Andrea per caso? Avete litigato? – mi chiede mia madre
-          Non direi proprio litigato
-          E cosa?
-          Andrea ultimamente… cioè… lui non era più solo un mio amico
-          E tu pensi che non avessimo capito neppure questo?
-          Lo avevate capito?
-          Saremo pure nati nel secolo scorso e per te siamo delle cariatidi, però non siamo ancora così rincoglioniti.
-          Davvero?
-          Come siamo spiritosi figliolo.
-          Eheheh.. papà per carità hai ancora un fisico alzato, ma diciamo che il viso non è più quello di una volta
-          Stai rischiando una punizione severa signorino.
-          Dai smettetela di scherzare.  – interviene la mamma - Fabrizio, siediti accanto a me e raccontami quello che è successo con Andrea –  mi sembra di vedere una di quelle puntate da telefilm, mi siedo accanto a mia madre e le racconto tutto quello che è stata la mia storia con Andrea e sul suo viso e su quello di papà non vedo lo stupore che potrebbe nascere nel sentire parlare di un amore fra due ragazzi, ma solo la preoccupazione di due genitori di fronte ai problemi di cuore del figlio.
-          Quindi adesso si spiega chi è Biagio.
-          Che vuoi dire papà?
-          Sì perché quando eri sotto i ferri, le dinamiche dei presenti erano ben chiare: Daniel sta con il professore;  Simone, il figlio di Carla, sta con l’amico del professore; Andrea ci era chiaro che ruolo avesse, però Biagio non riuscivamo a metterlo in nessuna casella.
-          Casella?
-          Eheheh, scusa l’esposizione
-          Comunque, sapete di Simone?
-          Certo tesoro, sai che Carla per noi è una di famiglia e in famiglia si parla e se devo essere sincera – continua mia madre – è grazie al suo esempio nell’accettare l’omosessualità del figlio, che siamo riusciti a prendere serenamente il tuo essere gay.
-          Davvero?
-          Sì, devi sapere che quando ci siamo resi conto di quello che sei veramente, abbiamo avuto dei dubbi. Abbiamo cominciato a chiederci dove avevamo sbagliato e altre cose del genere, ma un giorno parlandone con Carla, lei ci ha confessato di Simone e la prima cosa che ci disse  fu quella di non chiederci dove avessimo sbagliato, perché non era colpa nostra. L’omosessualità è una variante della sessualità umana né più e né meno. Da quella discussione, giorno dopo giorno abbiamo cominciato ad osservarti con un po’ più attenzione e ci siamo resi conto che tu eri sempre nostro figlio, indipendentemente dalla sessualità, e che eri felice della tua vita e allora ci siamo detti di aver fatto un buon lavoro come genitori, perché sei diventato il ragazzo coscienzioso,  studioso, bello e ammirato da tutti che noi speravamo tu diventassi. Il resto sono solo dettagli di poca importanza.
-          Io non so che dire.
-          E cosa devi dire? Non ti stiamo raccontando questo per avere ringraziamenti o cose simili. Abbiamo deciso di parlati, perché volevamo solo che tu sapessi che noi ci saremo sempre, tutto qui.
-          Esatto figliolo  - dicendolo mio padre si siede accanto a me e mi mette una mano sulla gamba. – Ma adesso che cosa hai deciso di fare?
-          In che senso?
-          Con Andrea e Biagio?
-          Non me lo chiedere, perché proprio non lo so.
-          Però non puoi  tirare troppo la corda. Pensa bene  e cerca di capire di chi potrai fare a meno.
-          Che strano!
-          Cosa?
-          Sai che l’ultima volta che ho incontrato Luca, mi ha detto le tue stesse parole?
-          Doveva volerti proprio bene quel ragazzo.
-          Sì. Lui e Alberto sono… - calo il capo – erano i miei angeli custodi. Sapevano sempre cosa consigliarmi.
-          Siamo contenti di sapere che ti erano vicini, adesso però se lo vorrai, quando avrai dei problemi, puoi parlarcene senza problemi
-          Mi spiace non avervi reso partecipi degli ultimi anni della mia vita.
-          Non scusarti piccolo – mi dice accarezzandomi i capelli la mamma – come noi, anche tu avevi bisogno del tuo tempo per affrontare questo tuo nuovo mondo e tutto quello che questo comportava. Noi lo sapevamo ed è per questo che abbiamo aspettato tutto questo tempo per parlarti.
-          Grazie vi voglio bene.
-          Anche noi.
-          Dai ora vi lascio.
-          E dove vai?
-          A cercare di capire di chi posso fare a meno.
-          Cioè?
-          Stasera devo incontrare Biagio e dopo aver passato anche il pomeriggio con Andrea, devo capire con chi sono stato meglio e decidere.
-          Sei sicuro?
-          Mamma, no. Ma devo farlo, non ha senso continuare questo triangolo alla S.Nat - B.
-          Alla che?
-          Mamma mia come siete vecchi. Ci vediamo dopo.
-          Dove vai? Prima chiedi scusa per averci chiamati vecchi.
-          Su papà, sei sempre un figo della madonna, non te la prendere. A dopo
Continua…