Altri mondi - Intervista al blogger Jimi Paradise

Ritorna dopo la pausa estiva anche la rubrica Altri mondi. Il protagonista di questo primo appuntamento è il blogger Jimi Paradise con il quale non si parlerà solo della sua attività sul web, ma si cercherà di fare un'attenta analisi sulla realtà dei blog e dell'evoluzione che questi hanno subito nel corso degli anni. Un'intervista interessante per conoscere meglio Jimi , ma anche il mondo dei blog a tematica lgbtq.
 
Jimi sei uno dei blogger più attivi sul web che io conosca e tratti diversi argomenti seppur tutti legati al tema dell’omosessualità. Come nasce in te la voglia di aprire un blog e mettere su internet tutto quello che ti passa per la testa?
Nella foto: Jimi Paradise
Il mio primo blog, JHP, nasce a fine 2010 quando il mondo mi crollò letteralmente da sotto i piedi. Ora le cose non sono cambiate molto e fare il blogger rimane per me un grande sfogo, nonché la mia principale professione. A queste motivazioni personali si aggiunge sicuramente una sorta di insoddisfazione per la situazione del web in Italia, ancora molto chiusa, con una visione del “per gay” ancora molto colorita e caricaturale, visione alla quale contribuiscono sicuramente blog anche molto importanti. C'è poi una maniacale voglia di perfezionismo in me che sfogo torturando ogni tanto la grafica e l'aspetto dei miei blogghini...
 
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Nel corso degli anni il modo in cui i lettori si avvicinano ai blog è cambiato molto, modificando anche il rapporto diretto fra blogger e lettori. Secondo te questo da cosa è dipeso e quanto i socials hanno influito su questo?
Si, è vero! Mi ricordo all'inizio, quando eravamo una decina e ogni post, anche il più stupido, si riempiva di commenti a dismisura, quasi come fosse una chat. Ora il pubblico è più mordi e fuggi, i visitatori aumentano, ma i commenti non sono più automatici, non c'è più tempo... I social hanno contribuito a ciò, particolarmente la “seconda ondata”, quella di Instagram, Pinterest, Vine, ecc... Fotografo, posto e ricevo i like: tutto molto rapido. Il blogger deve un po' adattarsi a questo nuovo ritmo, cercare di essere presente anche su questi nuovi social, almeno su quelli più in voga. L'alternativa è diventare un portale vero e proprio, ma nella vita si sa quel che si lascia e non quel che si trova...
 
Facendo un confronto fra qualche anno fa e ora, come è cambiato nei tuoi blog il feedback dei tuoi lettori?
La cosa più evidente e che ti colpisce è questa: il giorno prima non conti nulla e “non ti caga nessuno”, il giorno dopo hai la fortuna di essere un po' più conosciuto e cominciano a contattarti, per avere uno scambio di link, per farti i complimenti in modo che il commento compaia su un sito frequentato, ecc... Fa piacere ma allo stesso tempo ti lascia perplesso. Il pubblico (categoria alla quale appartenevo in forma pura anche io fino al 2010 XD) è spietato: se sei il secondo a pubblicare una notizia ancora ancora, ma se sei il terzo o il quarto sei uno sfigato: per questo sono convinto che non sia utile ripostare tutte le notizie che si leggono. Come dico sempre quando devo scegliere un post: “questo di certo non verranno a leggerlo da me”...
 
Nel corso degli anni anche la società è cambiata molto eppure sul versante omosessualità le cose sono rimaste invariate. Per uno come te  che ha lo scopo di osservare i costumi del paese, cosa pensa dell’incapacità del Paese, e di coloro che lo guidano, di adeguarsi agli standard europei e statunitensi?
Per uno come me, orgogliosissimo del proprio Paese, è snervante e deludente! Sono profondamente convinto che all'Italia non manchi nulla per essere uno Stato avanzato di primo piano, abbiamo economia e popolazione in linea con Paesi come Francia e Regno Unito, ma ci facciamo ridere dietro. Questo ha influenza su TUTTO! Dal vendere il proprio prodotto all'estero, all'influenzare con le proprie tendenze e mode, ecc... L'Italia purtroppo sta perdendo molto peso in questo, è un lento e inesorabile declino che è cominciato dagli anni '60 in poi. E' fisiologico, certo, perché l'attenzione si sposta su altri paesi emergenti, perché le mode sono volubili, perché la curiosità ha molti letti... E' però anche vero che noi ci diamo dentro con del nostro: il Paese è in mano alle stesse persone, i giovani non sono considerati, i capitali non si muovono, i diritti fondamentali non sono garantiti: pensiamo alla salute in un caso come quello di Taranto dove vogliono far pagare a un capro espiatorio tutte le colpe, quando la connivenza era a tutti i livelli. E' un problema di cultura, la scolarizzazione è ancora molto bassa, si legge poco, ci si informa ancora meno. I diritti per i gay? Forse ci penserà il nipote di Renzi quando sostituirà la figlia del B. nel 2150...
 
Come dicevo, sei uno dei blogger più attivi sul web e quindi la domanda viene spontanea, come nascono i tuoi post e quanto tempo dedichi alla loro stesura?
Il mio umore è molto “ballerino”: mi esalto o mi smonto facilmente! Posso farti una ventina di post al giorno, come restare fermo per tre mesi (i “vecchi” lettori se ne ricorderanno). Essendo fondamentalmente una “onlus” ho la possibilità di decidere cosa pubblicare e quando farlo. Ogni tanto tento anche a pubblicare post un po' più impegnati e allora le ore vanno, tra la scelta delle immagini e le parole giuste, ma ho visto che il gioco non vale la candela, quindi: evviva la stupidità e la leggerezza!
 
Sei stato anche uno degli organizzatori dell’Italian GayBlogger Awards che fra l’altro ti ha visto vincitore in diverse categorie. Ti aspettavi di essere premiato?
Almeno un premio alla carriera me lo aspettavo, visto che giusto ieri ho visto il primo capello grigio allo specchio... Scherzi a parte, sto parlando con l'inventore, per cui i meriti vanno ad altri. Sono stato felice e sorpreso dei premi, non me li aspettavo ed è stato commovente perché non hai un riscontro completo coi lettori finché non ti capitano certe cose ed allora capisci che quello che fai ha un senso... (sorride, ndr)
 
Durante la fase di selezione c’è stato qualcosa che ti ha stupito positivamente e/o negativamente?
Locandina realizzata da Jimi Paradise
A parte l'auto-voto no... Ok, scherzo di nuovo, che ci vuoi fare. Ho visto molta partecipazione, segno che il premio merita di andare avanti nei prossimi anni, sempre meglio. Però voglio il potere di veto: “quello la” proprio non deve vincere, non merita, non lo reggo... (ride, ndr)
 
Da lettore quale tipo di blog ti piace leggere e quale invece non leggeresti mai?
Ora deluderò molte aspettative: la mattina mi informo sul sito del corriere e bazzico su tumblr, che mi da molti spunti su quali siano gli argomenti di punta ed è un grande incubatore di immagini. Ora che è entrato nell'orbita di Yahoo non posso che fare i debiti scongiuri e sperare che resista così com'è! Se penso che l'ideatore ha 27 anni... Arghhh... Mi interessano un po' tutti gli argomenti, tranne la cronaca e lo sport. Odio il calcio, proprio non lo capisco come sport. Altro discorso sono i calciatori, ovvio... Quindi non leggerei mai la Gazzetta. Diciamo che se si ha un'idea dei temi che tratto uno può anche immaginare le fonti d'ispirazione. Leggo molto i siti stranieri, ecco. Quelli italiani mi annoiano, sono mono-tematici e provinciali, sono spesso ri-postatori di notizie e raramente fonte, almeno per gli argomenti che interessano me.
 
Nel corso degli anni quale è stato il commento che più ti ha entusiasmato? E quello che ti ha più offeso o fatto arrabbiare?
I commenti che più mi esaltano sono quelli dei lettori stranieri! I blog italiani difficilmente hanno un pubblico extra-Italia, credo di essere una piccola mosca bianca in questo. Quando tentano di scrivere in italiano, poi, mi fanno tenerezza e ridere al contempo. Chi mi fa arrabbiare, di solito, sono quelli che, dandomi del tu a priori, dicono che non capisco un ca**o...
 
Per finire, credi che la realtà dei blog sia destinata a morire o continuerà, magari trasformandosi?
Parlo spesso di questa cosa: stanno per arrivare i Google Glass e gli Smartwatch! Questo significa che diventeremo blog di noi stessi. Un po' come Instagram, ma ancora di più. Quindi pubblicheremo quello che mangiamo, quello che vediamo andando al lavoro, che mutande indosso, ecc... Tutto sarà più futile, certo, ma secondo me aiuterà le nuove generazioni a essere più “leggere”, meno morbose e bigotte. In questo vengo molto criticato quando si discute con gli amici, che ovviamente la pensano all'opposto di me. Ma io ho una marcia in più: leggo molta fantascienza!
 
Rubrica: Francesco Sansone
Grafica: Giovanni Trapani
 
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