Fratelli d'Italia contro la rimozione dei manifesti omofobi
A cura di
Francesco Sansone
Grafica di
Giovanni Trapani
L’Italia,
si sa, è il Paese in cui le battaglie si fanno per tutelare i diritti di chi
discrimina, o almeno è quello che verrebbe da dire dopo alcuni episodi avvenuti
in questi mesi, per non dire anni, in cui gli omofobi protestano per il proprio diritto a discrimianare e opporsi alle,
fasulle, teorie gender. In quest’ottica non stupisce la posizione di Fratelli d’Italia,
il partito politico di Antonio La Russa e Giorgia Meloni, nella persona del
capogruppo alla Camera, Fabrizio Rampelli che ha protestato per la rimozione dei
manifesti contro le adozioni gay che nelle ultime ore sono apparsi nelle strade
capitoline.
“È clamorosa la
scelta con la quale Marino ha deciso di oscurare i manifesti affissi contro il
ddl Cirinnà.” – Afferma Rampelli - “Si
tratta di una decisione liberticida che viola le libertà di opinione e di
espressione sancite dalla Costituzione italiana. Tutti i manifesti abusivi
devono essere rimossi, senza distinzioni sul loro contenuto. Non siamo in
dittatura e iniziano a diventare troppi - i segnali di oppressione culturale
della sinistra, come ha dimostrato il clamoroso caso di censura da parte di un
ufficio della Presidenza del Consiglio a Giorgia Meloni per le sue idee
sull'immigrazione. La rimozione è un fatto amministrativo e non politico, ma
quella di oggi, così solerte dimostra, invece, che Marino vuole colpire solo i
manifesti di cui non condivide il contenuto, trasformando il governo di Roma in
un'odiosa dittatura dove viene colpita ogni forma di dissenso. Il sindaco sta
violando l'articolo 21 della costituzione, il Prefetto intervenga e lo sanzioni”.
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Il capogruppo
alla Camera ha, quindi, invocato l’intervento del prefetto per punire un atto
che, secondo lui, viola la libertà di espressione di coloro che hanno affisso
quei manifesti, senza curarsi minimamente di come il loro contenuto possa aver offeso e denigrato i soggetti presi di mira.
A rispondere 'all’indignazione' di Rampelli ci ha pensato l'assessore a Roma Produttiva, Marta Leonori: “Stupisce
che l'onorevole Rampelli, che è un parlamentare della Repubblica Italiana e
quindi uno di coloro che contribuiscono a scrivere le leggi che ogni cittadino
deve osservare, non condanni chi non rispetta le regole. L'onorevole Rampelli
accusa l'amministrazione di aver oscurato alcuni manifesti violando la libertà
di espressione, ma a lui faccio notare che i manifesti di cui parla sono stati
rimossi perché abusivi, ovvero affissi senza autorizzazione, in molti casi
coprendo manifesti che hanno pagato regolarmente gli oneri per la pubblicità e
in altri casi, ancora più gravi dei primi, imbrattando i muri della città”.
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