Seppur è passata una settimana
dalla morte di Simone, il ragazzo di 21 anni che ha deciso di uccidersi per viadell’omofobia, l'eco di questa notizia ancora non è cessata. Si sono sentiti i pareri di tutti sia di chi lavora affinché
questo non avvenga più sia di quelli che dovrebbero fare qualcosa e invece non
fanno nulla, però nessuno ha voluto chiedere l’opinione alla gente "comune", ai
ragazzi che quotidianamente vivono il disagio, le battutine, gli insulti, l’omofobia
insomma, per capire cosa spinge un ragazzo a togliersi la vita. Ho voluto
chiedere anche cosa secondo loro dovrebbero fare le associazioni e le risposte,
credetemi, mi hanno stupito. Quasi nessuno di coloro che mi hanno detto la
propria opinione crede in queste o crede che il lavoro svolto sia sufficiente.…
Nemmeno una settimana fa, vi ricordavo quei ragazzi gay che nel corso
degli anni si sono tolti la vita o sono stati assassinati per colpa, diretta o
indiretta dell’omofobia. Benché mi fossi concentrato sui casi esteri, non possiamo non dimenticare le vittime del
nostro Paese e purtroppo devo tornare a parlarvi dei casi di casa nostra per
via dell’ultimo suicidio avvenuto nella giornata di ieri che ha visto spegnersi
la vita di un ragazzo di soli 21 anni. La causa, manco a dirlo, l’omofobia che
solo in questo 2013 ha mietuto tre vittime, che diventano 5 nell'ultimo anno e
mezzo.