La corte dei conti indaga su Gay Help Line
A cura di Francesco Snasone
Grafica di Giovanni Trapani
Fonte: Corriere della sera
La Corte dei conti ha aperto un’inchiesta che vede al centro del
mirino Gay Help Line. Il motivo dell’indagine riguarda il mancato pagamento all’Ater
dell’affitto dei locali in via Zabaglia, in cui l’associazione si è stabilita nel
2008,. Secondo gli uffici legali Ater,
il locale sarebbe stato modificato secondo le esigenze degli inquilini senza
nemmeno a comunicarlo. Nel dettaglio gli
inquilini avrebbero montato “una
scala di collegamento interno fra i due piani, servizi igienici nell’interrato,
tramezzature interne demolite e ricostruite, scala di sicurezza esterna, presa
d’aria, canna fumaria”.Tutto questo ha spinto nel 2013 l’ex direttore Ater,
Renato Panella, a ordinare ai suoi uffici legali di procedere con lo sfratto
chiedendo un rimborso danni pari a 220 mila euro.
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La
situazione adesso si è complicata. Infatti secondo una delibera dello scorso 3
giugno, i nuovi vertici dell’Ater, nominati dal Presidente della regione,
Nicola Zingaretti, sono arrivati a un accordo con Fabrizio Marrazzo, presidente
dell’associazione, in cui viene ritirato lo sfratto. Daniel Modigliani,
firmatario della delibera, ha spiegato la sua decisione “in virtù della
rilevanza umana e sociale, di solidarietà, di riferimento ai valori
costituzionali dell’intero ordinamento giuridico italiano e del rispetto del
principio di democraticità negli obiettivi sociali da raggiungere”. Ricordiamo
infatti che all’interno di quei locali, Fabrizio Marrazzo e il suo staff di
volontari hanno portato avanti importanti cause di sensibilizzazione e hanno
dato voce a vittime di violenze sessuali come Dino, il ragazzo aggredito dall’uomoconosciuto come ‘Svasticchella’.
Secondo
Panella, però, questa scelta dei nuovi vertici potrebbe rappresentare un danno per le casse pubbliche
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