Renzi. Quando il nuovo sa già di vecchio



Come sapete il Pd alla fine ha scelto Nicky Vendola come alleato mettendo da parte Pierferdinando Casini e il suo UDC. Tuttavia la scelta di allearsi al presidente della regione Puglia non ha fatto smettere di litigare i membri del partito che, a quanto dicono i sondaggi, è il primo del paese. D’Alema e Bindi continuano, quasi ogni giorno, ad affermare di non essere intenzionati a consentire i matrimoni gay e lo fanno sfoggiando frasi articolate davvero innovative (solo nella loro composizione e non nei loro contenuti):



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"Se Vendola parlasse meno di matrimoni gay e più di come governiamo insieme la Puglia, forse sarebbe più popolare…"
 M. D’Alema

“Penso che il matrimonio sia un istituto pensato storicamente per gli eterosessuali. Potreste avere più fantasia inventandone uno vostro” 
R. Bindi


Ma in fondo lo sappiamo tutti come funziona all’interno del partito di Bersani e per questo ci vorrebbe una ventata di aria nuova. Più giovane e più fresca. Ed è su questa scia che si fa spazio fra le acque agitate del PD il giovane (ricordiamo che in Italia i quarantenni sono giovani, i trentenni sono appena usciti dalla maturità e i ventenni sono ancora adolescenti) Matteo Renzi che con le sue idee da rottamatore, vuole dare un chiaro segnale di come le cose debbano cambiare in Italia e nel partito.

Ma siamo proprio sicuri che il sindaco di Firenze sia consapevole di ciò che voglia dire cambiare? Prendiamo in esame le sue ultime dichiarazioni sulla questione dei matrimoni gay riportate su un interessantissimo articolo di Gayburg

«Facciamo la civil partnership: ma solo per gli omosessuali».
All'osservazione del giornalista, che ha sottolineato come in quel modo si rischi di ghettizzare i gay, il sindaco di Firenze ha replicato: «Al contrario. Il matrimonio è sacramento o istituto? A noi interessa l'istituto: e creiamone uno che non sia di serie B rispetto al matrimonio». Poi la sua spiegazione del perché non si debba parlare di "nozze gay": «Il vero problema sono le adozioni...»
.

Ecco ci risiamo. Ci troviamo ancora di fronte ad un nuovo che cade nel già visto e già sentito. Insomma nel vecchio.

Niente matrimoni gay o meglio istituto sì basta che non si chiami matrimonio perché, se dovessimo chiamarlo così, poi, ci sarebbe il problema delle adozioni e dare un bambino o una bambina a una coppia gay o lesbica sarebbe davvero deprecabile. E poco importa se già in Italia ci sono famiglie arcobaleno un po’ ovunque. E poco importa se gli studi stabiliscono che i figli di coppie omosessuali non subiscono problemi di alcun tipo. E poco importa se questi bambini sono felici anche con due papà o due mamme. L’adozione è qualcosa che non si può concepire, non sia mai che queste povere creature, come insegna la Mussolini, vedano rotolassi nel letto due uomini o due donne (molto meglio scrivere il nome della propria mamma su google e vederla con le tette di fuori, o vederla in un film seminuda, no? Quella è arte, si sa).

Dunque siamo proprio sicuri che Renzi sia il nuovo che ci vuole? Siamo proprio sicuri che questo paese abbia bisogno di personaggi già visti solo con qualche anno in meno? Siamo sicuri che queste idee siano quelle che servano a noi italiani? Io credo proprio di no.


Rubrica: Francesco Sansone
Grafica: Giovanni Trapani
Prefazione: Paolo Vanacore
Copertina di e con Giovanni Trapani
Casa Editrice: Tempesta editore
Prezzo: 15,00 Euro