Le cronache di P - Alessandro Magno ed Efestione


Prologo
Ritorna la rubrica che ha fatto la sua apparizione proprio nell'ultima settimana prima delle vacanze natalizie e torna con una nuova anima. Infatti Le cronache di P, lasciano l'attualità per dedicarsi ai personaggi storici di ogni tempo che, in un modo o nell'altro, sono appartenuti a ciò che oggi viene chiamata la comunità glbt. L'altra novità  riguarda la sua apparizione sul blog.  Questa rubrica, infatti, verrà pubblicata ogni primo giovedì del mese per poi lasciare lo spazio, nei giovedì seguenti, a L'Angolo di P che torna dopo la richiesta di alcuni di voi di farla continuare (credetemi né io né Gianni ci saremmo mai aspettati di riceve delle  e mail in cui ci si chiedeva  di non chiuderla).
Come sempre mi sto perdendo in chiacchere e quindi lascio la parola a Gianni e ai suoi personaggi, ma prima vi ricordo che da domani ritorna Un nuovo mondo.
A domani


Alessandro Magno ed Efestione

Quando si parla di omosessualità, per rendere l’idea di quanto essa sia stata affiancata alla creazione del mondo che conosciamo e viviamo, si è soliti dire che fin dai tempi più remoti essa è stata presente ed anzi nelle epoche più lontane ai nostri giorni si pensa che non fosse vista come una devianza o chissà cosa altro. Apro quindi questa nuova rubrica prendendo spunto da questo incipit volendo ricostruire tramite una ricerca sul web, l’identità sessuale di alcune persone importanti che hanno fatto la storia o che conosciamo come valenti negli ambiti in cui essi sono stati conosciuti. Solcando quindi i flussi del tempo ho deciso di inaugurare questo nuovo spazio parlandovi di Alessandro Magno. Tutti probabilmente conosciamo più o meno dettagliatamente le gesta e la magnificenza di questo uomo. Nato dall’unione di Filippo II re dei macedoni e di Olimpiade nel 356 a.C., Alessandro tracciò il suo destino di eroe e conquistatore di terre riuscendo a scatenare un processo di interculturalità, facendo in modo che le culture dei popoli presi sotto il suo braccio si uniformassero sotto un unico impero, elevando le terre più barbare alla cultura ellenistica. La sua istruzione per volere dei genitori fu affidata ad un grande mentore di quell’epoca, nonché filosofo conosciutissimo anche ai giorni nostri: Aristotele. Questo, oltre che maestro del giovane principe, diventò anche un grande amico di Alessandro. E forse fu proprio nel periodo della sua istruzione che Alessandro strinse una grande amicizia anche con colui che a dir della storia e di poche informazioni venne identificato come il suo amante più intimo: Efestione.

Immagine tratta dal Film "Alexander"

Poco si sa di questa persona in effetti, si pensa siano stati coetanei e si suppone appunto siano stati entrambi allievi di Aristotele. I due ragazzi vissero la loro infanzia e adolescenza insieme comunque almeno sotto l’effige di una pura e grande amicizia. Mentre Alessandro forgiava la sua figura di imperatore e conquistatore, Efestione era al suo fianco votando la sua spada e l’ arte della guerra al suo re. Di Alessandro esteticamente si sa che non era stato baciato da Venere; di stazza corpulenta, si tramanda tendesse inclinare il collo verso sinistra e avesse una voce aspra: aveva però una grande particolarità; si ritiene avesse gli occhi di due colori differenti, uno blu e l’altro nero appunto. Di Efestione invece si sa che fosse più alto dell’amico e forse anche più aggraziato e ben messo del suo re; un episodio al riguardo ne traccia questa diversità estetica e sottolinea anche la grande intesa e il grande affetto che univa queste due personalità.

La caccia al leone di Alessandro ed Efestione
 Mosaici di Pella - Case a peristilio



    Il giorno dopo la battaglia di Isso, Alessandro ed Efestione andarono a trovare la famiglia reale di Dario III per rassicurare le regine della loro sorte. Quando i due entrarono molte di queste salutarono Efestione come si conviene salutare un re pensandolo appunto come tale. La regina madre capendo l’errore chiese perdono ad Alessandro, ma questi disse semplicemente che non vi era alcuno sbaglio poiché anch’egli era Alessandro. Lo stesso Aristotele parlando dei due a quanto pare li definì come una sola anima divisa in due corpi. I due spartirono vita, vittorie e disfatte; Alessandro si fidava totalmente dell’amico tanto da dargli cariche preminenti nelle campagne belliche e affidando solo a lui parte dell’esercito, quando era necessario dividere le forze. Quasi al termine della sua vita, Efestione si vide proclamato come chiliarca, una carica politica seconda solo al re. Non è da poco nemmeno la scelta di sposare una delle figlie di Dario insieme all’amico Alessandro. Cosi facendo i due oltre che rafforzare i legami con l’impero persiano per meglio integrarne la popolazione a quella ellenistica, diventavano cosi cognati. Probabilmente Alessandro perseguiva il sogno che un giorno la loro stirpe si potesse unire in matrimonio, proclamando ufficialmente il legame che già era chiaro tra i due. Nel rappresentarsi tra l’altro i due amici, si identificavano molto nelle figure di Achille e Patroclo, cantate da Omero nell’ Iliade che molto lasciava intendere sul loro sentimento d’amore. Forse è da qui che prese spunto Alessandro quando dovette salutare per l’ultima volta il suo amico donandogli i suoi capelli come fece appunto Achille con Patroclo nell’ultimo saluto. Efestione infatti morì qualche mese prima del suo re gettando nel totale sconforto Alessandro. Un dolore atroce pervase il sovrano alla notizia che “parte della sua anima” abbandonava la vita terrena lasciandolo solo. Si narra che Alessandro giacque sul corpo di Efestione per un giorno intero pervaso dalle lacrime e dovettero staccarlo a forza dal corpo dell’amico per terminarne le celebrazioni funeree.


Immagine tratta dal Film "Alexander"

   I funerali dell’amico furono davvero spettacolari, degni di un eroe, degni di un re. Furono spesi ingenti somme per rendergli omaggio, e i segni di grande lutto erano paragonabili a quelli che si dovevano esibire per il sovrano. Per ultimo ma molto significativo come gesto, Alessandro ordinò di spegnere i fuochi reali fino al termine dei funerali; non c’è da stupirsi però che tutto ciò venne fatto per Efestione, se è vero che erano una sola anima divisa in due corpi, è vero allora che in quel giorno morì anche lo stesso Alessandro. Egli stesso in effetti morì solo qualche mese dopo e forse proprio perché il tempo non gliene diede la possibilità, di Efestione se ne sa poco, perché Alessandro aveva tutta l’intenzione di costruire grandi monumenti in sua memoria. La stima, la fiducia, l’identificazione, segni di un sentimento che da amicale divampa nella passione, platonica o carnale che sia, dell’ amore binomiale di due anime gemelle ritrovatesi a vivere l’una accanto all’altra.
Gianni



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