Racconti d'Estate - Speciale un nuovo mondo: Vacanze arriviamo

Prologo: Buone Vacanze

E sì questo è l'ultimo post di questa stagione, dal 1 Agosto infatti "i miei mondi" vanno in vacanza per tutto il mese e così io potrò disintossicarmi dal web che ultimamente mi ha quasi ossessionato. Prima di lasciarvi voglio riccordarvi alcune cose.

- raccontidivitagay@hotmail.it rimane sempre aperta e pronta a riceve tutte le vostre emails.

- Per quanto riguarda Il mondo espanso dei romanzi gay, vi risegnalo l'esclusiva dell'intervista a Paolo Vanacore.

Per tutte le altre novità vi rimando a Settembre... buone vacanze ragazzi.
A presto
Fra'




Speciale Un nuovo mondo: 
Vacanze arriviamo






- Ci vediamo alle 10:30 sotto casa tua e così poi partiamo , ok?

- Ok Alberto. Allo squillo scendiamo.

- Prefetto! A dopo.

Detto questo e io e Andrea ci siamo messi a infilare in valigia le ultime cose che ci sarebbero servite in vacanza, direzione Spagna. Quest’anno sarà la nostra prima vacanza da fidanzati, è così strano dopo tutto quello che è successo nell’ultimo anno, non avevo mai pensato a queste vacanze e soprattutto all’idea di farle non più da amici. Con noi verranno anche Alberto e Luca, il suo fidanzato, che ci ha presentato quella sera in cui ci vedemmo. Ricordo ancora il suo imbarazzo nel cercare di dirci che era fidanzato con Luca, non perché si vergognasse di questa storia, ma semplicemente perché era per lui la prima volta che lo diceva a qualcuno. Luca è davvero un bravo ragazzo. Ha 29 anni e lavora come commesso in un negozio di abiti molto alla moda. Ė alto più o meno 1 e 78 e i suoi tratti sono tipicamente del sud. I capelli e gli occhi sono scuri così come la sua carnagione, è davvero bello. Alberto e Luca si sono conosciuti molto tempo fa per caso. Luca era a lavoro, quando si avvicinò a lui Alberto che gli chiese se in negozio ci fosse un maglioncino viola. Da lì mentre cercavano il capo, i due si sono messi a parlare e così, una parola dopo l’altra, Luca chiese ad Alberto il suo numero di telefono. Il nostro paramedico, restò si sasso.

- Ti ho sconvolto? – disse Luca

- No, no...

- Allora che c’è? Non ti ricordi il tuo numero?

- Beh veramente…

- Senti! Facciamo una cosa – prese un post it e iniziò a scrivere qualcosa – questo è il mio numero. Se ti va chiamami così usciamo a bere qualcosa.


- D’accordo.

- Bene! Sono 30,00 Euro

- Cosa?

- Paghi 30,00 Euro

- Ah si, certo. Ecco.

- Fatto. Questo è il tuo scontrino.

- Grazie.

- Allora aspetto la tua chiamata.

- Ok… Ciao allora

- Ciao - e gli fece un sorriso.


Alberto una volta uscito dal negozio non sapeva che fare. Era la prima volta che un ragazzo fosse stato così esplicito con lui. Tornato a casa, con il post it in mano, era dubbioso se chiamare o meno.


- E se chiamo e mi dice che stasera non può uscire? E se invece mi dicesse di sì, in fondo lui mi ha dato il suo numero senza che io gli chiedessi nulla. No, magari si sarà già dimenticato di me! Ma come fa a dimenticarsi se ha fatto tutto lui… Uff! Odio trovarmi in queste situazioni. Basta! Ora chiamo! E se… e se non risponde? Dovevo dargli il mio numero, così chiamava lui. Basta! Ora chiamo e questa volta veramente! – e così preso da una decisione che mai aveva avuto riguardo a certe cose, compose il numero.

- Pronto?

- Ehm… Luca?

- Sì? Chi parla?

- Ciao, sono Alberto

- Chi?

- Alberto il ragazzo che è venuto oggi in negozio…

- Chi?

- Cosa? Ehm… scusa... non avrei dovuto chiamare… ciao

- No, no aspetta. So benissimo chi sei... ti prendevo solo in giro

- E perché?

- Così, perché mi ha stupito ricevere la tua telefonata oggi stesso, non l’avrei mai detto. A prima vista mi sei sembrato un tipo che prima si fa troppe paranoie e poi alla fine, dopo almeno una settimana fa uno squillo.

- Ma chi io? Noooooooo, ma che dici. Ti ho chiamato non appena sono rientrato in casa, senza paranoie.

- Capito. Allora dimmi

- Be'… veramente… ti andrebbe di uscire con me…

- Stasera va bene per te?

- Come?

- Stasera, dico, ti va di uscire o hai già altri impegni?

- No, no... Nessun impegno. Fra l’altro è il mio giorno libero.

- Perfetto! Ci vediamo alla dieci al fast food del centro?

- Ok.

- Bene, così mi dici pure che lavoro fai.


Quando la sera si videro, non smisero neppure un secondo di parlare. Si raccontarono molte cose, esperienze amorose passate, gli studi fatti, lavori praticati e cose simili. Alla fine della serata, però si salutarono con un bacio.


- Alberto tu mi piaci molto. Di solito non dò il mio numero di telefono al primo ragazzo piacente che entra in negozio. Sei stato tu che mi hai spinto a fare questo colpo di testa.

- Be', anche tu mi piaci molto e non lo dico solo perché lo hai appena detto tu a me

- Lo so, tranquillo. Comunque proprio perché mi piaci molto non voglio fare sesso con te stasera. Preferisco fare le cose con calma e conoscerci prima bene.

- Sì, capisco.

- Spero che non ti dispiaccia.

- No, ma figurati, ti confesso che sono molto sollevato dalle tue parole. Neppure io mi sentivo pronto per un incontro sessuale, questa sera.

- Lo sapevo che non mi ero sbagliato sul tuo conto.

- Cosa?

- Niente. Baciami – e così di diedero un bacio interminabile.


Dopo quella sera i due si videro quasi tutte le sere, e poco alla volta si conobbero sempre meglio. Di certo Luca era più spigliato, aveva più esperienza in campo amoroso alle spalla, ma ad Alberto questo non dispiaceva. Anzi era felice che fosse lui a guidare il tutto. Passarono due mesi prima che si amassero in maniera carnale e tutto avvenne per caso. 
I due erano rientrati da una serata passata al cinema in cui videro un film il cui trailer li aveva colpiti. Usciti dalla sala Alberto disse a Luce se avesse voluto bere qualcosa a casa sua e quando l’altro accettò, andarono.
A casa si misero a parlare e con molta semplicità si ritrovarono avvinghiati fra di loro e si lasciarono andare al desiderio. Il tutto avvenne a Maggio, qualche giorno prima che le strade nostre si incontrassero.


- Quando ci fu l’incidente...- ci disse Luca a cena quella sera - Alberto era davvero preoccupato.

- Davvero? – dissi io – Non lo davi a vedere quando mi consolavi

- Non potevo certo trasmetterti le mie preoccupazioni Fabrizio, dovevo solo cercare di farti stare il più tranquillo possibile. Comunque, Luca continua a raccontare.

- Sì! Allora ti dicevo che mi chiamò e quando gli dissi cosa fosse successo, mi rispose ”Ti amo, non dimenticarlo mai”. A quel punto gli chiesi spiegazioni, e lui continuò dicendo “nel caso in cui dovesse succedermi qualcosa non vorrei avere il rimorso di non avertelo detto”. Gli dissi che pure io l’amavo e quella fu la prima volta in cui ce lo dicemmo. Poi mi spiegò il tutto…

- Sapete ragazzi, è stato proprio Luca a dirmi di non lasciarvi da soli.

- Sì, avevate bisogno di aiuto ed era il minimo. Comunque l’importante è che ora siamo tutti e quattro qua.


Dopo quella sera ci siamo visti spesso, siamo andati pure al mare tra giugno e luglio e proprio un giorno che trovavamo in spiaggia, abbiamo organizzato questa vacanza in Spagna. Finalmente le vacanze sono arrivate e tra poco meno di 10 minuti saremo in aero verso Madrid.


- Andrea hanno fatto lo squillo

- Amore sono pronto. Dai, prendi queste valige

- Ecco. Ho controllato tutto?

- Sì!

- Gas, acqua, finestre è tutto chiuso?

- Sì! Non diventare paranoico.

- Non si tratta di essere paranoici. Non vorrei che i miei tornando non trovino più la casa perché è scoppiata in aria dopo che è stata svuoata dai ladri.

- Oddio… sei preoccupante

- Fanculo.

***





- Forza fanciulli muoversi, muoversi – dice Luca scherzando.

- Da questo momento dobbiamo pensare solo a divertirci. Non pensiamo a quello che è successo, ma a quello che accadrà – dice Andrea.

- Esatto! Pensiamo solo a divertirci – continua Alberto

- Tutto il resto lo rimandiamo a settembre. Buone vacanze.