Rewind - Mi manchi, mi mancherai
Oggi inizia una rubrica che vi terrà compagnia nei mercoledì di Giugno e Luglio e che vi permetterà di fare un viaggio nei ricordi tramite i post che hanno fatto la storia de Il mio mondo espanso. Da oggi fino a fine luglio, potrete rileggere una serie di post, presi dalle diverse rubriche che animano e hanno animato negli anni le pagine di questo blog. Un viaggio per ricordare quello che è successo dal 2009 a oggi. Oggi ho pensato di riproporvi un racconto breve che all'epoca della sua pubblicazione fu da voi molto apprezzato tanto da spingermi a pubblicarne una versione riveduta e corretta un mese dopo. Il titolo del racconto breve è Mi manchi, mi mancherai e quella di oggi è un'altra piccola versione riveduta e corretta.
Rewind
Mi manchi, mi mancherai
Le
parole della canzone jazz suonano a un volume così alto, da non riuscire a
sentire neppure i miei pensieri, semmai in questo momento ne abbia. Sono qui,
disteso sul divano, a cercare di non pensare, a cercare di andare avanti. Il
tuo viso non riesce a lascarmi in pace. Mi basta chiudere gli occhi per rivederti.
-
Mi spiace,
non volevo finisse così…
Quella
frase è fissa nella mia mente anche più del tuo viso. Mi sono sentito
dire quelle parole così, all’improvviso. Non avevi mai detto nulla, non avevo
mai immaginato a niente e tanto meno avevo immaginato questo finale. Questo
finale che mi ha separato da te per sempre.
Aumento
il volume e aumenta il mio vuoto. Bevo. Voglio dimenticare, voglio dimenticarti.
Non è stato giusto avermi lasciato qui da solo. Mi avevi giurato che per niente
e nessuno al mondo mi avresti lasciato, e invece l’hai fatto e adesso sono
lì a cercare di non pensare.
-
Mi spiace, non volevo finisse così. Ti prego non
fare questa faccia…
E
che faccia avrei mai dovuto fare? Ti avrei preso a schiaffi. Mi stavi dicendo che mi dovevi lasciare e io
non dovevo fare quella faccia? Che espressione avrei dovuto assumere? Sono solo, non ho più nessuno, non ho te.
Sento la mancanza di quello che mi davi. Il tuo amore, il tuo corpo, il tuo
sorriso. Ho perso tutto. Ho perso anche me. Ormai resta solo un involucro
vuoto. Hai cancellato tutto quello che avevamo costruito. Ora sono qua a
cercarti ma non ti vedo.
-
Mi spiace, non volevo finisse così. Ti prego non
fare questa faccia. Ė già dura per me…
Per
te era difficile e io cosa avrei dovuto dire? Mi hai tenuto all’oscuro di
tutto. Hai fatto tutto senza di me. Ma come sei riuscito a non dirmi nulla? Da
quanto tempo ti portavi questa storia dietro? Come hai fatto a guadarmi negli
occhi con quella tua tipica tranquillità e a nascondermi la verità? Te ne sei uscito dicendo che era già
difficile per te. Vai al diavolo… E ora io che faccio? Come posso andare
avanti? Come posso far finta che tu non sia mai esistito? Mi sta scoppiando la
testa, non voglio pensare, non voglio pensarti, anche se in realtà ti voglio
pensare, voglio pensarti.
-
Mi spiace, non volevo finisse così. Ti prego non
fare questa faccia. Ė già dura per me. Ti prego voglio ricordarti con il
sorriso…
Il
sorriso? Cosa è il sorriso? Tu me lo hai dato e te lo sei ripreso. Ora sono qui
con le lacrime che cadono lungo le gote, ormai rosse e calde come il fuoco, e
mi fanno provare un brivido. Non
puoi lasciarmi così. Come faccio adesso senza di te? Tu mi hai insegnato a
vivere, tu mi hai insegnato a essere felice. Come posso continuare a fare tutto
questo senza di te? Chi mi darà la spinta e il coraggio di fare tutto? Io da
solo non ci riesco. Non voglio riuscirci
senza di te. Ho bisogno di te.
-
Mi spiace, non volevo finisse così. Ti prego non
fare questa faccia. Ė già dura per me. Ti prego voglio ricordarti con il
sorriso. Dammi un bacio.
Un bacio? Mi hai chiesto un bacio? Come potevi pretendere che
io ti dessi un bacio? Te ne ho dati per sessantacinque anni. Ti ho dato tutti i
baci che volevi e che volevo darti, ma in quel momento non potevo. Non potevo
darti un bacio, non potevo darti quel bacio. Non sarebbe stato come gli altri.
Non potevo darti quell’ultimo bacio.
-
Mi spiace, non volevo finisse così. Ti prego non
fare questa faccia. Ė già dura per me. Ti prego voglio ricordarti con il
sorriso. Dammi un bacio. Ti prego, non ce la faccio più. Sono stanco. Dammi un
bacio. Ti prego non farmi spegnere senza aver sentito le tue labbra. Mi
mancherai, per davver …
Mi basta chiudere gli occhi per rivederti e farmi sentire
che mi manchi. Sono qui, sul divano, a non pensare, a cercare di andare avanti.
Il tuo viso non riesce a lascarmi in pace.
“Scivola, scivola va’ via, non te ne andare”
Le parole della canzone jazz continuano
a suonare.
Rubrica: Francesco Sansone
Grafica: Giovanni Trapani
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