l'Angolo di P - Quando tutto ebbe inizio

Prologo
Inizia oggi un viaggio a puntate nel passato del nostro Gianni che, di settimana in settimana, ci racconterà ancora un po' di se'  tramite un percorso davvero interessante nei ricordi della sua prima adolescenza.
Prima di lasciarvi, voglio ancora una volta ringraziarlo per il suo prezioso lavoro per Il mio mondo espanso.
Francesco Sansone

Quando tutto ebbe inizio…

Che strano! Scorrendo le diapositive mentali della mia vita, ho sempre trovato difficoltà a riordinarle in una linea temporale fluida; ho sempre trovato ricordi confusi di età diverse, esperienze miste della pre adolescenza e adolescenza senza saperli collocare, e ora mi devo dedicare a questo nuovo progetto che per forza di cose richiede una minuziosa e precisa linea temporale dei ricordi. Ho dovuto trovare una soluzione alla mia memoria caotica per far sì che vi sia chiaro il mio excursus personale nell’ambito della consapevolezza di me e del suo inevitabile sviluppo. Cosi ho deciso di mettere in mostra eventi significativi che riuscissero a descrivermi senza addentrarmi troppo nei ricordi di un passato opaco.

Da dove iniziare allora con il tempo per dare una descrizione significativa di come, nel mio caso, si è sviluppato l’evolversi delle emozioni e la significativa ricerca di un amore da “favola”?

Andando a ritroso nel tempo non ricordo bene quando avvenne il mio primo batticuore; o meglio ricordo il più significativo ma probabilmente in passato ve ne saranno stati altri a cui probabilmente non ho dato molto peso. Sono sicuro però che non è da li che ho iniziato il mio percorso di crescita emotiva. Probabilmente posso far risalire tutto questo al periodo della scuola media; o quanto meno ad esso faccio risalire la consapevolezza che l’essere umano è solo nella gran parte della sua vita, ma che fondamentalmente è un animale sociale, che avverte il bisogno di condividere la sua esperienza di vita con qualcuno, e che fondamentalmente prova delle emozioni per delle anime affini a questa. Ricordo poco nitidamente quei periodi; i fondi di bottiglia erano già presenti nella mia vita e con essi quindi le risa e gli scherni dei ragazzini miei coetanei. Ero un ragazzetto abbondante nelle forme, grazie anche alla mia famiglia che non mi limitava le razioni di cibo ne mi educava alla buona alimentazione; del resto ero ancora un bambino, sviluppatomi probabilmente sarei scalato naturalmente (eheheh! quante false verità ci raccontano per amore!). Aver accumulato gli sberleffi dei miei coetanei non mi portava certo a guardarmi e a cercare soluzioni per migliorare qualcuno dei miei aspetti poco intriganti, anzi proprio nel cibo trovavo la giusta gratificazione al rancore che reprimevo dentro di me. A quell’epoca i pruriti sessuali non erano ancora comparsi, ero un’anima che vagava nelle terre della vita per imparare a camminare con i propri passi e il ricercare un’anima da potere amare non era la mia priorità; forse anzi potrei dire che nemmeno sapevo cosa fosse l’amore come lo intendo oggi, o quanto meno che ne esistono svariate sfaccettature oltre a quello provato per i propri familiari, e quello amicale. Al terzo anno della scuola media avevo già qualche gruppo di amici, con cui condividere il tempo dopo lo studio o mentre si studiava. Avevo stretto amicizia con due compagne, Tiziana e Beatrice, e due compagni di scuola, Alfonso e Fabio. Con Tiziana e Beatrice c’era una frequentazione meno stabile che con i due compagni maschi, anche perché si abitava più lontano. Non posso dimenticare però la profonda amicizia con Alfonso, probabilmente il mio primo vero amico di sesso maschile. Era stato mio compagno di banco per gli ultimi due anni delle scuole medie e con lui condivisi la stanza nel viaggio di istruzione dell’ultimo anno di scuole medie. Era un grande amico, una persona più matura dell’età che aveva, per quanto si possa immaginare per un ragazzetto di tredici anni. Ricordo ancora quanto era studioso e grazie al suo spronarmi e al suo aiuto riuscivo a non fare brutta figura davanti i professori (era il periodo in cui lo studio andava abbastanza bene... si sarebbe guastato il mio metodo nel corso delle scuole superiori!!). Anche se ci si vedeva poco dopo la scuola, durante le ore di scuole eravamo molto uniti. Peccato esserci persi di vista dopo le superiori, ma se non era destino CHE camminassimo ancora insieme ci sarà stato pure un perché…

Poco dopo aver stretto amicizia con Alfonso conobbi anche Fabio. Con lui l’amicizia era meno intensa che con quella di Alfonso; condividevamo pochi interessi in comune; lui era molto più sportivo di me, e si relazionava ai ragazzi con più facilità, io già a quell’epoca dovevo studiare prima le persone per poi buttarmi a capofitto sulle conoscenze, magari ero meno rigido di adesso ma non riuscivo lo stesso a buttarmi con la testa e con il cuore nella comunicazione con le altre persone. Vedevo sempre l’eventuale delusione e la successiva derisione di persone che mi conoscevano. Farli ad oggi questi discorsi è facile, soprattutto dopo che sono diventato quello che sono, ma all’epoca forse più di adesso pensavo che la gente mi giudicasse male solo perché ero una palla di grasso con due bomboloni vetrati sugli occhi. Ma ritorniamo a Fabio; lui abitava vicino casa mia, e pian piano iniziando a studiare insieme abbiamo imparato a conoscerci e a diventare grandi amici di studio e di scuola. Oltre loro avevo i miei amici di infanzia, quelli che abitavano nel mio stesso palazzo e con cui passavo parte dei miei pomeriggi nel parcheggio adiacente al palazzo stesso che mi ha visto crescere. Che periodo! Si pensava solo a studiare quel poco per prepararsi per l’indomani e poi se il tempo lo permetteva si scendeva giù in parcheggio a giocare a palla o in tantissimi altri modi sempre con il sorriso nel volto.

Ma le scuole medie che iniziano il percorso di formazione di una persona, portava anche altro. Questo altro alla fine si sarebbe rivelato il mio peggior nemico e il mio più grande motivo di attaccamento alla vita, paradossale e contraddittorio come effettivamente questo è effettivamente; l’amore in una delle sue altre sfaccettature, quello che vorrei tanto vivere e trovare. Ho iniziato a capire che in me si stava trasformando qualcosa; che in me stava nascendo una voglia di condividere un sentimento con una persona e ho capito questo attraverso la mia stessa solitudine e in occasione del mio primo viaggio di istruzione. Per l’ultimo anno delle medie la scuola aveva organizzato una sorta di gemellaggio con una scuola di Malta e quindi la mia classe partì per Malta a fine Aprile. In quella occasione sono partito con i miei quattro amici che nei giorni precedenti alla partenza si riscoprirono tra di loro qualcosa di più che dei semplici amici. Prima che partissimo infatti Tiziana e Fabio si misero insieme e lo stesso fecero Alfonso e Beatrice. Non mi lasciarono solo nel viaggio che ci apprestavamo a fare insieme, ma vedevo loro, i loro comportamenti e i loro atteggiamenti cosi pieni dell’innocenza dell’amore pre adolescenziale. Vedere l’amore attraverso le loro esperienze mi fece capire che i film non erano poi solamente pellicole e storie, ma che l’amore in quell’accezione esisteva e che quindi in me iniziò a farsi strada la voglia di voler provare quei sentimenti che dipingevano di colori vividi e allegri i volti dei miei quattro “amichetti”. Da qui a sviluppare la mia personalità e la mia consapevolezza, nonché la voglia non solo di sperare ma anche di fare, ne passeranno di anni, come già sapete. Le radici di quanto l’amore, in quel particolare aspetto, sia diventato importante per la mia vita affondano in quel periodo, tramite la felicità e il senso di completezza che vedevo emergere nelle anime di quei quattro ragazzi che erano entrati a far parte della mia vita nel periodo delle scuole medie. Al ritorno da Malta, continuammo a studiare per gli esami, passati tra l’altro senza tanti problemi e l’estate era trascorsa come tutte le altre in famiglia nella casa di villeggiatura. A proposito! Tiziana e Fabo si lasciarono pochi giorni dopo il rientro dal viaggio mentre Beatrice e Alfonso dopo gli esami di fine anno… tanto belli e innocenti questi amori quanto fragili, forse perché ancora fragile e poco sviluppata è la consapevolezza di noi; pur sempre però tappe fondamentali per molti. Al ritorno dalle vacanze iniziava un nuovo cammino. Avrei iniziato ad affrontare il percorso delle scuole superiori, distaccandomi dai miei amici degli anni prima tranne che con uno (lo dicevo che scrivere mi avrebbe fatto bene per ricordare…), che sarà anche il mio primo batticuore. Ma questa ovviamente è un’altra storia…

Alla prossima

Gianni

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