Il cancro dello spirito


Un ritorno non proprio in punta di piedi visto quello che la rete mi offre di proporvi per il consueto appuntamento settimanale sulla cronaca a tematica.
Mi rendo conto che affrontando un argomento del genere vi possiate fare un’idea di me estremamente laica e antireligiosa, ma correrò il rischio perché leggere di certe notizie in cui la religione non è più oppio dei popoli ma lo strumento della propria morte mi fa rabbrividire il sangue.
In queste ultime settimane la BBC londinese e Sky News tramite un’inchiesta hanno rivelato che nel Regno Unito sei anime si sono spente perché affette dall’ HIV. Purtroppo una notizia del genere non desta più grande interesse visto l’espandersi di questa terribile malattia, o meglio non desterebbe interesse se non fosse che la causa della morte non può essere imputabile direttamente alla malattia. 
È proprio cosi, perché per quanto vero è che queste persone sono morte della malattia contratta, è pur vero che l’artefice principale a far avvenire ciò è stata la chiesa anglosassone e i suoi pastori che predicando la guarigione tramite la preghiera verso Dio e con l’ausilio di una benedizione speciale hanno convinto queste anime ormai estinte a cessare la terapia di medicine antiretrovirali.
Ecco spiegato l’ accenno al mio senso laico e miscredente. Posso farci niente se leggendo queste notizie mi sale il sangue al cervello? Come può un essere umano investito solo del ruolo di pastore, senza alcuna cognizione medica della malattia, pensare di dire che con la sola preghiera e con un po’ di acqua benedetta gettata sul viso di questi poveri sfortunati che si salveranno e guariranno da questo male del mondo? A tanto arriva il fanatismo delle religioni?
Sono consapevole del fatto che la scelta finale e la responsabilità che questa comporta sono comunque a carico di queste persone,ma non si è forse giocato senza troppi scrupoli di coscienza con la vita delle persone e la loro fragilità emotiva?
Penso che in questi  casi più che in altri ci si rifugi sulla religione e sulla credenza, vera o no non spetta a me dirlo, di qualcosa che ci può essere dopo la morte, di un’Entità che governa le leggi del mondo e ci osserva e ci protegge. Si cerca una consolazione alle mazzate che la vita ci da, e si anela a un conforto che scende dall’alto del cielo e che ci pervade il cuore con un calore soprannaturale. proprio in virtù di ciò, queste persone sono ancor di più facilmente suggestionabili e malleabili nel pensiero, tanto che la parola di un pastore può essere vista come la volontà di Dio. E cosi la bramosia di potere di un pastore che crede di sapere interpretare la voce dell’Altissimo ha spezzato le vite di sei povere creature che forse con quelle terapie associate alla preghiera e al conforto Paterno del loro Creatore avrebbero potuto vivere molti altri anni.
A queste personalità immagino non verrà torto un capello, proprio perché ci si può appellare credo al fatto che queste vittime avevano comunque facoltà di intendere e di volere per quanto stessero in un equilibrio instabile, ma si deve trovare una soluzione affinchè l’uomo-prete,pastore,sciamano, predicatore non pecchi per primo di superbia, uguagliando la sua parola a quella Divina.
Del resto Dio ci ha dato coscienza, e intelligenza, forse proprio perché si possa cercare da soli un modo per cercare di guarire da certi mali. La fede in Lui a mio parere può solo amplificare quello che l’uomo tramite i Suoi doni(a quanto pare donati a pochi) è riuscito a creare(in questo caso le medicine antiretrovirali)
Marx diceva che la religione è l’oppio dei popoli, a dire il vero visto quello che si sente in questo periodo inizio a pensare sia il “cancro” dello spirito!

Rubrica: Gianni
Grafica: Giovanni Trapani