Un nuovo mondo - Quarantunesima Puntata

Prologo
Dopo lo speciale di ieri, torna oggi Un nuovo mondo con la nuova puntata, la 41^ e così vedremo cosa succederà a Fabrizio e a Daniel nel giorno del loro primo esame universitario.
Buon venerdì a tutti.
Francesco Sansone





Quarantunesima Puntata

Daniel

Questa giornata sta diventando davvero pesante. Sono passate già otto ore e ancora alle 5 devono essere interrogati 3 ragazzi prima di noi. Manu e i suoi assistenti sono stati abbastanza clementi nel valutare i miei colleghi, il voto più basso è stato un 22 che secondo alcuni ragazzi, che avevano assistito all’esame, era anche troppo alto per come era stato sostenuto l’esame.

- Allora signori avanti gli altri 3. Voi come state? Vi siete ripresi?

- Lo siamo sempre stati, professore. – risponde Fabrizio usando lo stesso tono sadico usato da Manu

- Bene. Allora non calate l’attenzione proprio ora che si avvicina il vostro esame.

- Non tema.

- Me lo auguro! – e dicendolo è tornato dentro.

- Oh cielo! Speriamo finiscano presto

- Dai Fabri’ non perdere la pazienza proprio ora che ci siamo.

- Perdere la pazienza? Chi io? Ma se sono sempre così pacato

- Sì, certo! Credici.

- Smettila dai. – e forse per nervosismo o forse per stanchezza ci ritroviamo a ridere come dei forsennati.

- Siamo di buon umore vedo – dice Manu, mentre i nostri colleghi escono contenti per il loro esame.

- Allora noi andiamo, professore. Ci vediamo domani per la seconda sessione. – s’intromette uno dei due assistenti, mentre sta per andare via insieme all’altro.

- Ok, grazie mille per il vostro aiuto.

- Ma si figuri. Ah! Ma ci sono ancora due studenti. Se vuole uno lo interrogo io, così lei finisce prima, sarà stanco dopo una giornata del genere. – Il tono premuroso da gatta morta usato da quello là, mi ha infastidito e non poco e credo che Manu se ne sia accorto, perché ha posato lo sguardo su di me vedendo la mia espressione.

- No, no. Tranquillo. Penso che li interrogherò assieme. Sono così amici questi due signori, che credo faccia loro piacere.

- Già! – ho desso impulsivamente quasi senza rendermene conto e con tono acido. L’assistente mi guarda con fare minaccioso e sta per dirmi qualcosa, ma Manu interviene giusto in tempo.

- Dai andate, così mi spiccio.

- Come vuole. Arrivederci allora.

- A domani.

- In bocca al lupo signori – dice il tizio guardandomi inviperito

- Crepi! – rispondo più inviperito di lui.

- Forza signori, accomodatevi.

L’esame è iniziato con una domanda a piacere e così sia io che Fabrizio, abbiamo parlato, facendo un excursus generale io di un testo e Fabrizio dell’altro. Manu ci guarda con soddisfazione, si vede che è fiero di noi e della preparazione con cui ci siamo presentati. Ci ha posto altre 4 – 5 domande, una più difficile dell’altra, a cui abbiamo risposto in maniera dettagliata e precisa, con particolari che nei volumi di testo non c’erano e che noi abbiamo saputo approfondendo lo studio con altri testi.

- Bene! Direi che l’esame è concluso. Non avevo dubbi sulla vostra preparazione, anzi mi avete stupito per lo sforzo che avete fatto per approfondire determinati aspetti che avevo evitato di sviluppare nelle lezioni. Penso che il voto che vi darò, possiate immaginarlo.

- Potrebbe essere, ma vorremo tanto che lo dicesse lei – ha detto Fabrizio con quel tono che sia lui che Manu avevano usato a vicenda per parlarsi durante tutto il giorno.

- Giusto! Allora ve lo dico. Congratulazioni, il vostro voto è 30 e lode.

- Grazie, davvero grazie

- Ve lo siete meritati. E lei non dice nulla? – dice rivolgendosi a me che dopo aver risposto alle domande non avevo più aperto bocca.

- Sì, scusi… è che sono così contento da non poter dire nulla.

- Capisco. Forza! Datemi il libretto.

- Sì! – diciamo in coro io e Fabrizio

- Fabrizio?

- Sì

- Posso chiamarti così adesso?

- Non lo so…

- Hai ragione ad essere così astioso con me. Non sono stato proprio corretto con Daniel, anzi se non fosse stato per te, forse oggi non avrebbe preso il voto che s’è meritato. Sei un buon amico e un po’ mi ricordi il mio amico Ale, sempre premuroso e pronto a correre dei rischi pur di tutelarmi.

- Perché mi sta dicendo questo?

- Perché ci tengo a farti capire che non sono così stronzo come posso sembrare. Sono solo un ragazzo un po’ confuso che quando si fa prendere dal panico, fa delle cazzate, ma non sono stronzo.

- Non spetta me giudicare come sia o non sia la gente, mi limito a giudicare ciò che vedo.

- Capisco. Posso chiederti di lasciarci due minuti da soli?

- Non deve chiederlo a me. Deve domandare a Daniel se vuole o non restare da solo con lei.

- Hai ragione. Daniel puoi restare due minuti, vorrei parlarti.

- Veramente… io…

- Ti prego, è importante.

- D’accordo !

- Perfetto. Io sono qua fuori, intanto chiamo i miei che staranno sulle spine.

- Sì.

- Grazie ancora Fabrizio e complimenti ancora.

- Grazie professore… prima di uscire ci tengo a dirle che è stato un piacere seguire le sue lezioni. Ė un ottimo insegnate.

- Ti ringrazio.

- Va bene, basta con questi toni, non ci sono abituato con lei… vado fuori. Ti aspetto Daniel – e dicendolo apre la porta e usce lasciandomi per la prima volta, da quella volta al bar, da solo con Manu.

- Rieccoci di nuovo da soli, caro Daniel

- E sì, di nuovo da soli.

Continua…



 
 
Mentiras y gordas