Un nuovo mondo - Ventitreesima Puntata


Locandina realizzata da Giovanni Trapani, tutti i diritti riservati



Un nuovo mondo
Nelle puntate precedenti

   Dopo essere rientrati dalle vacanze Fabrizio e Andrea hanno sostenuto il test d’ammissione all’università. Mentre Fabrizio è riuscito ad entrare nel corso di laurea, Andrea non ce l’ha fatta. La sera parlandone con Luca, questo gli propone di andare a parlare con il suo responsabile del negozio per farsi assumere come commesso. Finita la cena i due fidanzati tornano a casa, ma Fabrizio avverte che in Andrea qualcosa non va e salendo a casa si lascia andare alle lacrime avvertendo nell’aria una brutta situazione.

  “Sono salito in a casa e mettendomi sul letto, ho soffocato le lacrime per non far sentire ai miei che stavo piangendo. Avevo dentro la sensazione che qualcosa stesse cambiando e io non potevo fare nulla per evitarlo.”

Ventitreesima puntata



Andrea

   Quella mattina mi sono alzato molto presto, anche se durante tutta la notte non sono riuscito a dormire molto. Suonata la sveglia alle 6:00, sono sceso dal letto ed entrando in cucina ho messo sul fuoco la caffettiera. Ho acceso la televisione per guardare un po’ le notizie del mattino e fra una biscottata e l’altra pensavo a cosa avrei dovuto mettermi per fare buona impressione al capo di Luca, con cui avrei dovuto parlare poco tempo dopo.

   Finito di fare la colazione, ho preso il telefono e ho mandato un sms a Fabrizio, mi ero reso conto di esser stato pesante con lui. Se per me è stata dura mandare già questa brutta notizia dell’università, neppure per lui deve esser stato facile e in più a causa mia non s’è potuto godere come si deve la felicità per avercela fatta.

“Scusa per esser stato un po’ scostante ieri sera.
Mi spiace davvero tanto,
spero di non averti fatto soffrire.
Mi farò perdonare questa sera.
Ti amo”

   Poco dopo averlo inviato, ricevo la sua risposta. Non c’era scritto nulla solo la faccina sorridente. Questo è il simbolo con cui ogni volta ci diciamo via sms che è tutto a posto.

   Mi infilo sotto la doccia che sono le 7:30. Sapevo che era ancora presto, ma ero in forte tensione. Quell’incontro non era solo un semplice colloquio di lavoro, ma rappresentava l’occasione di buttare la delusione alle spalle e non sentirmi un fallito di fronte a Fabrizio. Perché, anche se lui non lo avrebbe mai pensato o quanto meno non mi avrebbe mai dato modo di pensarlo, io lo avrei creduto e non avrei potuto stargli accanto serenamente.

   Quando mi stavo infilando gli slip, ho sentito squillare il mio cellulare. Era Luca.

- Ehi Andrea che fai?

- Ma niente, ho appena finito di farmi la doccia.

- Capisco! Ascolta sto passando da te. Ho comprato i cornetti. Facciamo colazione assieme. Devo parlarti.

- Ma veramente ho già fatto colazione.

- Non importa. Li mangerò io. Sto arrivando.

- Ok.

   Finito di parlare con lui, sono entrato in camera di mia madre. Lei non era in casa. Era partita il giorno prima per il fine settimana e ancora non sapeva nulla di tutta quella storia, non ho avuto il coraggio di dirglielo per telefono.

- Apri sono io! – Mi ha detto Luca quando so alzato la cornetta del citofono.

- Sì, Sali! - E dopo un po’ me lo sono trovato faccia a faccia.

- Che è sto viso? Stai tranquillo andrà bene.

- Dici?

- Certo! Ma non sono qui per questo.

- Ah, no? E per cosa allora?

- Dobbiamo parlare di una cosa importante.


   Quando Luca mi ha detto quelle parole sono rimasto stupito, non capivo dove volesse arrivare, anche se col tempo ho saputo capirlo e quindi ero certo che mi avrebbe fatto una ramanzina per il mio comportamento avuto a cena la sera precedente.

- Vuoi parlare del mio comportamento di ieri sera?

- Esatto!

- Mi spiace se non sono stato come sempre, ma puoi capire il mio stato d’animo

- Non devi scusarti con me.

- Cosa?

- Sì, devi chiedere scusa a Fabrizio. Sei stato scortese con lui e benché lui non abbia mostrato la sua delusione per essersi sentito dire che non lo volevi vicino a te in una cosa così importante…

- Lo so. Su questo hai pienamente ragione, infatti poco fa, gli ho mandato un sms con le mie scuse e lui mi ha mandato il solito sorriso con cui ci diciamo che è tutto a posto.

- Ah però!

- Cosa?

- A che ora gliel’hai mandato il messaggio?

- Ma non so, saranno state le 6.30 più o meno

- E pure lui si sveglia così presto? Capisco che debba fare delle commissioni, ma perché svegliarsi così presto?

- Che vuoi dire?

- Che forse un semplice sms non basta questa volta. Gli hai fatto del male. Ricorda che pure per lui non è facile da affrontare tutto questo, eppure ce la sta mettendo tutta, ma se tu ti comporti così, non gli rendi le cose semplici.

- Sono stato così ingiusto con lui?

- Non posso dirlo io, questa è una risposta che solo tu hai. Comunque stasera quando vi vedrete ne parlerete meglio e parlagli del tuo stato d’animo, solo lui può aiutarti a superare questa delusione.

- Sì hai ragione.

- Perfetto! Ora dopo aver fatto il paparino – eppure sono ancora così giovane per avere un figlio della tua età – ci mangiamo ‘sti cornetti prima che si fanno freddi? E non dirmi di no! Posso pure passare sul fatto che faccio il papà con te, ma non chiedermi pure di ingrassare.

- Ok.

- Bene!

- Grazie Luca, davvero, grazie per starmi vicino.

- Mangia dai. Vieni con me, così ,se va bene, inizi oggi stesso a lavorare.

- Come è possibile?

- Ricorda, lui sarà pure il responsabile, ma sono io quello che manda avanti la baracca.



***







- Matteo lui è Andrea, il ragazzo di cui ti accennavo ieri sera per telefono. Ricordi?

- E come potrei dimenticarlo, mi hai chiamato a mezzanotte e mezza per dirmelo.

- Bene! Visto che lo ricordi, hai visto che ho fatto bene a chiamarti a quell’ora?

- Certo! Comunque piacere Andrea, sono Matteo.

- Piacere mio.

- Bene in teoria dovrei farti un colloquio, ma mi sa che se Luca ti ha portato qua a quest’ora è per non lasciarmi altra scelta se non quella di assumerti.

- Ma dai Matteo, così mi fai sembrare un’arpia.

- Perché non lo sei?

- Non sempre

- Dai Andrea ben salito a bordo. Lì c’è il camerino, dove troverai una divisa, spero ce ne sia della tua misura. Più tardi ti faccio firmare il contratto. Comunque considerando che oggi è sabato, se per te non è un problema, vorrei che restassi anche dopo la chiusura, così dai una mano agli altri a pulire. Ogni sabato devi sapere che qui facciamo le pulizie settimanali.

- Ma Matteo non è meglio se inizia a farle da settimana prossima? Il ragazzo aveva già degli impegni.

- Se non gli sta bene, può iniziare a lavorare lunedì, anche se non so se lunedì il posto sarà ancora libero.

- Ma che stai dicendo?

- Luca davvero non è un problema. Matteo conta su di me, sarò dei vostri.

- Bene. Allora buon lavoro. Dai cambiati e stai accanto a Luca tutto il tempo così ti farà da mentore. – e detto questo se ne andato.

- Ma perché hai detto sì? La sera finiamo di pulire verso mezzanotte e lo sai benissimo questo.

- Per me è troppo importante questo lavoro

- E Fabrizio?

- Fabrizio capirà. Magari a pranzo gli manderò un sms. Ci mettiamo all’opera?

- Andrea, pensa bene a quello che fai.

- Luca non ti preoccupare, so bene quello che faccio. – e dicendo questo mi sono diretto verso il camerino per cercare una divisa per me. In quel momento ero felice di aver trovato lavoro al primo colpo ed ero sicuro che Fabrizio avrebbe gioito per me.

Continua …