Vittorio Sgarbi: "I matrimoni gay dovrebbero essere chiamati 'culimoni'"
A cura di
Francesco Sansone
Grafica di
Giovanni Trapani
Fonte:
Leonardo.it
Intervenuto
alla conferenza stampa sulle unioni civili voluta da Carlo Giovanardi alla
Camera, Vittorio Sgarbi si è lasciato andare ad alcune dichiarazioni su matrimoni e adozioni gay, ma ha anche detto la sua sulle donne di politica.
Sui matrimoni
gay ha detto: “Dovrebbero essere chiamati 'culimoni' perché non c'è maternità
possibile.”
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Non è una novità
sentire il critico d’arte rispondere in questa maniera. Più volte, infatti, ha
sostenuto di non credere all’istituzione del matrimonio in generale, indipendentemente
da chi lo contrae, tuttavia non si è contrario alle
adozioni gay, dando una stoccata anche al senatore ex NCD: “Ma meglio due padri che nessuno. Prendi un ragazzo dell'Etiopia che è
messo in un orfanotrofio senza nessuno, dopo che la madre vera l'ha abbandonato:
chiunque si occupi di lui, che sia maschio o femmina, anche Giovanardi che ha
un cuore di pietra capirà che è meglio che nessuno".
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Ma se sui temi legati ai diritti civili non è stato incalzante, non si
può dire altrettanto quando ha parlato di alcune donne che fanno politica: “Le donne non devono fare attività politica, guardate
la Pivetti, la Boldrini, pensate alla Anselmi che s’è inventata la P2, che non
esiste, o alla Bindi… Perfino Verdini, il massimo della nequizia umana, è
meglio della Bindi.
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