Due governi son caduti e per noi gay cosa è cambiato?
Tempo
fa avevo scritto un pezzo in cui mi cercavo di capire cosa sarebbe potuto succedere per noi gay se il governo Berlusconi fosse caduto. Dopo varie riflessioni (se volete potete leggere
l’articolo qui), ero arrivato alla conclussione che non sarebbe cambiato nulla.
Dopo
il salto.
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Il
Governo Berlusconi cadde poco dopo la pubblicazione di quel post scritto quando ancora non si parlava di governi tecnici, ma di elezioni future che si sarebbero svolte con le solite facce e
la solita legge elettorale. Poi tutto cambiò all’improvviso. Salì un governo
fatto di professori/banchieri chiamati a salvare le sorti del paese e non le
tasche dei paesani. Tasse di qua,
tasse di là, Imu di qui, Iva di e tante promesse mai mantenute – promesse
non nei confronti della comunità LGBTQ
perché prima dei diritti di alcuni paesani, c’è il dovere di salvare il paese -.
Il motto che tutti dicevano a gran voce era: Salvare il paese! E per farlo
bisognava fare sacrifici e che sia chiaro tutti dovevano/dovevamo fare dei sacrifici.
Però, ora che il governo dei tecnici è caduto per stessa volontà di colui che era
andato via nel 2011 con tanto di festeggiamenti di chi non ne poteva più della
sua figura, chi ha davvero fatto i sacrifici?
I
Politici hanno ridotto i loro onorari e privilegi? No!
La
chiesa in Italia pagherà l’IMU? No!
E
allora chi li ha fatti i sacrifici solo i paesani? Sì!
Esatto.
a rimetterci come sempre sono stati coloro che non hanno avuto colpa di questa situazione (anche se votare un personaggio per 20 anni potrebbe essere
definita una colpa). Quindi più tasse, più privazioni, più disperazione per i paesamni mentre
i politici regionali festeggiavano come porci in mezzo un fango di champagne.
Dopo
tutto questo, adesso, inizia una nuova campagna elettorale e le faccie che
chiedono il nostro voto sono le stesse di sempre alla faccia della 3^ Repubblica.
Torna
Berlusconi che – e io l’ho avevo predetto, altro che Maya – torna rivendicando
il suo ruolo che ha lasciato per amore del paese e dei paesani e non perché artefice,
secondo lui, della crisi.
Torna
Bersani dopo aver sconfitto l’altro vecchio giovane di nome Renzi.
Torna,
ma non più come tecnico, il professore Monti.
Ora
tutti a chiedere spazi in tv più o meno autogestiti, più o meno concordati, più
o meno pretesi per dire la loro affinché i paesani possano dar loro i voti.
E la
questione LGBTQ? Che ne sarà dei diritti civili?
Il PD resta in primo piano e continua ad affermare che si deve fare qualcosa per i compagni paesani LGBTQ, anche se ancora non ha deciso se seguire quel modello lì o quel modello là.
Il PD resta in primo piano e continua ad affermare che si deve fare qualcosa per i compagni paesani LGBTQ, anche se ancora non ha deciso se seguire quel modello lì o quel modello là.
Il
PDL non ci sta a dare ai culattoni, frochi, ricchione e rotti in culo (parole
loro e non mie) i diritti. E anche se il caro e vecchio Silvio sì è detto
disponibile a pensarci su se il parlamento lo vorrà, i suoi
figliocci-delfini-seguaci-sostenitori-discepoli hanno gridato in coro: Papi no!
E lui ha subito smentito dicendo di esserstato frainteso.
E
Monti? Vi starete chiedendo cosa pensa invece in merito alla questione dei
diritti lgbtq, l'ex premier, vero? Be’ Vi riporto le sue parole, così lo capirete voi stessi:
"La
dignità della persona, come ci insegna la Costituzione, va profondamente
rispettata. Questi sono temi importantissimi, magari anche più delle riforme
economiche e sociali. Il criterio di unificazione delle forze che si
riconoscono adesso nella nostra iniziativa è stato un altro, cioè le riforme
economico sociali per la crescita, e su questo non ci saranno divergenze. Su
questi temi che non sono meno importanti, ma meno urgenti dal punto di vista
della crescita del paese, ci sarà credo un grandissimo ruolo del Parlamento più
ancora che del Governo, e ci sarà un sereno confronto tra posizioni che
potranno anche non convergere al cento per cento, come è normale."
Insomma
anche lui si affida al Parlamento e quindi, credo di parlare a none di molti,
nel rispondere alla domanda iniziale che da il titolo a questo pezzo: Due
governi son caduti e per noi cosa è cambiato o cosa cambierà? La risposta non
può che essere nuovamente: NULLA!
Rubrica: Francesco Sansone
Grafica: Giovanni Trapani
http://ilmiomondoespanso.blogspot.it/p/oltre-levidenza-racconti-di-vita-gay.html |
Nulla di nulla e anche chi si era un'antecchia sbilanciato prontamente ha aggiustato il tiro (vero Grillo? Vero Vendola?). Nessuno merita il voto.
RispondiEliminaPurtroppo quanto dici è vero. Anche coloro che hanno portato avanti una sorta di ideologia nella quale ognuno avrebbe avuto i propri diritti, adesso che si avvicinano le elezioni, fanno dietro front.
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