Coming out Day – storie di coming out
A cura di
Francesco Sansone
Grafica di
Giovanni Trapani
In
occasione del Coming out Day, vi propongo alcune storie di coming out tratte
dal libro ‘Otre l’evidenza – racconti di
vita… gay’ (Francesco Sansone, Tempesta editore) e il mio personale coming
out che potete leggere nel libro ‘Io:
nella gioia e nel dolore – Diario di un ragazzo in crescita’ (Amazon).
Ancora
oggi i ragazzi hanno difficoltà a confessare la propria omosessualità a chi si
vuol bene. Ancora oggi c’è paura del
rifiuto, di non essere capiti, di essere allontanati. Ed è per questo che
giornate come queste sono importanti per infondere nei giovani la
consapevolezza che essere se stessi sia importante indipendentemente dalle
reazioni altrui perché una vita non può e non deve essere condizionata dagli
altri.
Nessuna
offesa, nessun sopruso e nessuna
umiliazione è importante quanto la consapevolezza di essere felici nel vivere
la vita, la propria vita, nella serenità data dall’essere se stessi ogni
singolo giorno.
Buon Coming out Day a tutti
Continua sotto...
Adesso anche in ebook qui |
Oltre l’evidenza – racconti di vita… gay
Maurizio
Non
nascondo che mi piacerebbe riuscire a trovare un ragazzo da amare e da cui essere
amato. […] Sono certo che questo mio desiderio mi porterà, prima o poi, ad
aprirmi anche con le altre persone a me vicine, iniziando dai miei genitori.
Sì, perché ancora adesso non riesco a dire loro che sono gay. […] Oddio il
nostro rapporto è piuttosto buono e se devo dirla tutta, immagino che non si
farebbero grossi problemi nell’accettarmi. A volte mi viene l’istinto di
dirglielo e togliermi questo peso una volta per tutte, ma voglio essere sicuro
di trovare un modo giusto per farlo anche se suppongo non ce ne sia uno.
Inoltre credo che mia madre abbia già qualche sospetto, quindi adesso tocca a
me mettere da parte le scuse e affrontarli.
Salvatore
Tuttavia
ancora oggi non sono riuscito a parlare con i miei genitori. Fra di noi c’è una
differenza d’età che è da definirsi plurigenerazionale. Mio padre adesso ha novant’anni
e mia madre è prossima al compimento del suo ottantesimo compleanno. Benché
l’affetto che contraddistingue il rapporto sia enorme, a causa di questa grande
differenza d’età, mi sono sempre bloccato nell’aprirmi con loro e sin da
piccolo ho cercato di trovare i miei punti di riferimento in altri.
Da
adolescente poi, a questo aspetto, si aggiunse il fatto che, in quanto figlio
unico, i miei genitori riversavano su di me tutte le loro aspettative future,
inclusa quella di vedermi felicemente accasato e a capo di una “famiglia tradizionale”.
Non volevo deluderli dicendo loro che tutte le loro proiezioni non si sarebbero
avverate e quindi tralasciai di affrontare questo argomento seppur mi facesse
star male. […] Oggi che non sono più
un’adolescente e che ho le mie certezze, ho pensato più di una volta di sedermi
a tavolino insieme a loro e confessare tutto, ma alla fine ho sempre rinunciato.
Mi sembrerebbe solo un atto di puro egoismo che magari, in nome di una presunta
onestà intellettuale, gli provocherebbe molto dolore.
Fabio
Per quanto
riguarda i miei genitori, ancora non ho parlato con loro della mia
omosessualità, ma, forse a breve, lo farò. Non ho eccessiva paura della loro
reazione, perché li conosco e penso che metteranno la mia felicità davanti a
tutto. Ovviamente l’imbarazzo di parlare di aspetti così
Intimi e personali
con i propri genitori c’è, e forse è quello che mi frena. Ma so che, se voglio
davvero vivere liberamente e senza problemi la mia vita, devo renderli
partecipi di questa importantissima porzione della mia esistenza. D’altronde
non ho più intenzione di nascondermi.
Lo trovi qui
|
Io: nella
gioia e nel dolore – diario di un ragazzo in crescita
Caro Diario
Oggi ho pensato che fosse arrivato il momento per dire
alla mia famiglia di essere gay.
Se ti stai chiedendo perché abbia deciso di compiere questo passo, devi sapere che ho sempre pensato che la famiglia sia la fonte della
mia forza e avendo avuto sempre
un rapporto invidiabile con i miei genitori e le mie sorelle, non potevo tenere loro nascosto questa mia realtà. […] Così oggi, poco dopo il pranzo, li ho invitati a seguirmi
in soggiorno dicendo che
avevo bisogno di comunicare loro qualcosa.
- Che cosa dovevi dirci Fra’? - Ha iniziato mia madre poco
dopo essersi seduta sulla sedia
posta di fronte me.
- Beh! Veramente... insomma... - Ho iniziato a borbottare
alcune cose senza senso che
hanno infastidito mia sorella Vanna la quale mi ha zittito sollecitandomi a
dire
ciò che dovevo senza perdere altro
tempo.
- Sono gay! - Ho detto dopo vari tentennamenti.
Dopo quest’affermazione il silenzio si impadronito della
stanza. Nella testa iniziavo a dirmi: ecco, ho rovinato tutto, sono perduto, vado a
fare le valigie, ma dopo tre minuti
il ronzio delle mosche che svolazzavano in soggiorno è stato interrotto dalla voce di mia madre.
- Io sono eterosessuale, hai problemi? - Mi ha detto
lasciando nascere sul suo volto un
sorriso che ai miei occhi è apparso più lucente di un faro.
- Io... problemi? No, per nulla! - Ho detto ancora
incredulo per ciò che mi era appena stato
detto.
- Neppure io. - Ha continuato mia madre sempre con il
sorriso.
- Ascoltami Fra’. - È intervenuta mia sorella Marzia. -
Ciò che m’interessa è che porti a casa un ragazzo bello, con un culo degno d’essere
guardato e, soprattutto, simpatico
perché un altro antipatico come te non lo voglio in casa, va bene? –
- Va bene! –
- Quello che c’interessa realmente… – Ha ripreso mia
madre. - È che tu sia felice, tutto il resto non ha valore, l’unica cosa che ti posso
dire è di stare attento. –
- Stai tranquilla, farò attenzione. –
[…] L’unico che non ha detto nulla è stato mio padre che
per tutta la conversazione è rimasto a fissarmi. Il suo sguardo però non era di rimprovero, ma era d’approvazione. […] Sai, ora che ho trovato il loro appoggio
credo che andare
avanti
sui miei passi sarà meno pesante di quanto mi aspettassi.
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