Racconti di vita... gay: Federico
Autore: Francesco Sansone
Prefazione: Paolo Vanacore
Copertina di e con Giovanni Trapani
Casa Editrice: Tempesta editore
Prezzo: 15,00 Euro
Prologo
Ritorna oggi dopo averla "testata" prima della pausa estiva, la rubrica "Racconti di vita... gay". Un'iniziativa che ha riscontrato un grandissimo successo (la storia di Gianni è stato il post più letto in assoluto di tutto il blog) e questo mi fa pensare che tutti cerchiamo il confronto con le diverse esperienze. Prima di anticiparvi chi è il protagonista di oggi, lasciatemi ringraziare tutti coloro che hanno già inviato la loro storia, dimostrando che come me, anche voi, credete in questa iniziativa.
Chi scrive il racconto di vita di oggi è Federico, un ragazzo di 18 anni dell'Umbria che parla di se' a 360° e di come possa essere difficile scoprirsi gay in un paese di provincia.
Racconti di vita... Gay
Locandina realizzata da Giovanni Trapani
Federico
Dopo alcune perplessità, ho deciso di pubblicare la mia storia, convinto che mi avrebbe aiutato a riflettere su me stesso. Ringrazio un mio caro amico che mi ha consigliato questa rubrica e aiutato moltissimo con i suoi consigli. La mia non è una bella storia, anzi potrebbe definirsi quasi come il lato negativo della vita di un adolescente gay.
Vissi (e vivo tuttora) in un paesino di 1600 anime, sperduto tra le colline umbre, in una normale famiglia, in un normale contesto sociale. La mia infanzia non mi riservò eventi spiacevoli, trascorse serena tra giochi, amici e famiglia. Sin da piccolo mi resi conto di essere "diverso": mi attiravano i bambini anziché le bambine. Tuttavia, non feci caso a questo e continuai la vita di sempre, anche perché mia madre non mi spiegò mai cos'era l'omosessualità né il suo rapporto con la società. I problemi sopraggiunsero con la pre-adolescenza e successivamente con l'adolescenza: se prima il fatto di essere "diverso" mi era indifferente, ora lo sentivo come un fardello immane. Le amicizie poi non furono per niente d'aiuto. Infatti, con la consapevolezza della mia omosessualità, cominciai inconsapevolmente ad atteggiarmi in modo ambiguo suscitando risa, scherno e isolamento dal mondo che mi circondava. Anche mia madre rifiutò quel comportamento, tanto da impormi di cambiare. Tentai di modificarmi ma non ci riuscii e in più subivo, dalle stesse persone con cui trascorsi l'infanzia, odio, umiliazioni e ripudio. Anche solo uscire di casa era per me un incubo.
Passai così 4 anni quasi in completa solitudine, sfiorando l'anoressia e rifiutare anche la vita. Poi, dal mio lugubre pessimismo, riflettei su me stesso e sul mondo che mi circondava e pian piano trovai una soluzione: se le persone rifiutavano come ero veramente, allora dovevo celarmi dietro a una maschera impenetrabile e ignorare ogni critica e offesa. Fu cosi che cominciai a uscire e fu cosi che "ritornai" a vivere.
Divenni un ragazzo come il contesto voleva che fossi e la mia maschera si rafforzava dall'indifferenza, dal rancore e dalla paura che provavo. Questa "persona" che creai si fuse con la persona ottimista che sono realmente, generando quella che sono oggi: un ragazzo ottimista, indifferente, apparentemente felice e pieno di paure. Conobbi le persone che mi avevano rifiutato e scoprii che erano semplicemente ignoranti e legati troppo a quegli schemi sbagliati che vengono trasmessi da padre in figlio senza capire o indagare il perché, ma imponendoli e basta. Purtroppo, la paura di conoscere porta le persone a compiere azioni tanto crudeli da rovinare la vita ad altri individui.
Perché il raggiungimento della felicità e della serenità deve essere tanto ardua? Nono siamo forse anche noi persone fatte di carne, di sentimenti, di valori, di idee?
Comunque, fino ad oggi, a 18 anni, la mia vita è stata una falsa che mi ha permesso di sopravvivere alla mostruosità del sistema. Sono fiducioso nel futuro perché è l'unica mia assicurazione sulla vita (alcune persone già mi stanno aiutando ad emergere e scoprire me stesso e per questo sono ancor più ottimista). Chi sa, forse anche io un giorno sarò felice con al mio fianco la persona che amo, d'altronde, non può piovere per sempre...
Se anche tu vuoi condivide la tua storia, mandala via e-mail a raccontidivitagay@hotmail.it e così potrai leggerla su il mio mondo espanso e far confrontare chi legge e perché no, confrontarti tu in prima persona.
Federico, facciamo tutti il tifo per te.
RispondiEliminaMi ha molto colpito la tua frase "cominciai inconsapevolmente ad atteggiarmi in modo ambiguo". Lavoraci sopra per uscire dai clichè voluti dagli etero ma anche dai clichè voluti dai gay.
Lavoraci per essere in toto, te stesso. Buona vita!
Ciao Federico, innanzitutto volevo ringraziarti per aver condiviso con noi la tua storia...
RispondiEliminaSono stato contento di leggere soprattutto la parte finale di quello che hai scritto e vedere che, nonostante tutto ciò che hai passato hai comunque lasciato il cuore aperto all'ottimismo e alla speranza per il futuro.
Ti faccio tutti gli in bocca al lupo possibili per il tuo futuro...
Una storia intensa. Sii sempre ottimista, diventerà l'arma più potente che hai!
RispondiEliminami accodo all'augurio di Gay a Microonde; non perdere mai il tuo ottimismo, è una delle poche "armi" che hai a disposizione per combattere l'ottusità della gente, la loro ignoranza, e il troppo radicarsi nei preconcetti ormai obsoleti e inutili.
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