Altri Mondi - Porno gay: Intervista all'attore Nicola Antonio

Rubrica: Francesco Sansone
Grafica: Giovanni Trapani 
Foto: 4mpictures; "Jeff Stronger Vs. Nicola Antonio"

Oggi parliamo di porno. Un tema che fa gola a molti – basti pensare a quanti siti di settore si trovano in rete – ma su cui si parla poco – gli uomini ammettono più facilmente di guardare Beautiful che un film porno. Con l’intervista di oggi, ho voluto scoprire qualcosa in più, al di là dei soliti luoghi comuni, di questo mondo e per poterlo fare ho voluto intervistare una persona che conosce bene la realtà pornografica. Il protagonista di oggi è il pornoattore Nicola Antonio, con il quale cercherò di parlare di porno e di quello che è, senza morbosità o altro.

Un’intervista che va oltre alle scene girate e che si sofferma sui rapporti di lavoro, sulle condizioni della pornografia italiana e su quello che significa oggi essere un pornoattore.

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La prima domanda  non può che essere che personale e quindi: Cosa ti ha spinto ad addentrarti nel mondo della pornografia e come è stato il primo impatto con tale realtà? 
Sono sempre stato un po' esibizionista. Sono entrato nel porno gradualmente; in principio con le sessioni private di web cam per dei siti internet americani, ma si parla già di 15 anni fa! Come al solito negli Stati Uniti sono sempre avanti per quanto riguarda questo settore. Allora si guadagnava bene, ti compravano anche 60 minuti di chat privata. Differente è stato l'approccio con i film e gli show nei locali in Europa. Per quanto riguarda i film ho contattato, su un sito specializzato in chat di incontri gay, un attore porno abbastanza conosciuto che si chiama Matthieu Paris proponendogli di girare un video con me, lui mi ha risposto entusiasta e desideroso di fare il video al più presto... il mio primo video girato a Parigi con lui conteneva una quantità impressionante di sesso definito estremo.

Per quanto riguarda gli show, un gestore di un locale di Firenze mi ha contattato chiedendomi se avessi già fatto degli spettacoli dal vivo. Io risposi di sì anche se non era vero. Feci il mio primo spettacolo il 17 luglio 2010 e appresi da solo che non è facile muoversi in mezzo a delle persone che vorrebbero fare sesso davanti a tutti, ma non hanno il coraggio.

Dal film di prossima uscita "Jeff Stronger Vs. Nicola Antonio"
In molti, anche per luogo comune, parlando del lavoro di porno attore, lo definiscono un mestiere facile da fare e che da la possibilità di guadagnare tanto. Le cose sono davvero così? Come si struttura una tua tipica giornata di lavoro?

Facile probabilmente sì, a parte le posizioni improbabili da mantenere per fare sesso durante le riprese delle scene. Lavori con dei ragazzi decisamente belli che tutti gli amici ti invidiano, ti diverti e ti pagano per farlo. Per quanto riguarda il guadagno non è proprio così; i cachet si sono abbassati e quindi bisogna darsi da fare per portare a casa lo stipendio. È più facile guadagnare bene con gli spettacoli dal vivo, ma non bisogna pensare di arricchirsi con il porno, c'é tantissima concorrenza.

Nelle pellicole di genere si vedono ragazzi che si amano con passione, però, i rapporti con i colleghi come sono? C’è confidenza fra di voi oppure ci sono degli imbarazzi prima di girare una scena sessuale?
I rapporti con i colleghi con cui non si è mai lavorato è sempre amichevole, soprattutto con quelli che ti piacciono molto. Spesso, però, ci sono quelli che ti vedono come un concorrente e ti fanno la bella faccia mentre con alcuni parlano di te dicendo: "Ma perché prendi lui a fare lo spettacolo? Prendi me che sono molto più muscoloso e famoso". 
Per quanto riguarda, invece, il backstage dei film o degli spettacoli a volte è una cosa abbastanza tecnica, ci si mette d'accordo sulle cose da fare, ma a volte ci si "riscalda" piacevolmente prima di girare o di entrare in scena.
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Nell’ultimo anno a molti tuoi colleghi stranieri è stato diagnosticato il virus dell’HIV. Sapendo che questo mestiere più di altri obbliga coloro che lo svolgono a fare visite mediche periodiche, come può spiegarsi questa situazione?

Al momento non mi sono mai sentito chiedere il test del HIV perché possano controllare che sono negativo, quindi mi dissocio da questa affermazione per quanto riguarda l'obbligo di presentare il test. Negli ultimi anni vanno di moda i video bareback, questi video, che vengono ben retribuiti e che mi sono sempre rifiutato di girare, prevedono atti sessuali senza uso del preservativo e con scene ad alto rischio di contagio. Se poi aggiungi che molti colleghi affermano di fare solo sesso con preservativo e poi alla prima occasione, se possono, non lo usano... arriva tu alle conclusioni.



Negli ultimi anni è facile reperire video porno sul web è quindi accedere a questi prodotti non è più così complicato come poteva esserlo fino a quindici anni fa. Come ha influito lo streaming gratis sull’impresa del porno e di riflesso sugli attori stessi?

I video distribuiti illegalmente sul web ci sono da molti anni e comunque le produzioni vanno avanti, così come il cinema non hard va avanti a produrre film da proiettare nelle sale nonostante la pirateria porti via una parte di incassi. Ultimamente anche le case famose puntano sulla distribuzione in digitale di video che di solito non superano i 20 minuti.

Soffermandoci in Italia, in un’intervista recente sul blog JHP Jimi Paradise, il produttore Lucas Kazan ha affermato che “per la legislazione italiana, che non conosce la produzione di materiali 'osceni', sono soltanto un 'magnaccia'”. Questo fa sì che in Italia il genere non riesce ad affermarsi come, invece, avviene negli altri Paesi dove addirittura ogni anno vengono assegnati dei premi importanti. Secondo te, questo atteggiamento e questa avversione da cosa sono date?
Il problema di vivere in un Paese di falsi moralisti è questo: si consuma pornografia perché lo stato guadagna l'iva sulla vendita di dvd, ma non si può girare materiale hard sul territorio italiano, chiaramente lo stato non guadagna sul girato ma sul prodotto finito venduto in negozio. Le produzioni italiane hanno avuto poca fortuna, forse, perché non hanno affrontato la concorrenza estera di Francia, Germania e Spagna con professionalità.



Per conclude, l’industria porno gay e non solo, è destinata a scomparire col passare del tempo oppure saprà adeguarsi, come sta già facendo, sempre più ai nuovi mezzi di diffusione?

L'industria del porno si è già adeguata e diversificata da diversi anni, io già 15 anni fa facevo le webcam hard a pagamento per dei siti americani, alcune produzioni puntano sopratutto sullo streaming, poi quello che funziona bene in un anno, viene proposto l'anno successivo su dvd.
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