Racconti brevi - Un miracolo di Natale edizione 2013

Rubrica: Francesco Sansone
Grafica: Giovanni Trapani
Rispetto alla prima versione che risale al 24 dicembre del 2009, quando il blog era nato da soli 21 giorni, quella di oggi è un po’ diversa e più in tema con la linea odierna de Il mio mondo espanso.

http://ilmiomondoespanso.blogspot.it/p/oltre-levidenza-racconti-di-vita-gay.html

Ė arrivato quel periodo dell’anno in cui tutti si ripromettono di essere più buoni, sperano di avere più fortuna e desiderano più serenità. Ma se tutti se lo augurano, non è detto che tutti ne possano usufruire.
Fra tutti coloro che sperano in una buona stella, ci sono due ragazzi che, nonostante tutti i loro sforzi, sembrano destinati a non ricevere mai un colpo di fortuna. Ma a Natale, si sa, tutto è possibile e prima o poi la fortuna gira e, quando meno ce lo aspettiamo, la vita cambia...
Federico e Giorgio, sono due ragazzi che si amano ormai da tre anni e in questi anni ne hanno passate e superate di ogni tipo, ma ancora la loro strada è lunga e tormentata.
Federico è una ragazzo che cerca ancora un lavoro che giustifichi i suoi studi, ma ciò non significa che non si sia messo in gioco. Ha fatto tanti di quei lavori offerti dai Mangiafuoco del caso, che dopo averlo sfruttato gli hanno dato un calcio nel culo e nemmeno un soldo per la fatica fatta. Federico, però, continua il suo sogno, continua a realizzare i suoi disegni, continua a dipingere e a fare tutto ciò che la sua la sua arte in lui innata, sa creare.
Giorgio è pure lui laureato ma, come Federico, si arrangia sperando che prima o poi potrà mettere in pratica i suoi studi.
I due, che dopo un’estate passata lavorando fuori dalla loro città per portare a casa un po’ di soldi per l’inverno, si ritrovano a vivere queste feste senza un soldo, sono scoraggiati, pensano all’affitto da pagare, al frigo vuoto, alle bollette e pensano che il Natale, quest’anno, non arriverà mai.
In più Giorgio non sta bene, ha problemi a respirare a causa della sua asma. Negli ultimi giorni non gli da tregua, ma non vuole dire nulla a Federico per non farlo preoccupare maggiormente. Nei suoi occhi vede il senso di fallimento che prova e una notizia del genere lo butterebbe maggiormente nello sconforto.
Giorgio aspetta che lui esca a prendere un po’ d'aria, per buttarsi a letto e cercare un po’ di benessere. Oggi, però, succede qualcosa che lo stesso ragazzo non poteva immaginare. Ha una crisi asmatica che non riesce a controllare. Lascia il letto per recarsi in cucina dove è riposta la  macchinetta per l’aerosol, ma ancor prima di arrivarci crolla sul pavimento. Dalla porta, intanto, qualcuno bussa intimando di aprire. E' il padrone di casa che venuto per ritirare i soldi dell’affitto che già da troppi giorni aspetta di ricevere. Continua a bussare, il ragazzo cerca di farsi sentire, ma la voce non riesce a uscire e decide di far cadere il vaso accanto a sé. Sentendo il rumore il proprietario grida ancora più forte e quando nessuno risponde, prende le chiavi dell’appartamento e apre la porta. Entra e trova Giorgio privo di sensi e chiama l’autoambulanza.
Intanto Federico è per strada senza sapere nulla.
Continua a entrare e a uscire dai negozi lasciando il suo curriculum. Già perché, mentre fa credere a Giorgio che esce per respirare, in realtà cammina per le strade lasciando i suoi dati nei vari negozi, ma la risposta è sempre un no a causa di una crisi mondiale che ha bloccato tutto. Ė l’ora di tornare a casa e lo sconforto lo assale come sempre, ma prima di avviarsi decide di provare in un altro negozio….
Intanto Giorgio viene portato sull’autoambulanza che parte a sirene spianate.
Federico tornando a casa, vede l’ambulanza svolazzare a tutta velocità sotto i suoi occhi e si chiede cosa mai sia successo, chi ci sia sopra quella vettura. Si ferma al panificio, compre due pani, un po’di biscotti per il the, la bevanda che i due ragazzi amano bere la sera davanti alla tv. Va a pagare e dice al proprietario del negozio di voler saldare il conto aperto qualche tempo fa. Il panettiere chiede se ci sono delle novità e il ragazzo risponde “Ė Natale e non si soffre più” e pagando saluta e si avvia verso casa pensando a quando Giorgio gli dirà “Sei tornato? Mi sei mancato” come fa sempre quando rientra in casa.
Davanti al portone di casa vede la gente che parla del ragazzo portato in ospedale, ma Federico, benché fosse interessato a scoprire potesse essere, non presta attenzione. Vuole solo rientrare e gridare a Giorgio che è arrivato il Natale. Sale le scale e vede i suoi vicini parlare. Quando questi lo vedono, gli vanno incontro e gli dicono di correre subito all’ospedale. Il ragazzo, lascia cadere i pani e i biscotti e dicendo  “Adesso no” scende le scale e corre dal suo Giorgio.
Quando entra al pronto soccorso, incontra il proprietario di casa che, raggiungendolo, gli dice di farsi forza.
“Perché devo farmi forza? Che succede? Dov’è Giorgio? Me lo dica, mi risponda?”  Chiede in lacrime il ragazzo.
“Giorgio è dentro, lo stanno visitando, ma quando è arrivato qui era in  condizioni critiche, non respirava più.”
Mentre l’uomo da una pacca sulla spalla di Federico, esce il medico, dicendo che il ragazzo è stato ricoverato in terapia intensiva e che bisogna sperare in un miracolo, perché i suoi polmoni erano completamente chiusi al suo arrivo.
“Ma lei non s’è accorto di nulla? Dalle analisi, si vede benissimo che ha avuto diversi attacchi negli ultimi quattro giorni”. Chiede il dottore a Federico.
“No, veramente… non mi sono accolto di nulla. Quando ero in casa... mi sembrava... era sereno... insomma stava bene, non mi ha mai detto nulla.”
“Strano… comunque dobbiamo solo sperare.” Detto questo il medico se ne va, lasciando Federico con il proprietario di casa.
“Guarda Federico... per quanto riguarda l’affitto… Beh puoi...”
“No, ha ragione, oggi stesso sarei venuto a parlarle per chiederle ancora un mese di pazienza, perché oggi ho trovato un lavoro e avrei pagato tutti gli arretrati col il primo stipendio.”
“Federico, io volevo dirti... che potevi prenderti tutto il tempo che ti serve, però stando così le cose, ne riparliamo tra un mese. Adesso devo andare, però, se per te non è un problema, domani io e mia moglie possiamo venire qui a farvi compagnia, in fondo domani è Natale, no?.”
“Ve ne sarei grato. Non vorrei disturbarvi però…”
“Non dire più nulla, ci fa piacere.”
“Grazie mille.” Dice il ragazzo. “Adesso vado da Giorgio.”
“Sì, vai pure.”
Federico si dirige verso la camera di Giorgio e lo vede sul letto con tanti fili che lo legano alle macchine che gli permettono di respirare. Si avvicina, si mette in ginocchio e stringe la sua mano. Da una finestra arriva il canto di un coro che intona le note di una canzone di Natale mentre l’orologio segna la mezzanotte e gli infermieri nella loro saletta stappano una bottiglia di spumante e si scambiano gli auguri. Intanto Federico è ancora seduto al fianco di Giorgio e inizia a parlare.
“Amore, è proprio vero, noi non ci meritiamo nulla. Non so perché, ma non riusciamo a essere felici. Adesso che ho trovato un lavoro e potremo esser felici, tu stai in queste condizioni. Abbiamo fatto di tutto per riuscire a vivere serenamente, ci siamo fatti un culo quanto una casa, per cosa? Babbo Natale, se è vero che esisti, aiutaci a vivere sereni, aiuta Giorgio a tornare da me ti prego.”
Due infermieri si avvicinano a lui. Uno tiene in mano la bottiglia di spumante e l’altra i bicchieri da riempire.
“Signore, vuole un po’ di spumante?” Chiede l’infermiera avvicinandosi a Federico.
“No, grazie, siete molto gentili, ma non ho niente da festeggiare oggi.”
“Non dica così, non si scoraggi, abbia fede. Lo sa che a Natale tutto è possibile?”
“Sarà, ma ormai non ci credo più.”
“Su, non dica queste cose, continui a sperare... in fondo la magia del Natale è imprevedibile. Non smetta di crederci. Su! Beva un bicchiere con noi.”
Federico segue i due infermieri e si unisce a tutti gli altri parenti dei pazienti ricoverati e brinda con loro. Quando questi iniziano a cantare, il ragazzo preferisce ritornare da Giorgio e scoppia in lacrime. Una di queste scende lungo la guancia di Federico, per cadere poi sulla mano di Giorgio.
Federico, per stare ancora più vicino a Giorgio, decide di appoggiare la tua testa sul petto del suo amato e chiude gli occhi. All’improvviso dalla finestra proviene uno scintillio. Sobbalza e inizia a fissare al di là del vetro..
“Federico, amore mio non piangere più, sono qui con te.” Il ragazzo si gira e vede che il suo Giorgio è sveglio e gli sta parlando.  Lo abbraccia stretto a sé.
“Amore mio... sei tornato... sai, ho trovato un lavoro, potremo stare tranquilli, senza più problemi. Sono così contento.”
“Amore hai visto? Quest’anno Babbo Natale non s’è scordato di noi. Buon Natale Federico.


“Buon Natale amore mio.”