Altri Mondi - Antonio Eustachio. Intervista all'ideatore di Eustachio79

Prologo
Come già avete avuto modo di vedere ieri,  nel blog ci sono nuove rubriche che si affiancano a quelle di sempre. Anche oggi,quindi, dopo il debutto di ieri di "Un mondo di Notizie", una nuova rubrica è pronta a fare la sua appazione ne Il mio mondo espanso e si tratta di Altri Mondi.
Un assaggio di questo nuovo appuntamento ve lo avevo dato qualche settimana prima della pausa natalizia con una intervista esclusiva a Francesco Zanardi. Lo scopo di Altri Mondi è quindi quello di far conoscere, tramite delle interviste, il lavoro che molti ragazzi e ragazze svolgono per far fluire un'immagine dell'omosessualità che difficilmente, ahime, si riesce a trovare nei media tradizionali. Ogni primo martedì del mese (lo so che quello di oggi  non è il primo martedì del mese, però lo è per il blog e pertanto non poteva mancare) scopriremo questi mondi, imparando che a volte non ci vuole molto per tentare di cambiare le cose. 
La prima intervista dell'anno ha come protagonista Antonio Eustachio un ragazzo romano, che molti di voi sono certo conosceranno,   che ha raggiunto la notoriatà attraverso il suo canale youtube Eustachio79 nel quale pubblica fra l'altro interviste, programmi e interessanti reportage incentrati sulla questione omosessuale.
Io vi confesso che sono un estimatore del suo lavoro e proprio per questo mi "servo" dei sui lavori per dare corpo, ogni martedì, alla rubrica de Il mondo espanso del cinema gay  "I Corti presentano I Documentari".
Penso di aver detto tutto, ma prima di salutarvi e lasciarvi alle parole di Antonio Eustachio permettetemi anche oggi di ringraziare Giovy per il lavoro svolto per la realizzazione della locandina di Altri Mondi e ricordarvi come si articoleranno i martedì del blog. Dopo l'appuntamento con Altri Mondi, nei secondi giorni settimanali vedrete la rubrica Numero Zero e, solo in caso in cui arriveranno all'indirizzo e-mail raccontidivitagay@hotmail.it, l'ultimo martedì del mese sarà dedicato alle storie di racconti di vita... gay.
A domani
Francesco Sansone


Antonio  Eustachio.
Intervista all'ideatore di Eustachio79


Cosa ti ha spinto a creare un canale youtube e caricarci i tuoi video?

   Io sono cresciuto quando internet era uno strumento per ricercatori universitari o un tema per film di fanta/horror. Nonostante negli anni Novanta la televisione avesse contenuti migliori di quelli odierni, non è mai riuscita a darmi quello di cui in quel periodo io avevo bisogno. Non esagero quando dico che ho creduto di essere l’unico gay sulla faccia della terra fino a 21 anni. La prima volta che ho parlato di omosessualità è stata nel 2001, quando finalmente arrivò internet in casa mia e cominciai a chattare con un fotografo di Firenze che aveva 15 anni più di me, che mi raccontò il suo trascorso adolescenziale, nel quale rividi tutta la mia vita. Poi cominciai a frequentare il Mario Mieli e a conoscere realtà che non avrei mai immaginato potessero esistere: altri ragazzi e ragazze come me. Il confronto con simili è fondamentale nello sviluppo delle persone, una fase importantissima dell’adolescenza in cui purtroppo i gay sono sempre stati penalizzati. Forse solo oggi stiamo assistendo alla prima generazione di gay che vivono la propria adolescenza abbastanza serenamente.
Allora cominciai a gestire un gruppo web, che usavo come oggi uso facebook, postando in un'area ad accesso limitato le foto e le discussioni degli incontri del gruppo welcome e del gruppo giovani dell’associazione. Poi venne il forum gay friendly Roma che ho usato sempre  come un blog, il mio primo spazio web aperto a tutti, dove linkavo foto e video degli incontri, sempre col permesso di chi veniva ripreso, e discussioni su politica, cultura, tv, web e altro. Proprio per questo forum e per i suoi contenuti ho aperto un canale youtube, EUSTACHIO79. Nel 2008 ho avuto la prima videocamera digitale e ho cominciato a riprendere le presentazioni di libri e i cineforum, più per pubblicizzarli che per altro, fino a quando decisi di chiedere un'intervista personale allo scrittore Insy Loan, che presentava “Alla fine di questo libro la mia vita si autodistruggerà” proprio la domenica del terremoto all’Aquila. Nacque cosi la prima puntata di Good as You che ebbe un gran successo.


 
Nel tuo canale ci sono diverse rubriche, tra cui “Good as you” e “Laboratorio delle idee”, ci vuoi parlare di queste due rubriche?
   Good As You è stato il mio primo prodotto sperimentale, studiato come programma televisivo fin dall’inizio, con tanto di sigla e titoli di coda, una mia risposta ad una televisione che mi ha sempre deluso ma soprattutto a Povia, vero “responsabile” di Good as You, perché quell’anno uscì a Sanremo l’orribile canzone sulle terapie riparative, giustificata con la scusa che “raccontava solo una storia”. La mia risposta è stata quella di voler raccontare delle storie diverse, che da anni io avevo imparato a conoscere al Mieli ma che chi non frequentava quel mondo difficilmente poteva conoscere. Potevo scrivere un libro, ma scelsi di realizzare un programma a puntate, perché mi sembrava più divertente!
Good as You ha avuto un gran successo, mi hanno scritto ragazzi e ragazze da tutta Italia e non solo, addirittura ha contribuito alla nascita di un’associazione gay a Bari. Grazie alla puntata di Insy Loan e a una mancata vacanza in Islanda, l’estate 2009 mi imbucai in una gita a Gardaland con un ragazzo conosciuto grazie a quel video e con i suoi amici. Lì nacque l’idea di fondare il keBari, che oggi ha più visibilità dell’Arcigay locale, ed a cui ho dedicato una puntata nella seconda stagione.

Anche Il Laboratorio delle Idee è nato per caso. Io volevo provare a fare un reality basato sull'enorme mole di lavoro che il Circolo Mario Mieli stava facendo per organizzare l'Euro Pride del 2011 a Roma ma alla fine ho preferito ripiegare su una cosa più semplice come un workshop bisettimanale che stava cominciando in quei giorni al Dì Gay Project, che comunque era un esempio interessante di lavoro dal basso per per provare a cambiare la società. Che è poi anche il messaggio che sottintendono i miei video, cioè che tutti possono fare qualcosa.


 
Con “Good As you” in questi anni hai parlato di coming out, di famiglie arcobaleno, di diritti, associazioni gay e molto altro ancora. Come scegli le persone da intervistare?
   All'inizio erano amici o persone conosciute nelle varie associazioni, di recente invece ho cominciato a ricevere proposte di interviste da internet. In ogni modo io scelgo sempre persone che hanno fatto o stanno facendo qualcosa per cambiare la società e migliorare la loro vita, dalla ragazza che scrive una canzone in risposta a Povia, a quella che combatte con l’ignoranza dei propri genitori in un coming out in famiglia, un atto politico importante compiuto nella cellula base della società. Nei miei video ci sono persone giovani, ma non solo, che hanno voglia di metterci la faccia e di impegnarsi per cambiare le cose, nella speranza che molti altri li imitino.


Nel tuo canale tuttavia si possono trovare anche interviste, reportage e vari tipi di servizi giornalistici. Come scegli gli argomenti da trattare?
   Good As You è un programma basato sulle singole persone, ma mi capitano anche casi come il forum nazionale dei gay cristiani o l’intervista con la sessuologa di Roma, che non rientrano in questo format e a cui dedico degli speciali a parte. Se potessi, io farei tutto, perché è tutto molto interessante, ma ho 30 anni, quattro lavori precari e un master da finire, non posso dedicare tutto il tempo alle cose che mi piacciono. Mi diverto troppo a intervistare, montare video e poi vedere l'effetto che fanno. Perché tutti i miei video sono fatti in modo da poter essere inseriti in forum e discussioni, per stimolare dibattiti, e facebook è il terreno più fecondo per questo.


Hai avuto dei problemi a causa di alcuni temi affrontati nel tuo canale?
   Di recente non ho pubblicato alcuni video che ho fatto sul popolo viola, perché mi sono giunte notizie allarmanti di account censurati per aver pubblicato video scomodi per il Governo. Anche se spero non sia vero …


Fra tutti i video che hai realizzato in questi anni c’è un argomento che ti ha preso di più rispetto agli altri e se c’è perché?
   Il coming out è un tema quasi ossessivo nei miei video, forse perché è quello in cui mi rivedo di più.
E’ stato il tema che mi ha avvicinato alle associazioni, mi ha spinto a creare gruppi yahoo e forum per conoscere e discutere con sempre più gente. Poi, lo ripeto, oggi sono cambiate molte cose e gli adolescenti di adesso sono forse la prima generazione a vivere una tranquilla adolescenza gay, che secondo me li porterà ad essere degli adulti meno complessati di quelli odierni.


In cosa sono cambiate oggi le cose rispetto al tuo arrivo al Mieli?
   Il Mario Mieli è una realtà che ho visto variare molto negli ultimi anni. Io l’ho usato come un filtro, attraverso il quale ho vissuto l'evoluzione di una società. Quando arrivai nel 2003 le cose erano diverse da oggi, la gente non aveva il coraggio ad attraversare il marciapiede ed entrare e spesso faceva diversi tentativi prima di varcare quella soglia, le attività ricreative erano l'alternativa ad una vita di copertura, un luogo per comitive segrete , oggi non è più cosi. Intanto è scesa moltissimo l'età media di chi varca la soglia e di chi partecipa alle attività, poi la partecipazione ad alcune attività, come i cineforum, spesso non è solo gay , ma anche etero. C'è una maggiore apertura e poi sto riscontrando il cambiamento del ruolo delle associazione, che non è sempre e solo politica, ma a volte ha proprio la funzione di creare quell'ambiente famigliare che spesso a casa o a lavoro non si riesce ad avere. Ho visto amicizie nascere al mieli e poi proseguire per anni al di fuori, spesso è stato il punto di riferimento di tutti quei ragazzi fuori sede che sono venuti a Roma per studiare e vivere una nuova vita, ma soprattutto è anche un posto di coscienza politica che avvicina le persone all'attivismo. Il mieli è cambiato moltissimo da quando sono arrivato e continuerà a cambiare. Ho molta nostalgia dei primi anni, ma sono felice di come sono le cose oggi.
A Roma ci sono altre realtà oltre al mieli, ed io stesso ho contribuito seppur in piccola parte all'evoluzione e a volte anche nascita di nuove associazioni come nel caso del DGP e del Kèbari.
Il Mieli è un'associazione storica, e comunque è stato molto importante nella mia vita, però devo ammettere che mi piacciono moltissimo le nuove e giovani realtà associative, quelle che vedi nascere e crescere e che non sono ancora state inquinate da sistemi politici, quelle fondate e gestite da ragazzi giovani che sono del tutto disinteressati da opportunismi e secondi fini, ma che sono animati puramente dalla voglia di cambiare le cose, e questa è una cosa che cerco di documentare il più possibile nei miei video.....



Facendo un giro per il tubo, oltre a te, è difficile trovare chi offre un servizio come il tuo e penso che questo tu lo sappia, perciò ti chiedo: Saperlo ti spinge a fare di più per poter fornire una valida informazione sulle questioni GLBT?
   Vorrei tanto creare una rete di video blogger in Italia che svolgesse un lavoro analogo al mio in tutte le città. Ci sono quasi riuscito durante le fiaccolate contro l’omofobia che l’anno scorso sono state fatte in tutta la penisola per settimane, si erano creati dei gruppi di lavoro. Però fare riprese e montare video è un lavoro che ti deve anche divertire. Molti invece preferiscono passare la domenica davanti alla tv o in altro modo piuttosto che scendere in piazza a caccia di interviste e poi montarle la sera.


Oltre a seguirti su youtube, dove possono esser visualizzati i tuoi lavori?
   Il problema è sempre il tempo, anche quello necessario a caricarli, tanto che lo faccio nei tempi morti, quando devo studiare o fare qualcosa che non occupa banda. Per ora li carico anche su Arcoiris, Youreporter, Facebook, Myspace, ma anche su siti giornalistici specializzati. E scopro con sorpresa che c’è chi li scarica e li ricarica su altri siti, e questo contribuisce a diffonderli.



Quali progetti legati alla tua attività hai in serbo per il futuro?
   Ho in mente delle idee per nuovi format, ma non voglio svelare nulla, perché a volte sparo troppo in alto... Ho trovato un videoblogger romano che ha voglia di fare nuovi progetti con me. Forse a breve vedrete dei lavori di sinergia tra eustachio79 ed altri youtubers.


Pur avendo realizzato numerose interviste, c’è un personaggio che ti piacerebbe intervistare? E quale sarebbe la prima domanda che gli faresti?
   Di recente ho avuto modo di intervistare persone un po’ più popolari, come Eva Robin's e, visto il delicato momento politico, non sarebbe male riuscire a incontrare Nichi Vendola, una persona che fa paura a tutte quelle forze che continuano a sostenere il peggio del peggio che questo paese abbia mai avuto da sessanta anni a questa parte.


Quali saranno i prossimi video che vedremo sul tuo canale?
   Ho deciso di mettere mano al portafoglio e comprare un biglietto per Milano ed uno per la Spagna per le prime due settimane di gennaio. Lì ci sono dei personaggi interessanti, più e meno famosi, che sono interessati a dedicarmi un po’ del loro tempo!

Francesco Sansone



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