Un nuovo mondo - Sesta Puntata
Il giorno dopo, prima di arrivare agli allenamenti, mi sentivo strano e pensai se non fosse meglio saltarli. Dopo averci pensato su un bel po' di tempo, mi dissi che non avrebbe avuto senso evitare Andrea e Massimo dopo tutto quello che era successo nello scorso fine settimana, e così mi incamminai verso la palestra. Quando arrivai, c’erano tutti i miei compagni di squadra, inclusi i miei due amici. Andrea e Massimo si davano le spalle, era evidente che ancora non si erano rappacificati. Andai verso loro e li salutai. Massimo mi fissava e non sapeva se rispondermi o meno, ma alla fine cedette all’affetto e ricambio il mio saluto, mentre Andrea mi disse “finalmente sei arrivato, sei in ritardo”
- Piantala di rimproverare tutti per tutto. Tranquillizzati un po’ – gli gridò Massimo, lasciando tutti gli altri compagni in silenzio. Andrea si avvicinò a lui.
- Non sono cose che ti riguardano – e restò a fissarlo. Erano entrambi ad un centimetro fra loro, pronti a scattare in un litigio furioso che non potei fare a meno di intervenire.
- Piantalela tutti e due. Giuro che non vi capisco più. Tu che te ne vai per scopare e tu che... – mi zittii non potevo gridare quello che era successo.
- Io cosa? – Mi chiese Andrea.
- Tu che pretendi di fare le cose quando e come dici tu senza dare agli altri la possibilità di dire la propria o quanto meno di pretendere spiegazioni. Sapete, se siete diventati così egoisti, io non ci sto a stare tra di voi. Avevo due amici accanto, adesso ho due semi- sconosciuti che a stento capisco. Se volete continuare così, fate pure, io però ne tiro fuori. Non voglio essere il vostro giocatolo usa e getta! – e con queste parole posai il mio sguardo arrabbiato su Andrea. I miei amici restarono in silenzio con il capo calato. – Non avete niente da dire? Be’, se è così io me ne vado! Avrei fatto bene a non venire oggi. – Presi la mia borsa e me ne andai, tra le voci dei miei compagni che mi chiedevano di restare.
La sera a casa, vidi i miei (ancora non avevo avuto modo di incontrarli perché rientrarono dal loro viaggio solo in tarda nottata e io già dormivo), mi chiesero come fosse andato il fine settimana e con un secco “Non mi va di parlarne” li liquidai e mi chiusi in camera. Mi sedetti alla scrivania a navigare qua e là su internet. Mio padre entrò chiedendomi se stessi bene e se fosse successo qualcosa durante la loro assenza. Non avevo voglia di parlare e così dissi solo che ero un po’ dispiaciuto perché Andrea e Massimo avevano discusso cercando di far finire la chiacchierata lì.
- Vedrai faranno pace.. sono troppo amici per litigare seriamente. Vedrai già domani tutto sarà come prima. Dai, ora vado ad aiutare tua madre ad apparecchiare la tavola, tra poco si cena, ok?
- Sì.
Si alzò e mentre si dirigeva verso la porta lo chiamai
- Che c’è?
- Grazie. Avevo bisogno di queste parole. Mi siete mancati in questi giorni
- Anche tu Fabrizio - E schiacciandomi l’occhio uscì. Restai in camera e sentii la suoneria del telefono. Era un messaggio di Massimo.
“Mi spiace per quello che è successo in questi giorni. Giuro che non sto cambiando. Sono sempre lo stesso. Lo stesso Massimo su cui puoi contare sempre. Ci vediamo domani.”
Decisi di rispondergli, anche perché lo sfogo più che per lui, lo avevo avuto per Andrea.
“Lo so. Oggi è andata così. Un po’ di malumori a volte aiutano a ritrovarsi, no?. A domani”
Sentii mia madre chiamarmi dalla sala da pranzo dicendomi che era pronto a tavola. Alzandomi, pensavo al fatto che Andrea non s’era fatto sentire e questo mi dispiaceva. In fondo pure lui sapeva che quella sfuriata era rivolta a lui e iniziai a pensare che forse non gli importava più nulla di me. Pensai a quello che gli dissi di mattina, al fatto che non volevo più essere il suo giocattolo e, pensandoci bene, mi resi conto solo in quel momento che sin dal primo giorno è sempre stato lui a decidere cosa fare senza chiedermi se lo volessi veramente pure io.
Mi sedetti a tavola e mentre mangiavo il pollo preparato da Carla nel pomeriggio, non alzai lo sguardo dal piatto. Ero troppo immerso nel ricordo degli ultimi avvenimenti. Mia madre posò una mano sulla mia riportandomi al presente. Alzai lo sguardo e la vidi che mi faceva un sorriso che ricambiai a malapena e poi girai lo sguardo verso la tv che mostrava Franco e Giovanna baciarsi sulla terrazza del palazzo di Posillipo.
Finita la cena sia io che i miei genitori, ci mettemmo all’opera per rassettare la stanza, quando, ad un certo punto, suonò il citofono.
Continua …
certo che sai sai come far terminare le cose sul piu bello :D
RispondiElimina:D eheh.. dai SkraM il bello delle storie a puntate è proprio questo.. maledire questi finali che avvengono proprio sul più bello, no?
RispondiEliminaConcordo perfettamente con SkraM, hai presente quelle vecchie telenovelas che terminavano sempre nel momento fatidico? Ecco credo tu abbia preso spunto da lì...
RispondiEliminaPS la storia mi intriga sempre più :)
non per niente sei figlio di Un Posto Al Sole, ahahah! a proposito se ci hai messo dentro Franco e Giovanna mi dici quando hai scritto sta puntata?? un bel po' di tempo fa vista la citazione!! Comunque stimoli ancora la curiosità, caratteristica importante per un buon romanzo a puntate!! Ti si rilegge allora la prossima settimana!! Complimenti ancora una volta!
RispondiEliminaA come è bella Posillipo e la Campania, e come bello vedere che ci hai ricordato anche dentro questo nuovo capitolo, cmq da quello che leggo questi lettori li lasci sempre sulle spine sul più bello,ma ti sembra normale ??? stai diventando più compliacato di Dan Brown. non vedo l' ora che esca il tuo libro così sai che bello , poter portare un pezzo dei tuoi scritti sempre con me ...Una sorta di copertina di Linus...cmq complimenti di vero cuore ...intrigante come sempre...
RispondiEliminaMajin infondo siamo figli degli anni otta e novanta..quind vuoi o non vuoi abbiammo quei modelli là :) A parte gli scherzia. Grazie e vedrai che prossimamente le ocse saranno ancora più ... Ciao
RispondiEliminaGianni la puntata l'ho scritta il sei aprile, ma i nomi di Franco e Giovann (nota bene) non sono altro che un richiamo a me e giovy (che ha saputo cogliere). Sono contento che col passare del tempo l'interesse per questa storia sia in te che negli altri non sia scemato, ma aumenti sempre più. A presto
RispondiEliminaGiovy lo sapevo che avresti colto subito il richiamo a noi, ne ero sicuro ed ero impazziente di leggere il tuo commento (oltre che vedere il tuo viso quando sono tornato a casa e ho letto il tuo post):) Grazie per credere in me, mi aiuta tanto ad andare avanti
RispondiEliminaè vero avrei dovuto pensarci ad un simile riferimento, ma leggendo Posillipo, ho fatto solo quel collegamento :D, non ho più la lucidità di una volta!! ahahahaha
RispondiEliminae già ti la vecchiaia aumenta, tranquillo... ti sarò amico pure quando ti dovrei mettere il pannolone :)
RispondiEliminaPiacevolissima sesta puntata e aspetto con impazienza il seguito. Un solo piccolo appunto, Francesco. Questa puntata mi sembra scritta più di fretta e in modo meno accurato rispetto alle precedenti. L'italiano è un poco zoppicante, soprattutto all'inizio. Mi permetto questo commento visto che sei uno scrittore.....
RispondiEliminaCiao Aldo, ti ringrazio per avermi fatto notare questa cosa.. sai scrivo le puntate quando posso (notte inclusa) e a volte penso di scrivere qualcosa e poi invece... mi faccio bacchettare dai miei "lettori" eheh. Ho modificato alcune cose, se vorrai rileggerlo lo noterai. Grazie ancora e sono contento che la storia ti stia piacendo. Allora aspetto il tuo commento per la prossima puntata, e non ti limitare a dirmi se ci saranno altre "anomalie" :) A presto
RispondiEliminaCome correttore di bozze che mi merito? ;-)
RispondiEliminaUn abbraccio.
Un grazie infinito :)
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