Un nuovo mondo - Trentacinquesima Puntata

Prologo
La prima settima post vacanze de Il mio mondo espanso volge al termine e lo fa con il ritorno di Un nuovo mondo, il romanzo a puntate che ha come protagonisti Fabrizio e Andrea e i loro amici. Nuovi intrecci, nuovi colpi di scena, nuovi ingressi e nuovi sviluppi vi aspettano in questa nuova serie che si presenta con una copertina tutta nuova realizzata come sempre da Giovy.
Prima di lasciarvi, voglio  ricordarvi l'appuntamento di domani con Il mondo espanso dei romanzi gay - il blog del fine settimana, che ritorna con una mia intervista inedita al giovanissimo scrittore Giuseppe Previtali, autore del libro Storia e cultura dell'omosessualità.




Nelle puntate precedenti
Fabrizio viene ammesso all’università mentre Andrea accetta la proposta di Luca di fare un colloquio presso il negozio in cui lavora, riuscendo a ottenere il lavoro dopo aver parlato con Matteo, il responsabile del negozio.

Fabrizio riceve la visita inaspettata di Daniel, suo ex compagno di squadra, che gli propone di andare a seguire le lezioni assieme e che gli rivela che in estate ha aver avuto il primo rapporto sessuale con un ragazzo di cui ha perso le tracce e a cui non riesce a non pensare. Anche Fabrizio gli racconta tutta la sua verità le sue recenti preoccupazioni nate dal comportamento del suo fidanzato.

Durante il primo giorno di lezione incontra un ragazzo che si rivela essere il suo insegnate e quando anche Daniel entra in classe riconosce nel professore Manu, il ragazzo conosciuto quella sera d’estate, che lo tratta male. Alla fine della lezione Daniel rivela a Manuele di essere innamorato di lui e di non capire il suo atteggiamento. In realtà anche Manuele è innamorato di Daniel, ma essendo il suo insegnate non vuole cedere ai suoi sentimenti.

Tornato a casa Fabrizio, che da giorni non riesce a contattare Andrea, gli manda un sms al quale Andrea, il quale risponde con una telefonata e insieme fissano un appuntamento per la sera dopo a cena.

Il giorno dopo Daniel va in discoteca e decide di bere qualcosa al bar. Qui è raggiunto da Manu che ubriaco gli confessa di amarlo e lo convince ad andare a casa sua, dove si ameranno per tutta la notte. Il risveglio però non sarà dolce per Daniel il quale verrà cacciato a malo modo da Manuele che ripresosi dall’ubriacatura si rende conto di aver fatto una sciocchezza nel farsi prendere dai suoi sentimenti. Mortificato Daniel sale in macchina e inizia a guidare senza meta.

Fabrizio invece riesce finalmente ad incontrare il suo fidanzato, il quale gli racconta che lo ha tradito con Matteo, ma che adesso è pentito. Fabrizio, distrutto, gli dice di sparire dalla sua vita e scappa via. Dopo una notte in giro, all’alba decide di andare a vedere sorgere il sole sul tetto della vecchia palestra della scuola. Qui viene raggiunto da Daniel, ancora sconvolto dalle parole di Manuele e insieme guardano sorgere il sole. Dopo un po’ arriva Alberto che li invita ascendere per andare a fare colazione.



- Alberto tu come sapevi che ero qui.

- Me lo ha detto Andrea

- Capisco! Sai tutto, vero?

- Sì… Dai andiamo a fare colazione.

- Può venire pure Daniel?

- Ah tu sei Daniel, piacere

- Piacere mio

- Ha pure lui bisogno di un angelo oggi.

- Allora sarò felice di esserlo pure per te - e aprendo le sue braccia, come fossero due paia di ali, ci ha avvolto a se’ e mentre il sole ormai era completamente sorto, noi stavamo per affrontare un nuovo giorno.




Trentacinquesima Puntata





Fabrizio

Sono passati diversi mesi da quando Andrea mi ha confessato il suo tradimento, ma ancora non riesco a crederlo possibile e ogni giorno non faccio che pensare a lui e a come abbia potuto farmi una carognata così meschina. Non è un suo tipico comportamento questo. Lui è sempre stato molto premuroso nei miei confronti, mi amava (almeno credevo) e non avrebbe mai fatto nulla per farmi soffrire. Però qualcosa in lui deve essere cambiato. Di certo non è stato un bel periodo questo per lui. Prima l’incidente, poi la delusione di non accedere all’università e per non parlare dell’infanzia difficile con il padre. Diceva sempre che avendo visto suo padre tradire la madre e il malessere che ha vissuto lei, non avrebbe mai potuto tradire la persona che amava, eppure l’ha fatto. Mi ha tradito e adesso il mio nuovo mondo è caduto a pezzi e mi ritrovo costretto a darne vita ad un altro, anche se non voglio farlo. Mi piaceva il mio nuovo mondo con lui. Mi sentivo migliore con lui e adesso mi sento come un cane bastonato e abbandonato dal suo padrone. Vorrei tornare da lui, ma la paura che possa rifarlo di nuovo, mi spaventa. Non so se sarei in grado di superare un’altra pugnalata da parte sua. Adesso mi sto dedicando completamente agli studi, tra poco ci sarà l’esame di psicologia della salute. Essendo il mio primo esame, voglio superarlo con il massimo dei voti. Tutti mi dicono che se si inaugura il libretto con un bel voto, la vita universitaria sarà una passeggiata, sarà poi così vero? Intanto passo le mie giornate in biblioteca a studiare con Daniel. Anche lui non si è ancora ripreso da quella notte in cui Manuel gli ha detto quelle cose e, a differenza mia che ho la possibilità di non incontrare Andrea, lui invece è costretto a vederlo almeno due volte a settimana a lezione ed ogni volta che usciamo dall’aula, i suoi occhi si riempiono sempre più di tristezza. Fra l’altro questa settimana ha deciso di non andare a seguire le lezioni, vuole cercare di evitare questo strazio almeno per una settimana.

- Allora a che punto sei arrivato? – ho chiesto a Daniel

- Ho finito di sottolineare l’ultimo capito.

- Allora ti va di andare a prendere un caffè al distributore?

- Sì! Ne ho bisogno pure io. – e così abbiamo lasciato la nostra postazione in biblioteca per dirigerci verso il corridoio della facoltà.

- Allora… cappuccino, caffè lungo, mocaccino.. uhm… che prendo? Tu che vuoi Daniel?

- Un bellissimo (si fa per dire) caffè lungo.

- Caffè lungo pure io? Vediamo… No! Ho deciso, prendo un mocaccino.

- Evviva. La grazia è stata fatta

- Non mi prendere in giro, dai

- Ma non ti prendo in giro. Ormai ci ho fatto l’abitudine.

- Ma non è vero… se qualche volta sono un po’ titubante è perché non vorrei fare la scelta sbagliata… Daniel mi stai ascoltando? Daniel ehi, ma che hai?

- Manu è appena passato. Non mi ha degnato nemmeno di uno sguardo – e dicendolo ho visto che la sua tristezza era ritornata predominante sul suo viso.

- Tieni! Bevi il caffè e andiamo a fumare una bella sigaretta, ok?

- Mi manca

- Lo so



Dopo l’incontro, Daniel non s’è più ripreso. Tornati in biblioteca, vedevo che aveva la testa in aria. Aveva la penna in mano, il capo chino sui libri, ma i suoi pensieri erano altrove.

- Ti va di andare da Alberto?

- Cosa?

- Lo chiamo e ci invitiamo a pranzo. Ne sarà felice.

- Sei sicuro?

- Più che sicuro, ne sono certo.

- Allora sì, mi farebbe bene un pomeriggio lontano dai libri e da questo posto

- Allora, usciamo e andiamo a chiamarlo

- Ti ringrazio Fabrizio.

- E di che?

- Per cercare di tirarmi su, quando anche tu stai male e anche se non vuoi darlo a vedere, ti si legge in viso.

- Niente discorsi tristi. Dai, io intanto vado avanti. Raggiungimi – in meno di tre secondi sono uscito fuori. Non volevo che il mio amico vedesse il mio volto.



- Ciao Fabrizio, come va?



- Alberto guarda oggi è una di quelle giornate pesanti che non ti dico. Io e Daniel siamo stufi di studiare e vorremo svagarci un po’.



- Fate bene, ma perché non venite da me. Oggi c’è pure Luca a pranzo.



- Ti stavo chiamando per autoinvitarci. Meno male che lo hai fatto tu, almeno non passiamo per sfacciati.



- Ma quali sfacciati. Dai, spicciatevi. Vi aspetto.



- Giusto mezz’ora e siamo da te.



- A dopo allora.



- A dopo.



- Allora che ti ha detto Alberto? – mi ha chiesto Daniel una volta avermi raggiunto?



- Pensa che prima che glielo dicessi io, ci ha invitati lui.



- Alberto è davvero un ragazzo d’oro.



- Già

E così dopo poco più di mezz’ora, eravamo già a casa sua.

- Benvenuti. Luca fra poco sarà qui. Venite! – e ci siamo accomodati in salotto. – Allora, volete un po’ d’acqua?

- Ma dai ci pensiamo da soli

- Niente affatto. Oggi siete miei ospiti e quindi ci penso io a voi.

- Sei gentilissimo

- Daniel per così poco?

- Sì, perché non è così poco come dici tu

- Sei un caro ragazzo. Torno subito.

- Alberto sono io.

- Ciao amore, sai abbiamo ospiti a pranz… – e dicendolo è tornato verso noi – Andrea ci sei pure tu?

- Beh credo sia meglio che vada – ha detto Andrea che vedendomi è rimasto immobile come tutti noi altri

- No, aspetta! – Ho detto – Rimani, vado via io.



Continua…




Oggi su Il mondo espanso del cinema gay




Per la prima volta in italiano
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