Federica Matera: «Arte strumento per battersi affinché cambino le cose.»

 

Ti prometto” è il primo album di Federica Matera, prodotto da Marco Zanoni. La cantautrice salernitana ha deciso di irrompere con un progetto musicale che si propone come contenitore di emozioni e soprattutto di sentimenti capace di toccare la sensibilità di tutti gli ascoltatori.


Il disco affronta ben tre temi differenti quali sociale, amore ed introspezione, indagando di fatto sulla profondità di un animo sensibile, amante delle cose semplici, che ricerca un’armoniosa convivenza all’interno della società. L’obiettivo primario, infatti, è quello di dare voce a chi non ne ha e rendere costoro inconsapevolmente protagonisti del progetto musicale.

“Ti Prometto” si compone di singoli forgiati ad arrangiamenti ricercati ma, al tempo stesso, radiofonici, con ritornelli trascinanti che attingono a piene mani all’intramontabile cantautorato italiano. Le sonorità pop e il respiro internazionale sono frutto di un lungo lavoro di ricerca, di scrittura e di produzione, che mette in luce la bravura di Federica con la sua maturità artistica e le sue spiccate doti cantautorali e di musicista.


Eccellenti le collaborazioni presenti nel progetto come Germano Parisi e musicisti di prim’ordine come: Lorenzo PoliGiorgio CocilovoLele MelottiMarco Orsi, Marco Rainoldi, e Alberto Russo.


A Il mio mondo espanso la giovane artista si racconta senza veli, in un’intervista intimista che lascia trasparire la sua sensibilità, il suo talento e la sua voglia di fare musica.


L'intervista

D. Federica è trascorso un anno dall’uscita del tuo disco “Ti prometto”. Che anno è stato?

R. Un anno pieno di emozioni! Dalle bellissime soddisfazioni post pubblicazione, come il live a Bologna nel programma di Red Ronnie, “Barone Rosso”; le uscite sui vari giornali, tra i quali “Repubblica”; le interviste e i live a Sanremo durante la settimana del Festival; fino ai vari messaggi e feedback ricevuti da chi ha ascoltato il disco ed ha trovato, in esso, un compagno per combattere la solitudine, un amico e la voce per esprimere le proprie emozioni. E devo dire che, a distanza di mesi dalla pubblicazione, continuo a ricevere questo genere di messaggi e soddisfazioni, ne sono orgogliosa e felice: entrare nel cuore delle persone era uno degli obiettivi che volevo raggiungere con “Ti prometto”, il più importante.


D. Hai dovuto fare i conti con il Coronavirus e le sue conseguenze. Questo, inevitabilmente, ha stravolto i tuoi progetti, ma non ti ha fermato. Come hai affrontato questa situazione?

R. Il Covid ha bloccato tutti i piani intorno all'organizzazione del tour live di “Ti prometto”. Però, costringendoci a restare a casa e quindi forzatamente a rallentare i ritmi, mi ha dato la possibilità di perfezionarmi e di scrivere, tanto. E' come se mi avesse sbloccata, da dopo la pubblicazione del disco. Ho scritto e pre-prodotto così tanti pezzi, che non vedo l'ora di buttarli fuori e condividerli con le persone che mi seguono!


D. Analizziamo i tre temi che hai affrontato nel disco. Parli di sociale, di amore e di introspezione, indagando sulla profondità di un animo sensibile amante delle cose semplici che ricerca un’armoniosa convivenza all’interno della società. Quanto è importante, per te, lanciare messaggi attraverso la musica?

R. Molto, per me è una “missione”. Io credo fermamente che il compito di un artista sia di sensibilizzare le persone sui temi che risultano ancora controversi e difficili nella società odierna. Credo che l'arte, in tutte le sue forme, debba essere uno strumento per battersi affinché cambino le cose. Le parole e la musica, per me, sono l'espressione più diretta e potente che un artista possiede: compito nostro sfruttare questa forza al massimo delle nostre capacità, per lanciare messaggi che devono arrivare a più persone possibili, creando davvero le basi solide per un cambiamento.


D. Hai detto: «Ho deciso di incidere questo album perché mi sono sentita pronta a rendere pubblica la mia sensibilità, le mie debolezze e le mie idee». Come sei arrivata a questa presa di coscienza?

R. Scrivendo tanto, studiando tanto e suonando tantissimo in giro. Prima di arrivare a decidere che ero pronta per pubblicare qualcosa di mio, ho studiato tantissimo: strumento, canto, produzione e poi, al conservatorio, composizione. Contemporaneamente, portavo i miei pezzi in live, li testavo e mi testavo. Le reazioni del pubblico, lo studio e le parole di chi ha creduto in me e in questo progetto, hanno avuto un ruolo fondamentale nella mia crescita artistica: quando ho scritto il pezzo “Ti prometto” ho pensato «ok, facciamolo».


D. Ti confesso che mi piace il concetto che c’è dietro alla realizzazione di questo disco, ossia quello di dare voce a chi non ne ha. Chi secondo te ancora oggi non ha voce in questa società?

R. Le minoranze, quelle di genere e di etnia, ma anche quelle persone che la società si ostina a considerare “invisibili”, come ad esempio gli anziani, o le persone empatiche, o quelle che scelgono l'essenza piuttosto che l'apparenza: sono le persone che soffrono di più e quelle che “non fanno tendenza”, secondo me, che hanno difficoltà a esprimere i loro problemi e i loro disagi.


D.“Ti prometto”, oltre a essere il nome dell’intero disco è anche uno dei brani che lo compongono. Il titolo è un giuramento a chi ti segue da tempo, di restare esattamente come sei e di non snaturare mai la tua arte. Posso chiederti perché hai sentito la necessità di rassicurare il tuo pubblico?

R. Ho sentito la necessità, in primis, di rassicurare me stessa. Troppe volte abbiamo letto di artisti che hanno venduto l'anima per il successo, anche snaturando la loro arte e la loro essenza. E' vero, la musica è un business e come tutti i business chiede dei compromessi. Ma io credo fermamente che sia possibile vivere di musica e arrivare a certi risultati, restando sé stessi.

D. Il disco vanta numerose collaborazioni importanti. Com’è stato lavorare con artisti di così elevato spessore?

R. Un onore immenso. Anche perché si sono tutti messi a disposizione completa di un'emergente e delle sue idee, senza prevalicarmi o imporsi e questo dimostra anche il tipo di persone che sono: spettacolari, genuine e di cuore. “Ti prometto” è esattamente come l'avevo immaginato anni fa, è lo specchio di tutto quello che volevo ci fosse nel mio primo disco.


D. Un anno è trascorso, adesso quale sarà la prossima tappa della tua carriera?

R. Sono pronta per pubblicare nuovi inediti, per “alzare ancora l'asticella” e per portare in live il mio progetto. Ho in mente cose grandi e stanno già arrivando grosse soddisfazioni, che per adesso non posso rivelare...ma non vedo l'ora di poter condividere tutto con voi! Contemporaneamente, continuerò il mio percorso di studi puntando alla laurea magistrale in Composizione Pop Rock, al Conservatorio di Milano. 


Il videoclip di "E' colpa tua".

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