L’omofobo? Un maschio insicuro, pauroso e immaturo - A sostenerlo è uno studio del sessuologo Emmanuele Jannini
A cura di Francesco
Sansone
Grafica di Giovanni
Trapani
Fonte: L’Espresso
“In poche parole,
emerge che gli omofobi sono soprattutto maschi insicuri, da un lato paurosi e
dall’altro immaturi. Se vogliamo è un po’ una scoperta dell’acqua calda, ma
nessuno scienziato finora l’aveva dimostrato. Questo identikit coincide bene
con un aspetto peculiare dell’identità di genere maschile che è quello della
fragilità, dell’incertezza. Sappiamo che di default una persona si sviluppa
secondo un modello femminile: solo se nel feto si attiva un complicato processo
genetico e ormonale lo sviluppo viene dirottato per generare un corpo e un
cervello maschili. L’identità di genere maschile è estremamente fragile e ha bisogno di continue
conferme. A questo si aggiunge che un po’ tutti, per varie ragioni, tendiamo a
confondere l’identità di genere e l’orientamento sessuale: è invalsa l’idea che
il gay è effeminato, un “mezzo uomo” (mentre peraltro i dati scientifici dicono
l’opposto: il pubblico si sorprende sempre quando a una conferenza mostro che i
gay hanno in media genitali più grossi e livelli di testosterone più alti,
oltre che un’attività sessuale molto più frequente). Così di fronte a un ‘maschio
effeminato’ l’omofobo va in crisi perché sente minacciata la sua stessa identità di
genere, si risveglia in lui la paura di non essere abbastanza maschio.” A
parlare è il sessuologo all’Università di Roma Tor Vergata e presidente della
Società italiana di andrologia e medicina della sessualità, Emmanuele Jannini
commentando quanto è emerso da uno studio pubblicato sul ‘The Journal of
Sexual Medicine’ e realizzato dallo stesso Jannini assieme a Giacomo Ciocca e
altri docenti delle università di Roma, Firenze e L’Aquila.
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Gli studiosi hanno
realizzato un test su un campione di 550 universitari del Bel Paese per
riscontrare i livelli di omofobia e
alcuni aspetti della personalità. Il risultato che ne è venuto fuori è che l’avversione
verso l’omosessuale è maggiore nei soggetti di sesso maschile. In particolare, l’omofobia
è presente in soggetti in cui il livello di psicoticismo è elevato. Quindi in
soggetti impulsivi, aggressivi e poco empatici, nonché egocentrici e
irresponsabili.
«Naturalmente questo non vuol dire che gli omofobi
siano tutti psicopatici, ma qualche problema ce l’hanno. Noi per la prima volta
diciamo che, se c’è da cercare dei segni di malattia, questi vanno cercati
nell’omofobo. Hanno segni che indicano una debolezza del sistema psichico,
quindi è più facile trovare un malato psichiatrico lì che altrove». Afferma Jannini
che continua dicendo quanto sia importante un’educazione sentimentale e
sessuale che insegni sin da giovani a non aver paura delle proprie emozioni e
delle differenze. “È assurdo che ci sia chi si oppone vedendo in questa
educazione una fantomatica “ideologia del gender”. Che non può esistere perché,
anche se davvero ci fossero manipoli di cospiratori che congiurano per creare
un esercito di gay e di lesbiche nelle scuole, nessuno saprebbe dirgli come
farlo. Non si conosce alcun modo per modificare l’orientamento sessuale di una
persona, bimbo o adulto, che sia con l’educazione scolastica o con le
cosiddette terapie riparative per “curare” i gay. Se i cospiratori del gender
pensassero di riuscirci facendo giocare i maschietti con le bambole e le
femminucce con i soldati, resterebbero molto delusi”.
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Una buona educazione
sentimentale e sessuale, inoltre, è importante a perché l’incertezza, la paura e la
debolezza presenti in soggetti con alti livelli di psicoticismo “sono fattori
di rischio che rendono assai più sensibili ai messaggi omofobi che possono
venire dalla società, dalla famiglia, dalla scuola, dalla battuta estemporanea
in classe alle pressioni sistematiche di certe predicazioni religiose."
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