Renzi: il vecchio nuovo che avanza



Rubrica: Francesco Sansone
Grafica: Giovanni Trapani
Era il 12 Settembre 2012 quando scrivevo un post del titolo: Renzi, il nuovo che sa di vecchio in cui dicevo:
“Ma siamo proprio sicuri che il sindaco di Firenze sia consapevole di ciò che voglia dire cambiare? Prendiamo in esame le sue ultime dichiarazioni sulla questione dei matrimoni gay riportate su un interessantissimo articolo di Gayburg:

http://ilmiomondoespanso.blogspot.it/p/oltre-levidenza-racconti-di-vita-gay.html
«Facciamo la civil partnership: ma solo per gli omosessuali». All'osservazione del giornalista, che ha sottolineato come in quel modo si rischi di ghettizzare i gay, il sindaco di Firenze ha replicato: «Al contrario. Il matrimonio è sacramento o istituto? A noi interessa l'istituto: e creiamone uno che non sia di serie B rispetto al matrimonio». Poi la sua spiegazione del perché non si debba parlare di "nozze gay": «Il vero problema sono le adozioni...».
Ecco ci risiamo. Ci troviamo ancora di fronte ad un nuovo che cade nel già visto e già sentito. Insomma nel vecchio.
Niente matrimoni gay o meglio istituto sì basta che non si chiami matrimonio perché, se dovessimo chiamarlo così, poi, ci sarebbe il problema delle adozioni e dare un bambino o una bambina a una coppia gay o lesbica sarebbe davvero deprecabile. E poco importa se già in Italia ci sono famiglie arcobaleno un po’ ovunque. E poco importa se gli studi stabiliscono che i figli di coppie omosessuali non subiscono problemi di alcun tipo. E poco importa se questi bambini sono felici anche con due papà o due mamme. L’adozione è qualcosa che non si può concepire, non sia mai che queste povere creature, come insegna la Mussolini, vedano rotolassi nel letto due uomini o due donne (molto meglio scrivere il nome della propria mamma su google e vederla con le tette di fuori, o vederla in un film seminuda, no? Quella è arte, si sa).
Dunque siamo proprio sicuri che Renzi sia il nuovo che ci vuole? Siamo proprio sicuri che questo paese abbia bisogno di personaggi già visti solo con qualche anno in meno? Siamo sicuri che queste idee siano quelle che servano a noi italiani? Io credo proprio di no.”

Oggi, che di anni ne sono passati quasi due  e il sindaco di Firenze è diventato il segretario del PD, posso affermare con certezza che Renzi non è proprio ciò di cui avevamo bisogno.
Come sapete lunedì scorso mi sono dedicato alle ultime affermazioni del segretario del NCD, Angelino Alfano, in merito alla questione dei matrimoni e adozioni gay e sulle reazioni che queste hanno suscitato nella comunità LGBTQ. Ora vi starete chiedendo cosa c’entra tutto questo con Renzi e il PD in generale, be’, c’entra nel momento in cui il segretario del principale partito di sinistra, ha sentito la necessità di rassicurare il suo avversario – esatto, avversario e non alleato – affermando che non si adopererà per riconoscere questo diritto agli omosessuali italiani, magari gli stessi che lo hanno votato alle primarie per farlo vincere.
No ai matrimoni e alle adozioni gay è quanto viene riportato dallo staff del Segretario che così pone fine alla polemica contro Alfano, ribadendo la sua volontà di lavorare alle civil partnership.
La civil partnership non equipara a tutti gli effetti la convivenza al matrimonio, ma applica ai conviventi disposizioni analoghe: pieno riconoscimento alla coppia dal punto di vista contributivo e assistenziale, stessi diritti del matrimonio in materia di cittadinanza e  diritti di successione. Insomma un contentino per sottolineare, ancora una volta, che i gay, in questo Paese, non sono uguali agli etero e che quindi devono avere un trattamento speciale.

Per concludere, saranno passati due anni, saranno state dette parole e parole sul cambiamento e sulla rottamazione, ma dal mio punto di vista l'unica cosa a essere stata rottamata è il concetto di "ideologia di sinistra", per il resto, ci troviamo ancora una volta a vedere un nuovo vecchio che avanza.

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