Altri Mondi - GLBT Sordi Palermo. Intervista a Monica Catalano



Come sapete ho sempre voluto andare oltre l'evidenza delle cose per cercare di conoscere meglio quello di cui ho sentito parlare poco e niente. Questa volta la mia curioità, la mia voglia di conoscenza mi ha spinto a contattare Monica Catalano, la responsabile nazionale LGBT Sordi Arcigay, che ha dato vita, prima a Palermo e poi via via in tutta italia, a una rete che permetta ai giovani ragazzi gay e alle giovani ragazze lesbiche che non sentono di trovare uno spazio a cui rivolgersi quando una sessualità sconosciuta ha bisogno di trovare risposte certe. Con questa intervista ho avuto modo di imparare molto e mi auguro che anche voi possiate avere delle conoscenze in più su un aspetto, come è l'essere diversamente abile, che spesso non viene considerato nella sua totalità, ma solo  superficialmente.
Dopo il salto.

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Altri Mondi
GLBT Sordi Palermo
Intervista a Monica Catalano  

Come nasce GLBT Sordi Palermo?
GLBT Sordi Palermo, è nato come punto di riferimento sulle informazioni, sulla salute, sul mondo, sulla cultura gay.


So che può sembrare una domanda banale, è forse lo è, ma quali maggiori difficoltà riscontra una persona non udente? Di solito ci si ferma solo superficialmente a considerare le difficoltà che una persona diversamente abile può riscontrare nella sua quotidianità, senza soffermarsi a considerare che tipo di difficoltà può riscontrare nell’ambitoaffettivo/sentimentale. Quanto è difficile per un ragazzo o una ragazza gay relazionarsi a chi piace? 
Come persona Sorda le difficoltà maggiori sono sempre nella comunicazione principalmente con le persone udenti. Questi, infatti, possono parlare velocemente, parlare a labbra strette, parlare per retorica ovvero per sofismi che mi fregano e fanno diminuire le mie difese. Ovviamente ci sono alcuni sordi che non hanno grosse difficoltà a comunicare. Fra i Sordi, invece, è facile comunicare perché si considera importante la comunicazione non verbale. Quotidianamente la persona Sorda ha quelle stesse difficoltà che può riscontrare una persona udente, ma queste sono invisibili e quindi superabili. Invece la difficoltà maggiore sta nel campo del sentimento; ad esempio, quando incontro una donna udente che mi piace riscontro subito la difficoltà di comunicazione e poi (tutto dipende dall'altra persona: dalla sua intelligenza, dalla sua comprensione, dalla sua capacità di dialogare apertamente o in modo chiuso) dipende da tre fattori: l'intelligenza, la sensibilità e il carattere, ovvero se il carattere è orribile la comunicazione non s'ha da fare e si perde il rapporto. Infatti è raro per le persone sorde avere rapporti sentimentali di lunga durata con le persone udenti e la causa sta proprio nella comunicazione.


Nel corso della vostra storia avete incontrato qualcuno che avesse bisogno d’aiuto e c’è chi vi è rimasto particolarmente impresso? Se sì perché? 

Realmente incontro persone con bisogni che si rivolgono a me, come il bisogno della persona udente a comunicare con altre persone sorde. Ad esempio, quando un udente incontra un gay sordo ha il desiderio di parlare con lui, ma si interroga su come farlo e, non conoscendo la lingua dei segni (LIS) o, diversamente, la mimica‐gestuale (LMG), entra in difficoltà. Quindi si rivolge a me per capire come poter interagire. In molti mi hanno chiesto di attivare, e riattivare, dei corsi sulla grammatica LIS (Lingua dei Segni Italiana) per abbattere gli indugi del primo approccio comunicativo, per aiutarli a sbloccarsi e per dar loro uno strumento di comunicazione accessibile. A volte le persone mi chiedono come costruire una relazione sentimentale con un sordo/a e questo mi sorprende perché temono di urtare la sensibilità delle persone sorde; si sentono combattuti nel cercare di non urtare la sensibilità delle persone sorde. Questo mi meraviglia e, quindi, ho cercato di trovare una soluzione per tutti promuovendo l'integrazione. Spiego, tramite le feste, i numerosi eventi e le attività organizzate dall'Arcigay, io faccio inviti sia a persone sorde sia a persone udenti. Le persone sorde invece mi chiedono sempre la stessa cosa per l'integrazione: organizzare feste, partecipare al Pride, fare spettacoli teatrali, partecipare accompagnati al cinema accessibile, ovvero filmati con i sottotitoli, esserci fra gli udenti nei momenti di socializzazione. Il bisogno delle persone sorde è la socializzazione, anche con la mediazione linguistica o culturale, per conoscere l'altro. Le persone sorde non sono cani (da compagnia). Il desiderio forte è quello di partecipare, di frequentare e di fare qualche cosa insieme agli udenti. Questo loro bisogno di integrarsi è generato dal forte impatto della comunicazione, cui loro sono sempre guardati in un modo che a parole si direbbe "guarda 'sti poverini". 
Gli udenti non danno loro la possibilità di una relazione duratura ma si limitano, al massimo, a una relazione "da una sola notte" facendoli rattristare. I sordi si rattristano facilmente perché a loro non basta l’esser frequentati una sola serata in discoteca, ma il loro bisogno è di incontrarli oltre una serata in discoteca. Alcuni sordi gay che si sono rivolti a me, mi hanno anche espresso qualche dubbio riguardante la loro identità sessuale, (se omosessuale, o transgender) e il dubbio sul proprio orientamento sessuale (se identità transgender o transessuale, se omosessuale o bisessuale); si sentono confusi, soprattutto i giovani sordi; per questo motivo, avendo limitate informazioni che viaggiano nel suono, hanno tuttora bisogno di ottenere chiarimenti ma non trovano mai uno sportello (ad esempio, all’Arcigay e all’Agedo mancano degli sportelli BILINGUI per quei Sordi che hanno più bisogno per chiarirsi e DI capire qual'è il loro orientamento sessuale). Qui, su questo c'è ancora molto da fare.


A proposito di giovani sordi, quale è la loro maggiore paura una volta che prendono coscienza della propria omosessualità?
Naturalmente il rapporto con l’altro è da rinnovare. La paura èevidente nell’iniziare a farsi avanti in un modo chiaro e sincero, ovvero di prendere l’iniziativa dalla propria casa familiare e dai propri luoghi di frequenza quotidiana (scuola o lavoro).



La vostra presenza a Palermo come ha contribuito alla lotta contro le discriminazioni verso le alterità sessuali e non? 

La mia presenza è volontaria ed è stata finora utile per la scoperta di coming‐out di alcuni Sordi che, prima della mia presenza, restavano chiusi in se stessi, rendendosi invisibili o nascosti. 
Da quando IO sono sulla scena della comunità LGBT siciliana, molti Sordi si sono fatti coraggio nel farsi avanti. Infatti nel 2008 eravamo visibili, in 3 persone e dopo 2 anni siamo arrivati a 15 persone Sorde. Loro mi vedono come un esempio positivo, un esempio di coraggio: hanno cominciato a ritrovare la loro identità chiedendosi su “chi sono e cosa voglio”, riuscendolo a capire. Io li appoggio, ma prima di tutto mi appoggio sulla mia persona. Ho iniziato da sola volendo fortemente un riferimento. Grazie a delle amiche che nel 2008 mi hanno invitato a partecipare al Pride Catania, ho maturato la decisione di andare avanti. Grazie all'appoggio di questi amici udenti, che attualmente fanno parte del Comitato Arcigay di Palermo, del Presidente Arcigay Nazionale, e con tempo, ho avuto appoggi con entusiasmo dal Nord, dall'Umbria, dalla Puglia, e da moltissime persone. In questo momento c'è una voglia di organizzazione, di nuova sistemazione, che prima era schermato a causa di problemi interni. Adesso c'è la ristrutturazione, l’organizzazione per creare una rete italiana.


Il web è stato utile per arrivare a più persone possibili, ma prima di internet e del tuo sito glbsordipalermo.jimdo.com come potevano “trovarsi” i/le ragazzi/e non udenti?
Prima della creazione del sito, avevo fatto tanta ricerca, principalmente per me stessa. Anche on line ho cercato molto delle fonti chiedendomi se esistevano sordi gay italiani sul territorio italiano, e ho scoperto che c’erano. Esiste il primo gruppo sordo di omosessuali, il Triangolo Silenzioso, che era nato a Milano ed era affiliato all’Arcigay della città. Triangolo Silenzioso funzionava bene tanti anni fa, male informazioni sul gruppo non sono state più aggiornate. Non c’erano altri gruppi visibili al di fuori di internet, almeno in Sicilia dove c’era molo buio sul punto di vista informativo.


Il prossimo Giugno si terrà per la prima volta a Palermo il Gay Pride Nazionale. Come associazione come vi state preparando all’evento? 
Sì, ci stiamo lavorando insieme a LGBT Sordi Arcigay Bari e LGBT Sordi Arcigay Umbria e un altro paio di LGBT Sordi Arcigay provinciali d’Italia per permettere ai Sordi soci Arcigay diraggiungere la mia amata terra, la Sicilia.  

Infine, come possono mettersi in contatto con te tutti quei gay e quelle lesbiche che hanno bisogno di trovare un sostegno?
Rivolgersi ad Arcigay, in un qualsiasi comitato locale, che sa la mia presenza bilingue sul terrirorio nazionale dal 2011 e possono trovarmi tramite e mail EMAIL LGBTSORDI@ARCIGAY.IT

Rubrica: Francesco Sansone

Grafica: Giovanni Trapani





Prefazione: Paolo Vanacore

Copertina di e con Giovanni Trapani

Casa Editrice: Tempesta editore
Prezzo: 15,00 Euro