Carmen Consoli - L'abitudine di ritornare
Rubrica: Francesco Sansone
Grafica: Giovanni Trapani
Fonte: Youtube
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Nel nuovo lavoro
c’è tutta Carmen Consoli: c’è la sua musica, la sua scrittura e la sua poesia.
Brani d’amore, come Questa piccola magia, alternati a canzoni con contenuti
sociali, come E forse un giorno, e folk, come La signora del quinto piano.
Undici
tracce una più bella dell’altra che rendono gradito ai fan, il ritorno della cantantessa.
I brani che
ho scelto di farvi ascoltare dalle pagine de Il mio mondo espanso sono tre e la
prima è Oceani deserti.
Il brano
racconta la sofferenza di una donna che pone fine alla sua storia d’amore a
causa del sentimento che il suo uomo nutre ancora per la donna con cui stava
prima. Non c’è rabbia nelle parole della donna, ma una rassegnata accettazione e il primo ritornello “E non ti importa soltanto di noi/ma di un passato che non passa mai./Voglio
capire chi sei/ Che vuoi, che vuoi da me se/ Ami il sottile ricordo di chi/ A
soffrire è più abile./ Mio folle amore, questo è troppo per me/” descrive appieno lo stato d’animo della
donna.
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Adesso anche in ebook. Qui |
L’atmosfera
che risuona in L’abitudine di ritornare è completamente diversa. Qui, la donna
protagonista affronta l’uomo con cui ha una relazione clandestina da anni e da
cui ha avuto un figlio. Ovviamente la moglie dell’uomo non sa nulla della
doppia vita del marito, ma l’amante non ha più intenzione di accettare i porci
comodi del suo uomo.
“Ma io non posso chiedere/ Io non devo
chiedere/ sarai tu a rispondere se vorrai.”
Per concludere, nel brano Sintonia imperfetta la protagonista fa un resoconto del suo
rapporto col marito partendo dai primi anni di fidanzamento per arrivare al
presente e manifestare il suo malcontento per un uomo che non fa altro che
passare la sua esistenza sul divano.
“Quel pomeriggio eri un tutt'uno col divano grigio/ L’avrei dovuto già capire sin dal primo incontro.”
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