Un nuovo mondo - Trentottesima Puntata

Prologo
Settimana scorsa ci siamo lasciati con Fabrizio che è riuscito finalmente a tirare fuori tutta la sua rabbia grazie all'aiuto di Simone, un nuovo personaggio che come ogni volta è stato accolto non proprio bene  da voi. I vostri cattivi pensieri su di lui saranno giusti oppure no? Chi lo sa, intanto scopriamo cosa succede oggi nella nuova puntata.  Prima però lasciate che vi comunichi una variazione per la settimana prossima.  Da questo mese le interviste di Altri mondi verranno pubblicate ogni primo e terzo martedì del mese, anche grazie al fatto di essere riuscito a mettermi in contatto con diverse persone che con il loro lavoro cercano di aiutare l'omosessualità nel nostro paese. Ricordate quindi questa novità. Ora vi lascio a Un nuovo mondo e vi auguro un buon fine settimana e se vi va ci vediamo su Il mondo espanso dei romanzi gay.
Francesco Sansone



Nelle Puntate precedenti

Sono passati diversi mesi dalla sera in cui Andrea ha confessato di aver tradito Fabrizio, ma quest’ultimo non riesce a dimenticarlo, lo ama ancora. Intanto ha deciso di dedicarsi completamente al primo esame all’università. L’esame in questione è quello di Psicologia della salute, la materia insegnata da Manu che continua ad essere il principale motivo del malessere di Daniel, anche lui ancora intrappolato nel ricordo di quella notte, che passò col professore, e basta poco per farlo ricadere nella tristezza. Una mattina in cui i due amici erano in biblioteca a studiare, durante la pausa caffè, incontrano Manu. Questo incontro sarà devastante per Daniel, allora per tirarlo un po’ su di morale, Fabrizio gli propone di andare a pranzo da Alberto, ma quando arrivano là, Fabrizio incontra Andrea, il quale cerca di riallacciare i rapporti, ma Fabrizio gli dice che non ci riesce e scappa a casa. Qui trova la sua domestica con il quale ha una rapporto madre-figlio e passano il pomeriggio assieme. Quando Carla arriva il figlio di lei Simone per accompagnarla a casa, lei non è ancora pronta e Fabrizio lo fa salire. Dopo una chiacchierata, Simone invita Fabrizio a passare la sera al suo pub e dopo un po’ di titubanza, accetta. Qui Simone risulta essere un po’ pesante nell’atteggiamento, tanto da spingere Fabrizio ad andarsene, ma quando il ragazzo lo blocca, scoppia tirando fuori tutto il suo dolore. Simone allora lo abbraccia e Fabrizio capisce così che lo ha fatto per aiutarlo. Tornato a casa, vede sul PC un messaggio di Daniel che gli ricorda l’appuntamento per il giorno dopo.



Trentottesima Puntata

Daniel

Due giorni dopo aver passato la notte assieme a Manu sono andato a lezione. Benché fossi sicuro del fatto che non mi avrebbe detto nulla, non mi immaginavo che sarebbe stato completamente indifferente nei miei riguardi. Non mi concedeva neppure la parola se volevo intervenire per rispondere alle domande che poneva durante la spiegazione.

Continuai a seguire le lezioni, però avevo voglia di scappare da quell’inferno in cui mi trovato senza una giusta colpa. Ho saltato così due lezioni perché avevo bisogno, o almeno lo speravo, di trovar un po’ di pace. Credevo che evitarlo per una settimana, mi avrebbe aiutato, ma purtroppo non è servito a nulla. Ieri notte ho scritto a Fabrizio dicendogli che sarei andato a lezione e che sarei passato a prenderlo io. Quando la mattina arrivai sotto il palazzo, il mio amico era già di fronte al portone. Non aveva un’aria fresca, tutt’altro. Gli ho chiesto cosa avesse e mi ha raccontato della sua serata al pub e mi ha domandato come stavo. Non sapevo cosa rispondergli. Avrei voluto dire che tutto si era risolto, che ero “guarito”, ma niente da fare, non era così e questo mio stato di malessere, si era aggravato ancora di più arrivato in aula. Entrando Manu mi ha lanciato un’occhiata furtiva, e posando la sua borsa sopra la cattedra, iniziò a fare un discorso riguardante le assenze.

- Signori mi sono reso conto, osservano i fogli delle firme giornaliere, che molti di voi hanno saltato due lezioni. Io mi rendo conto che ci possono essere stati dei motivi più o meno validi che vi hanno impedito di assistere, però ci tengo a ricordarvi che alla prossima assenza, è meglio non tornare più. Due è il numero massimo di assenze che vi è consentito. Quindi se mancante una terza volta è meglio non tornare. Non accetterò nessuna scusa o nessuna giustificazione. Vi è chiaro? – ha detto rivolgendosi alla classe, ma fissandomi negli occhi. Quel suo sguardo profondo, che mi ha fatto perdere la testa per lui sin da subito, era diventato severo, ammonitivo quando si posò su di me. Approfittai di queste sue parole, per cercare un pretesto per parlagli dopo la lezione.

- Professore mi scusi.

- Sì? – ha risposto girandosi e vedendomi, vidi la sua espressione cambiare – Cosa posso fare per lei.

- Volevo spiegarle il motivo delle mie assenze.

- Non è dovuto a farlo. Il discorso di oggi era semplicemente un discorso di avvertimento, perché credo sia un peccato, dopo tutti questi mesi in cui lei e i suoi colleghi vi siete impegnati per seguire le lezioni, perdere la possibilità di sostenere l’esame del mese prossimo.

- Ma…

- Mi scusi devo andare adesso.

- Certo.

- Manu sei qui? – ed entrambi abbiamo rivolto la testa verso la porta. Era il suo amico Ale – Ti disturbo per caso?

- No, no Ale. Ho finito. Questo studente aveva un dubbio, ma lo abbiamo risolto. Stavo venendo da te.

- Ah, perfetto. Andiamo allora. – E con queste parole se n’è andato.

- Daniel, dai andiamo.

- Fabri, non ce la faccio più. Non vedo l’ora che questo incubo finisca.

- Ti capisco. Dai abbi ancora un po’ di pazienza.

- Ma quanta pazienza dovrò ancora mostrare? Per quale motivo devo subire questo suo atteggiamento. Non sono certo uno che supplica, ma lui mi fa sempre sentire come un ragazzetto che vuole le caramelle e lui il papà che gliele vieta.

- Non dire così

- E cosa dovrei dire?

- Vieni, andiamo a prendere un caffè

- No, preferisco di no. Non vorrei incontrarlo al bar.

- Allora andiamo a prenderlo nel bar fuori l’università.

- Se è così, va bene. Sai che il caffè è il caffè - e dicendolo mi è uscita una risata.

- Che bello sentirti ridere, era da un po’ che non lo facevi.

- E sì caro Fabrizio. Certo che siamo proprio un duo allegro noi due.- e ancora una volta ridevo – Andiamo va, altrimenti si fa tardi.

Arrivati al bar, ero sicuro che mi sarei rilassato un po’ in compagnia di Fabrizio, ma così non fu. Con nostro stupore abbiamo visto che Manu e Ale erano lì. Volevo scappare, ma Fabrizio mi ha afferrato per il braccio dicendomi di continuare ad andare avanti. Quando gli siamo passati accanto, i due si sono zittiti. Il mio sguardo si posò sul viso di Manu.

- Certo che questi studenti, ormai, non ti lasciano più in pace – ha detto all’improvviso Ale

- E già, se potessero mi seguirebbero pure in bagno – e sono scoppiati a ridere. Io non sapevo che fare. Ero diventato rosso per la mortificazione. Non mi era mai capitato di esser trattato così e senza motivo.

- E ci sono certi insegnati che non sanno stare al loro posto. – ha risposto alzando la voce Fabrizio

- Come si permette?

- Mi permetto con la stessa maleducazione con cui voi due vi siete rivolti sia a me sia al mio amico. Se avete problemi a relazionarvi con gli studenti, cambiate lavoro, invece di comportarvi come ragazzini.

- Non le permetto di dire queste cose – ha ribattuto alzando la voce Ale

- Mi permetto e come invece. Lei e il suo amico siete dei maleducati, degli sbruffoni, degli arroganti capaci solo di mortificare le persone gratuitamente.

- Adesso basta! Si ricordi che sta parlando con il suo insegnate – interviene Manu

- E lei prima di fare battute così basse si ricordi che si rivolge a dei suoi studenti... Vieni Daniel non perdiamo altro tempo con questi due.

- Mi ricorderò di lei in sede di esami.

- Mi sta minacciando? Se è così, le ricordo che non è nella posizione giusta per avanzare delle minacce.

- Basta così! Vi prego. Fabrizio, te lo chiedo per favore, andiamo – queste mie parole hanno fatto smettere tutte le discussioni e sul viso di Manu ho notato un po’ di dispiacere. Io e Fabrizio ci siamo avviati verso l’uscita.

- Vi prego aspettate

- Cosa altro vuole professore?

- Volevo chiedervi… volevo chiederti – e dicendolo si è rivolto a me – scusa per le parole che io e il mio amico abbiamo usato.

- Non si preoccupi – ho risposto, sollevato da quel suo gesto.

- Posso parlarti un attimo Daniel?

- Beh veramente…

- Fai pure, io vado a prendere i caffè, infondo siamo venuti per questo, no?

- Già.

- Ok, a dopo – quando Fabrizio si allontanò, Manu mi ha fatto cenno di appartarci in un angolo.

- Allora che devi dirmi?

Continua…

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