Un Nuovo Mondo - La nuova stagione. 56^ Puntata

Prologo
Ci siamo la settimana, la prima settimana dopo le vacenze per essere precisi, volge al termine e naturalmente torna l'appuntamento con il racconto a puntate che tanto vi piace: Un Nuovo Mondo. Cosa accadrà ai nostri protagonisti in questa nuova stagione? Vi anticipo sin da ora che le novità saranno tante e sin da oggi potrete rendervene conto. La prima novità riguarda la locandina, realizzata come sempre da Giovy, che è cambiata e s'è adeguata al nuovo restyling de Il mio mondo espanso. Un'altra novità principale consiste nell'abolizione dei riassunti delle puntate precedenti e il relativo allungamento dell'episodio (solo per questa prima puntata sarà presente il riassunto).
Potrei dirvi ancora tante altre cose, ma perché rovinarvi la sorpresa della lettura e poi chi ha letto la puntata di Martedì di Marte Inverso, sa che oggi succederà qualcosa di importante per i nostri amici.
Adesso taccio e vi saluto dandovi appuntamento a Lunedì con una nuova settimana insieme
Francesco Sansone


Nella stagione precedente
Fabrizio viene picchiato e portato d’urgenza all’ospedale dove viene operato, mentre fuori ad aspettarlo ci sono i suoi senitori, i suoi amici e Andrea e Biagio. L’intervento riesce e Fabrizio si riprende in poco tempo. Durante la sua convalescenza in ospedale riceve la visita di Andrea che gli comunica che farà di tutto per tornare insieme, ma allo stesso tempo anche Biagio gli dichiara i suoi sentimenti e Fabrizio non sa cosa fare.

Finalmente fra Daniel e Manu le cose si sono sistemate e i due possono vivere serenamente il loro amore, mentre Alberto s’è visto privare del suo mondo con la scomparsa improvvisa di Luca, morto in un incidente d’auto.

56^ Puntata 

Fabrizio
-          Cosa farai adesso che Luca non c’è più?
-          Non lo so. I dirigenti del negozio, stanno pensando di trovare un nuovo responsabile per il negozio, ma non so chi possa essere. Sta di fatto che per ora io e i miei colleghi ce la caviamo alla grande.
-          Mi auguro che non torni Matteo.
-          Lo spero pure io, diversamente lascerò il lavoro.
-          Andrea ma stai scherzando? Con i tempi che corrono sarebbe da pazzi lasciare un posto come il tuo.
-          Tu sei più importante di ogni lavoro… e poi voglio riprovare ad entrare all’università. Infondo lo sai pure tu che accettai l’offerta di Luca perché l’anno scorso non ho sperato gli esami d’ammissione.
-          Sì, però potresti lavorare e studiare allo stesso tempo, no?
-          Sì, potrei, ma prima di fare piani vediamo come andranno le cose.
-          Hai ragione. Bene credo che si sia fatto tardi, dobbiamo andare.
-          Fabrizio – mi dice fermandomi mentre mi sto alzando dal tavolo del fast food in cui ci siamo seduti per mangiare qualcosa prima di raggiungere gli altri – ancora non mi hai risposto.
-          Su cosa?
-          Sul fatto di darmi una seconda possibilità… sì, insomma… se vuoi tornare ad essere il mio ragazzo
-          Andrea… sai come stanno le cose… Non so cosa fare, tu mi piaci ancora tanto, anzi ti amo se devo dirla tutta, però  in questi mesi con Biagio… mi è stato vicino e in un certo qual modo amo pure lui
-          MA NON SI POSSONO AMARE DUE PERSONE ALLO STESSO TEMPO!
-          Così come non si può andare a letto con un altro quando si ama qualcuno! Se ci troviamo in questa situazione non è per colpa mia, pertanto se vuoi aspettare che  chiarisca le mie idee bene, diversamente non posso costringerti a restarmi accanto ad aspettare.
-          Scusami, non volevo… e che… lascia stare. Scusami, davvero.
-          Non ti preoccupare. Su, andiamo ci aspettano.
-          Sì. Prendi il casco
-          Ah, lo stavo dimenticando
-          Sarebbe il terzo negli ultimi tre mesi
-          Ops! Mi perdoni?
-          E come non potrei. Ti amo – e dicendo queste cose, rimango in un silenzio imbarazzato.
-          Dai questa volta veramente, andiamo.

***

-          Daniel, Manu siete già qui? – dico vedendoli
-          Siamo appena arrivati.
-          Bene.
-          Lui è arrivato?
-          No. Lo abbiamo chiamato, è con Biagio…
-          C’è sempre quello di mezzo – dice a denti stretti Andrea
-          … dicevo che è con Biagio e stanno arrivando.
-          Capisco. Ale e Simone non vengono?
-          No, purtroppo non possono venire.
-          Eccoli – dice  Manu.
-          Scusate il ritardo, c’era un casino per strada.
-          Sì anche io e Andrea lo abbiamo visto. Per fortuna eravamo in moto. Allora è arrivato questo momento – dico con finta serenità
-          E sì, ci siamo.
-          Sei davvero sicuro di voler andare?
-          Non so se sono pronto, ma devo farlo. Ho bisogno di staccare da tutto. Per ora non riesco a rimanere in quella casa, soprattutto quando sono nel letto di notte. Non riesco ancora d abituarmi all’idea che Luca non ci sia più… è successo tutto così in fretta
-          Alberto…
-          No, Fabrizo, non essere triste, lui non lo vorrebbe… e poi parto solo per 2 mesi. Vado dai miei e lì starò bene.
-          Ben detto amico – interviene Andrea, dandogli una pacca sulla spalla
-          Come farò per 2 mesi senza il mio angelo custode?
-          Non devi pensarlo. Se avrai bisogno di qualsiasi cosa, non esitare a chiamarmi, anche se in piena notte.
-          Alberto ti voglio bene.
-          Anch’io piccolo mio – e allarga le sue braccia per stringermi in un abbraccio, uno dei suoi abbracci che mi hanno consolato in questi anni in qualsiasi momento.
-          Alberto, scusami ma prima di andare volevo dirti che Simone e Ale ti salutano calorosamente e si scusano se non sono potuti venire.
-          Sì, mi hanno chiamato poco fa e mi hanno  spiegato tutto. Di loro di non preoccuparsi.
-          Lo faremo.
-          Andrea vieni qui, fatti abbracciare. Cerca di stare tranquillo e di non fare stupidaggini mentre non ci sono.
-          Starne certo.
-          Bravo, piccolo. Non farmi allarmare.
-          Non dovrai farlo – e mentre dice questo arriva una chiamata sul suo telefono – scusami rispondo e torno da te.
-          Fai, io intanto saluto tutti gli altri. Manu, noi non ci conosciamo bene, però mi sei stato vicino in questi mesi e non finirò mai di ringraziarti. Se non ho fatto delle sciocchezze è grazie a te.
-          Non ringraziarmi Alberto, per me è stato un piacere starti vicino e aver avuto modo di conoscerti meglio dopo tutto quello che Daniel mi ha detto di te e di cosa hai fatto per lui lo scorso inverno. Torna presto, altrimenti impazzisco con tutti questi dicianovenni in mezzo ai piedi.
-          Come sei spiritoso amore.
-          Già prof, sapevo che eri simpatico ma non a questi livelli. Non riesco a smettere di ridere. Ricorda che ancora ti tengo d’occhio – dico scherzando al ragazzo di Daniel, mentre con le dita gli faccio il segno di tenerlo sotto controllo.
-          Su, su non fate così. Daniel sono contento tu abbia trovato la tua serenità.
-          Grazie Alberto.
-          Biagio, grazie anche a te per tutto. Sei un bravo ragazzo e vedrai che prima o poi – dice sotto voce mentre lo abbraccia – troverai un ragazzo che ti ama nella stessa maniera con cui tu ami Fabrizio. Non accontentarti, sei ancora troppo giovane per ricevere un amore a metà.
-          Io, veramente…
-          Non ti sto dicendo questo per salvaguardare Andrea, solo perché penso davvero che tu meriti di più. Ma non posso certo obbligarti nel smettere di provarci con Fabrizio. Non lo farei mai.
-          Lo so e per questo ti ringrazio.
-          Ti ringrazio io perché hai dimostrato una delicatezza che in pochi sanno avere alla tua età ed è per questo che mi piacerebbe saperti accanto a qualcuno che ti ama con la A maiuscola.
-          Ti voglio bene.
-          Anch’io piccolo, anch’io.
-          Eccomi.
-          Andrea, chi era?
-          I dirigenti del negozio.
-          E che volevano?
-          Be’ non so se sia il momento di dirlo…
-          Andrea non preoccuparti per me, forza dicci.
-          Mi hanno proposto di diventare il nuovo responsabile del negozio. Hanno detto che dai resoconti che Luca aveva fatto sul mio conto, e dal lavoro svolto fino ad ora, sono il candidato migliore.
-          E cosa hai risposto? – domanda Alberto
-          Che volevo pensarci su
-          Stai scherzando? Luca sarebbe contentissimo per te.
-          Sì, però..
-          Niente però. Chiamali subito.
-          Ok. – e compone il numero – Pronto? Salve sono Andrea Arancio… Ho riflettuto e ho deciso di accettare. Bene… anch’io… a domani allora. Arrivederci
-          Hai fatto la cosa migliore, la vita va avanti e non possiamo restare inermi. Le cose belle durano poco per permettersi di non viverle mentre avvengono… - e mentre lo dice il suo sguardo si fa di nuovo scuro, così come quella sera in cui gli ho dovuto dire della morte di Luca. Si limitò solo a dire che non era possibile e poi più niente. Solo all’obitorio spezzò il silenzio gridando, piangendo e dicendo il nome di Luca a ripetizione. Solo l’arrivo di Manu, che lo prese di peso e lo portò fuori, fece sì che smettere di invocare Luca. Non si mosse di un centimetro dal cadavere e il giorno del funerale, rimase fino alla chiusura del cimitero seduto per terra con quello sguardo spento e in completo silenzio. Quando il guardiano venne da noi, che eravamo rimasti in disparte per controllarlo, per comunicarci la chiusura, riuscimmo a farlo alzare. Quella sera passammo la notte da lui. Il giorno dopo prese un’aspettativa dal lavoro di sei mesi. In questi tre mesi non s’è praticamente mosso da casa, fino a quando l’altro giorno ci ha detto di voler andare a casa dei suoi perché aveva bisogno di riprendersi - Adesso vado altrimenti, perdo il volo. Ragazzi grazie per esser venuti. Ci vediamo fra due mesi.
-          Ciao Alberto, ti aspetteremo e quando tornerai saremo di nuovo tutti qui per portarti a casa.
-          Non vedo l’ora. Ciao – e dicendolo si avvia all’aereo, segnando una nuova fine, ma allo stesso modo, un nuovo inizio per il mio mondo.
Continua…

Rubrica a cura di Francesco Sansone
Grafica a cura di Giovanni Trapani