Omofobia: La legge che non piace a nessuno. Il parere di Sergio Rozzi e Antonello Sannino.

E anche per quest'anno le vacanze sono finite e Il mio mondo espanso è tornato per tenervi compagnia per un'altra stagione. Con una grafica tutta nuova a opera di Giovanni Trapani - che ringrazio ancora una volta per il lavoro svolto -, il blog continuerà il lavoro che negli anni lo hanno contraddistinto, portando in evidenza storie, personaggi e notizie del mondo lgbtq.
Prima di lasciarvi all'appuntamento di oggi, permettetemi di dire due parole a colui che, in maniera anonima, durante tutta l'estate mi ha offeso e augurato ogni sorta di male. Sappi che non mi faccio di certo fermare dalle parole di uno che non ha nemmeno il coraggio di firmarsi. Quindi se vorrai continuare, fallo pure, ma sappi che queste sono le ultime parole che ti dedicherò e soprattutto sappi che tutti i tuoi commenti faranno la fine dei precedenti: verranno cancellati. Quindi, non sprecare il tuo tempo...
Bene, penso di aver detto tutto e quindi non mi resta che darvi il bentornato.
Francesco Sansone

Omofobia: La legge che non piace a nessuno.
   Il parare di Sergio Rozzi e Antonello Sannino.
   Come sapete tutti, lo scorso giovedì è stata approvata alla camera, per la prima volta nella storia del nostro Paese,  una legge contro l’omofobia. Dopo tanti anni e tanti rinvii,  il parlamento ha capito che era giunto il momento di fermare l’omofobia e ha votato in favore del testo base della legge proposta dall’On. Antonio Leone e l’On. Ivan Scalfarotto per punire coloro che, spinti dall’odio, usano violenza contro gli omosessuali. Quindi finalmente possiamo dire che siamo diventati un Paese civile, moderno e europeo non solo da un punto di vista economico. Eppure qualcosa in questa legge non ha convinto la comunità lgbtq. Per la precisione quello che non convince è il passaggio in cui si legge che i partiti, i sindacati, le chiese e le strutture sanitarie hanno il diritto di esprimere opinioni omofobe.
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   Per intenderci, se un politico x,  un prelato x o  un medico x un giorno si alza col piede sinistro e vedendomi mi dice che gli faccio schifo perché gay, non posso far altro che tacere e far finta di nulla, ma se a offendermi è un commesso x,  un fruttivendolo x o un macellaio x allora sì che posso indignarmi e pretendere di avere giustizia.

   Ecco, questo è il succo del discorso, però, se vogliamo continuare a discutere, potremmo ipotizzare che se un commesso x,  un fruttivendolo x o un macellaio x mi offende perché sono gay e io pretendo giustizia, chi vieta a questo di professarsi iscritto a un partito di destra o ad avanzare il suo credo religioso per tutelarsi e quindi non subire alcuna sanzione? In fondo il pensiero fa parte di un’ideologia e in quanto tale potrebbe rientrare nel punto del testo in cui  i partiti, i sindacati, le chiese e le strutture sanitarie hanno il diritto di esprimere opinioni omofobe perché il diritto di questi di dire la propria non deve essere toccato. Ma queste sono solo i pensieri di un semplice ragazzo che certe cose politichese non le capisce…

   Quindi lasciando da parte i pensieri e le supposizioni, non possiamo che ritenerci, come dice Scalfarotto in un’intervista a gay.it,  fortunati “Che la Camera ha approvato una legge che per la prima volta considera reati la discriminazione, l'odio e la violenza contro le persone LGBT; che prevede un'aggravante per i reati commessi con motivazioni omofobiche e transfobiche; che stabilisce il divieto di organizzare gruppi che abbiano tra le loro finalità l'omofobia e la transfobia, e che prevede la rimozione di simboli di questi gruppi da eventi tra i quali le manifestazioni sportive. Una legge che in pratica, per la prima volta, riconosce che gay, lesbiche e trans in Italia esistono. Che esistono e che meritano tutela e protezione in quanto tali.

   Però, e scusate se divento pesante, io non sono per nulla contento di prendere nota di come, ancora una volta, la comunità lgbt ha dovuto vedere i propri diritti svalutati per tutelare la sensibilità di coloro che, invece, non hanno alcuna cura di non ferire la sensibilità di persone che non fanno nulla di male che seguire la propria natura.

   Tuttavia volevo vedere se fossi l’unico a considerare questa legge inutile e così ho voluto ascoltare il parare a due amici de Il mio mondo espanso. Uno è lo scrittore, giornalista e conduttore radiofonico, Sergio Rozzi, l’altro è il Presidente della sede napoletana di Arcigay, Antonello Sannino e quelle che seguono sono le loro parole.

Be’, ho poco da dire su quanto accaduto in parlamento, si commenta da solo. Così modificata, la proposta di legge, diventa un boomerang. Inutile dire che puzza di incenso stagnante di sagrestia. La parte democristiana, anzi la parte cleciral-fascista del PD ha mostrato quanto siano omofobi e ipocriti. Insomma continuano a dar ragione a Grillo.
Sergio Rozzi
Arcigay Napoli esprime tutta la sua indignazione per lo svuotamento di contenuti della legge contro l’omofobia e la trans fobia approvata alla Camera dei Deputati nella serata di giovedì. La legge come è stata licenziata dall'aula esclude dall'applicazione le <<opinioni espresse all'interno di organizzazioni di natura politica, culturale o religiosa>>.
Arcigay Napoli ritiene tutto ciò assolutamente irricevibile perché definisce persone, ruoli e luoghi di immunità rispetto a quella norma. Il subemendamento Gitti è inaccettabile in quanto crea una zona franca per antisemitismo, razzismo, omofobia ed è ben lontano dall’essere una norma che salvaguardi la libertà di espressione.
   Con questa norma l’Italia si allontana sempre più dall'Europa e si colloca ampiamente all'ultimo posto sul tema dei diritti civili. Mentre un numero sempre crescente di paesi europei riconosce il matrimonio egualitario, in Italia i diritti delle persone LGBT vengono sempre più ricacciati indietro in un clima di oscurantismo inaccettabile.
   Arcigay Napoli invita tutte le associazioni LGBT europee, le organizzazioni per i diritti civili e tutti le cittadine ed i cittadini liberi e indipendenti a esprimere il loro sdegno per l’ennesimo passo indietro sui diritti fondamentali dell’individuo.
   Arcigay Napoli invita altresì alla mobilitazione per una straordinaria GIORNATA DELL'ORGOGLIO LGBT da tenersi a Roma in tempi brevi per far sentire alta la voce di protesta.
Antonello Sannino
   Credo che le posizioni appena espresse da Rozzi e Sannino parlino da sole e quindi l'unica cosa che mi viene da chiedere è: Se tutti, tranne Scalfarotto, sono insoddisfatti di questa legge, di cosa dovremmo essere contenti? Del fatto, forse, che ancora una volta i nostri diritti sono stati calpestati e messi alla mercé di chi ci odia? Be’, se è così, scusate, ma io non riesco proprio a vedere l'importate passo avanti fatto in Italia.
Rubrica: Francesco Sansone
Grafica: Giovanni Trapani
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