Il papa, le donne e i gay. I pareri di Chiara Cazzato e Eustachio79

Come tutti sapete, la scorsa settimana il nuovo capo dello stato Vaticano, Papa Francesco I, ha rilasciato alcune dichiarazioni sull’omosessualità e sulla condizione delle donne. Per i grandi mass media queste parole sono un segno di apertura nei confronti di gay e donne pentite di aver abortito, ma se le si esaminano attentamente, siamo proprio sicuri che queste sono davvero un’apertura? Partiamo dalla dichiarazioni del Papa riguardanti gli omosessuali:

 
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"Durante il volo di ritorno da Rio de Janeiro ho detto che, se una persona omosessuale è di buona volontà ed è in cerca di Dio, io non sono nessuno per giudicarla. […] Bisogna sempre considerare la persona. Qui entriamo nel mistero dell'uomo. Nella vita Dio accompagna le persone, e noi dobbiamo accompagnarle a partire dalla loro condizione. Bisogna accompagnare con misericordia" […] "Dobbiamo annunciare il Vangelo su ogni strada predicando la buona notizia del Regno e curando, anche con la nostra predicazione, ogni tipo di malattia e di ferita."
 
Passiamo adesso a quanto ha dichiarato in merito alle donne, per l’esattezza, a coloro che hanno divorziato e abortito.
 
SeUna donna che ha avuto alle spalle un matrimonio fallito nel quale ha pure abortito. Poi questa donna si è risposata e adesso è serena con cinque figli. L’aborto le pesa enormemente ed è sinceramente pentita” bisogna “valutare caso per caso e […] poter discernere qual è la cosa migliore da fare per una persona che cerca Dio e la sua grazia".
 
Bene, ora che abbiamo chiaro in mente le parole dette, bisogna considerare anche il fatto che queste sono frutto dell’ideologia cattolica e pertanto legittime, ma dato che queste opinioni devono essere esportate – e assunte/imposte – anche nel resto del mondo, non possiamo non esaminarne il reale significante. Non è infatti una menzogna dire che il pensiero cattolico influenza le decisioni di uno Stato – Italia in primis – creando disagio a determinate categorie che si vedono private di leggi adeguate per la propria tutela giuridica e fisica.
 
Entriamo nel merito delle dichiarazioni di Francesco I e vediamo di estrapolarne il succo. In pratica nelle sue parole si legge: Se gay e donne vogliono far parte della Chiesa devono rinunciare a se stessi e devono rinnegare le proprie scelte.
 
Ora, dato che ognuno ha libertà di scelta – il libero arbitrio tanto caro ai cattolici – e ognuno è libero di fare e agire come meglio crede, davvero queste dichiarazioni sono di apertura? A me non sembra proprio che invitare a pentirsi e a rinnegarsi sia un’apertura, più che altro è un modo gentile per dire “o fai quello che dico io o sei fuori.” Ma fuori da che cosa? Dalla chiesa cattolica? Be’ ognuno è libero di credere a ciò che vuole e scegliere se seguire o meno un gregge o l’altro, ma quando, pur standone fuori, uno non può vivere la propria libertà perché è costretto a sottostare al modello ideologico che viene esportato al di fuori dallo Stato Vaticano, che deve fare?
 
Anche per questo argomento ho voluto chiedere il parere di due amici de Il mio mondo espanso. Una è la proprietaria della Casa Editrice Tempesta Editore, specializzata in argomenti quali laicità, diritto delle donne e omosessualità, l’altro è lo youtuber Eustachio79 che negli anni con i suoi programmi web ha mostrato l’importanza di essere se’ stessi. Leggiamo cosa dicono…
 
Nella foto: Chiara Cazzato
"Bisogna sempre considerare la persona. Qui entriamo nel mistero dell'uomo. Nella vita Dio accompagna le persone, e noi dobbiamo accompagnarle a partire dalla loro condizione. Bisogna accompagnare con misericordia", ha detto sulle delicate questioni delle coppie gay e dei divorziati. "Dobbiamo annunciare il Vangelo su ogni strada - ha aggiunto il Papa - predicando la buona notizia del Regno e curando, anche con la nostra predicazione, ogni tipo di malattia e di ferita". Il fatto stesso di considerare "delicate questioni" le coppie gay e i divorziati parte già come una discriminazione. Di solito si sta con una persona dello stesso sesso perché si è scelto, si divorzia perché ci si rende conto che un'unione non può funzionare, per svariati motivi, senza addentrarci troppo nella questione. Se si continua ad analizzare ciò che è scritto nell'intervista ci si rende conto di quanto ogni papa sia uguale al suo predecessore. Infatti "Dobbiamo annunciare il Vangelo su ogni strada predicando la buona notizia del Regno e curando, anche con la nostra predicazione, ogni tipo di malattia e di ferita" significa né più né meno che gli omosessuali son persone malate da curare, con compassione, ma da curare. Chi si aspettava un papa diverso resterà deluso, l'unica cosa diversa è una fitta campagna pubblicitaria che gira intorno a questo pontefice, probabilmente non scelto a caso.
Chiara Cazzato
 
Nella foto: Eustachio79
“Il papa è il vicario di cristo e rappresenta tutti i cristiani cattolici. La chiesa cattolica dice che per essere un buon cristiano bisogna fare sesso solo dopo il matrimonio, che non bisogna mai divorziare, che non si deve fare il gay etc etc... se uno vuole essere cristiano secondo me è giusto che segua queste direttive, il problema che io ho avuto e che ho ancora oggi con la chiesa cattolica e con alcuni cristiani, è che  pretendono che tutti debbano seguire le loro regole e che lo Stato debba costringere tutti i cittadini a seguirle, impedendo che possano crearsi delle condizioni sociali e legislative che possano rendere possibile per alcuni cittadini vivere da non cristiani nel modo più spudorato possibile. Papa Francesco ha fatto la scoperta dell'acqua calda... la chiesa non può più permettersi di costringere la gente a essere cristiani, ma deve cercare di convincerla a diventare cristiana, o a quanto meno non rinunciare a esserlo o anche solo a non farsi mandare affanculo come ho fatto io. Francesco I ha detto semplicemente che lo scopo della chiesa è quello di riprovare ad avere un dialogo con le persone che in questi anni, soprattutto con Ratzinger, si è fatta nemica. Calcola che a me prima del 2005 della chiesa e del papa non me ne era mai fregato niente, da quando è arrivato Ratzinger con la sua odiosa politica ultra conservazionista sono diventato anticlericale e ho avuto abbastanza rabbia da permettermi di portare avanti il mio lavoro su youtube e come blogger in questi anni.
Eustachio79
 
Due pareri che si ricollegano a quanto detto fino a ora e quindi per tirare le somme mi chiedo: Perché bisogna piegarsi a etichette che ci rendano tutti uguali? Chi dice che tutti gli uomini e le donne debbano essere etero? Chi stabilisce che tutte le donne debbano provare l’istinto materno? Chi ha stabilito che tutte le donne vogliono essere madri e pentirsi per aver fatto una scelta che avrebbe  fatto soffrire due persone – lei e il/la nascituro/a -?
 
Possibile mai che per essere liberi bisogna rinnegarsi? Possibile mai che per essere se stessi si debba necessariamente essere considerato un peccatore in una società che professa il libero arbitrio? Be, credo che ognuno debba essere se stesso e credo che ognuno debba considerare il proprio ruolo nel mondo senza imporre a nessuno il proprio pensiero, schiacciandone tanti altri. Il libero arbitrio dovrebbe permettere a tutti di dire, fare e agire secondo coscienza e non secondo imposizione altrui. Forse qualcuno dovrebbe ricordarlo allo Stato Vaticano…

Rubrica: Francesco Sansone
Grafica: Giovanni Trapani
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