Altri Mondi - Intervista a Antonio Prisco



Lui si chiama Antonio Prisco ed è un giovane cineasta napoletano che ha da poco realizzato un bellissimo corto che parla della condizione LGBTQ in Italia e che già sta avendo un grande successo all'estero. A Novembre presenterà il suo lavoro, dal titolo Incontroversity, anche in Italia. Io l'ho intervistato per sapere qualcosa in più del suo film, ma anche per conoscerlo meglio. Ecco cosa mi ha risposto.



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Altri Mondi
  Intervista a
  Antonio Prisco


Antonio come è nata la tua passione per il cinema?
Quando ero piccolo spendevo più tempo a guardare film che a giocare con gli amici, ero un po’ un freak da questo punto di vista. Mi piaceva di tutto, dai polpettoni hollywoodiani a Vittorio De Sica, Fellini, Dario Argento, Bruce Labruce, ma vedo anche roba rarissima, film orientali usciti solo in DVD, magari all’estero. Ultimamente sono stato folgorato da Bangkok Love Story di Poj Arnon e Amphetamine di Byron Pang, te li consiglio!


Li ho visto e li ho apprezzati molto anch’io. Quindi quest’amore ti accompagna sin dalla prima infanzia. Cosa ti ha spinto a dire: “Voglio fare il regista”?
Non sono un regista, non ho questa presunzione. Vorrei sicuramente continuare a girare e ho altri progetti nel cassetto. Comunque ho tanto ancora da imparare che sentirmi chiamare regista mi mette quasi a disagio. Ho fatto un sacco di lavori divertenti nella vita e questo mi sembra il più appassionante di tutti!

A Novembre uscirà anche in Italia il tuo ultimo lavoro dal titolo “Incontroversity”, un corto che attualmente stai promuovendo all’estero. Ti va di parlarci di questo progetto?
Icontroversy è un mio punto di vista sulla questione “minoranze”. E’ interpretato da una donna bellissima, Lia Zeta, che è anche una mia grande amica. Parlo, attraverso un paradosso, del mio rapporto con la religione e con la discriminazione, in questo caso di un transgender. E’ una specie di trasfigurazione tra la protagonista e Gesù. Lei viene maltrattata, picchiata, quasi crocifissa, è una outsider nel film, così come  Gesù Cristo o Maria Maddalena.
  
Cosa ti ha spinto ad affrontare la tematica dell’omofobia e perché hai deciso di promuovere il tuo film prima all’estero?
In realtà in Italia non avevo intenzione di presentarlo perché, come ti ho detto, il dibattito sui diritti delle minoranze è ancora a livelli medievali. Ero un po’ sconfortato. Basta sentire le affermazioni dei politici all’inizio del film per farsi un’idea. Nel film ho preso l’omofobia come pretesto ma mi rivolgo a tutti quelli che pensano ancora che una minoranza sia anche “minorata”. E credo ce ne sia ancora tanta di gente così in giro... Vorrei che queste persone si fermassero a pensare che forse una minoranza è un valore per la società, non un pericolo.

Il tuo film si apre con una carrellata di personaggi della nostra politica che fanno delle affermazioni raccapriccianti sull’omosessualità. In questi anni qual è stata la dichiarazione rilasciata da un politico che ti ha più colpito, positivamente o negativamente, e perché?
La più raccapricciante, oltre alle varie Mussolini, Bindi,  Giovanardi, che detengono il primato delle “opinioni imbarazzanti”, non riguarda un politico, ma una suora. Quando le chiesero: “cosa pensi delle coppie omosessuali?” rispose con un orgoglioso “penso che vadano atterrate, annientate”. La cosa mi colpì molto perché era ad un raduno con dei bambini. Immagino cosa gli avrà insegnato... 

Collegandomi alla tua risposta voglio chiederti quanto, secondo te, influisca nella società mondiale la posizione contraria della chiesa sulla questione dei riconoscimenti LGBTQ e perché abbia così tanto potere su tali decisioni che, di fatto, sono di carattere politico - civile?
Semplicemente perché la Chiesa è stata nei secoli dei secoli la più grande agenzia pubblicitaria del pianeta. Adesso un po' meno perché è devastata dagli scandali sulla pedofilia e da un Papa che non ha un grosso appeal. Non dimentichiamo, poi, che la Chiesa non è solo un'istituzione religiosa, è anche una valanga di denaro, la più grossa agenzia immobiliare del secolo. Lo stato Vaticano potrebbe sfamare il terzo mondo se vendesse metà del suo patrimonio... Poi c'è l'aspetto morale. La Bibbia è stata usata dalla chiesa per giocare sui sensi di colpa delle masse: se segui i suoi dogmi sarai beato, altrimenti sarai devastato dai sensi di colpa. Pensa ad un bambino che cresce con l'insegnamento che devi sposarti e fare figli, che fare sesso è peccato, figurati se sei gay o trans... La Chiesa ha un potere subdolo, incentrato sulla vergogna, sull'omologazione e di fronte al mondo intero nessuno ha voglia di "apparire" diverso dagli altri perchè equivalerebbe ad essere "sporco"

Lia Zeta è l’unica attrice che appare nel tuo film. Come è ricaduta la scelta su di lei?
Lia è una mia amica e anche la mia musa. Le scatto sempre migliaia di foto, ha una personalità incredibile e un’umanità infinita. Sto pensando già ad un altro short, ci sarà ancora lei come protagonista.

Pensi che le cose in questo paese possano cambiare, o credi che ancora per molto tempo la comunità LGBTQ italiana dovrà subire l’omofobia dei suoi politici?
Credo che la vecchia classe politica italiana sia finita. Personaggi come quelli che abbiamo visto nell’ultimo decennio sono stati una delle cause dell’impoverimento di idee e di coscienza del paese. Se guardi la TV vedi solamente programmi dedicati a Padre Pio e a come diventare famosi in 5 minuti senza un briciolo di talento. Tutti ossessionati dalla fama per apparire su un gossip magazine. Credo che le cose cambieranno solo con personaggi nuovi al Governo, con delle idee progressiste, democratiche, dobbiamo smetterla di votare senza coscienza.

Per finire, cosa speri riesca a trasmettere il tuo film a coloro che lo vedranno?
Spero che guardandolo, le persone, si alzino davvero incazzate, che prendano coscienza sull'argomento. Spero che la gente si ponga delle domande, che resti tramortita dall'idea che ancora oggi ci siano pregiudizi e intolleranza che sfociano spesso in atti di violenza. 

Ecco il trailer di Incontroversity


Rubrica: Francesco Sansone
Grafica: Giovanni Trapani
Prefazione: Paolo Vanacore
Copertina di e con Giovanni Trapani
Casa Editrice: Tempesta editore
Prezzo: 15,00 Euro