Sentenza Consiglio di stato: I commenti,le accuse e le difese
A cura di
Francesco Sansone
Grafica di
Giovanni Trapani
“Giudici bocciano le nozze omosessuali. E la lobby gay
grida al complotto” così Il giornale, quotidiano diretto da Alessandro Salustri, annuncia la decisione presa dal Consiglio di Stato di non trascrivere negli archivi di
stato civile i matrimoni fra persone dello stesso sesso contatti all’estero
perché, per i giudici, questo tipo di unione è priva “dell’indefettibile condizione della diversità di sesso fra i nubendi”.
Sempre sul quotidiano di Salustri di legge: “Il Consiglio di
Stato blocca la trascrizione delle nozze gay contratte
all'estero e i cattolici, di destra e di sinistra, cantano vittoria.”
Sottolineando che questa “è l'ennesima sconfitta per i sindaci
alla Ignazio Marino e Giuliano Pisapia. E, soprattutto,
rischia di essere una croce tombale sul destino del ddl Cirinnà.”
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Così si dà spazio ai commenti dei
soliti noti che passeranno alla storia per aver lottato per togliere diritti a
una parte dei cittadini italiani che per meriti politici raggiunti:
Paola Binetti: “Oggi il
sindaco di Roma ha un motivo in più per dimettersi: la clamorosa bocciatura del
Consiglio di Stato sulla trascrizione delle nozze gay in Italia […]. Non ci
resta, quindi, che prendere atto, come ancora una volta, l'essenza stessa della
famiglia fondata, emerga con caratteristiche sempre più nette, e a tutela di
queste prerogative strutturali, ontologiche come le ha definite il Consiglio di
Stato, debbono esserci politiche familiari forti e chiare anche in termini di
sostegno economico alle famiglie e alle numerose in particolare".
Per Eugenia Roccella la sentenza
"dovrebbe avere un riflesso immediato sul ddl Cirinnà, che prevede la stepchild
adoption, cioè l'adozione del figlio del partner; secondo la legge
l'adozione può avvenire solo all'interno di coppie sposate, e quindi - stando
alle sentenze della Consulta e del Consiglio di stato - eterosessuali.
Decisioni come quella recente del tribunale di Roma, che ha esteso l'adozione
alle convivenze omosessuali, sono quantomeno fantasiose, e aspettiamo con fiducia
che la Corte di appello ristabilisca il rispetto della Costituzione".
Carlo Giovanardi,da poco uscito dal NCD, chiede ad Alfano di dire "al
presidente del Consiglio Renzi di accantonare il ddl Cirinnà, in quanto
totalmente contrario allo spirito e alla lettera della nostra Costituzione, che
viola grossolanamente sia nel merito, introducendo nel nostro ordinamento un
simil matrimonio fra persone dello stesso sesso, sia nelle procedure utilizzate
per iscriverlo in aula, saltando l'obbligatorio esame da parte della competente
commissione Giustizia del Senato".
Ovviamente non potevano
mancare né Maurizio Gasparri né Mario
Adinolfi. Il primo ha detto al ilgiornale.it di essere soddisfatto:
"la sentenza conferma il corretto operato del prefetto e smonta la manovra
propagandistica creata da Marino col solo intento di fare gazzarra" e spera che"
anche nelle decisioni del Senato ci sia saggezza e non vi siano manovre in
contrasto con la Costituzione e non si lasci, perciò, spazio ad adozioni o uteri
in affitto", mentre per Adinolfi reputa la sentenza come una vittoria personale: "Noi
cattolici 'resistenti' battiamo i cattolici 'sconfittisti' che dicevano che non
avremmo mai vinto. Vinciamo nelle piazze, basti ricordare la manifestazione del
20 giugno. Vinciamo in Parlamento col ddl Cirinnà che è stato prima ritirato e
poi riscritto. Vinciamo dal punto di vista giuridico con questa sentenza e,
infine, vince la Chiesa che nella relazione finale del Sinodo mette una pietra
tombale sui matrimoni gay, a dispetto di chi pensava che invece ci fosse
un'apertura".
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Dopo questa sfilata
di commenti positvi alla sentenza, il quotidiano di Salustri dà spazio anche al presidente di
Gaynet, Franco Grillini e a Monica Cirinnà. Il primo dice: "L'euforia
della destra italiana, la peggiore e più bacchettona d'Europa, per la sentenza
del Consiglio di Stato che ha bocciato le trascrizioni dei matrimoni gay
celebrati all'estero, è del tutto ingiustificata. È un simpatizzante di
Comunione e Liberazione e nel suo profilo Facebook pubblicizza link e si
schiera con le iniziative delle Sentinelle in piedi" […] "è mancata
la terzietà e va quindi rivista la sentenza affidando il procedimento a un
giudice terzo", mentre la Cirinnà scrive su twitter: "Le
sentenze si rispettano e non si commentano, la divisione dei poteri è sancita
in Costituzione. Il Parlamento deve fare presto le unioni civili".
Per concludere,
vediamo di capire chi è il giudice su cui Franco
Grillini si è soffermato e per farlo prendiamo in riferimento il suo
account Twitter.
“Giurista, cattolico, sposato e padre di due figli. Uomo
libero e osservatore indipendente di politica, giurisdizione, costumi,
società". Questo è il testo con cui
Carlo Deodato, il giudice in questione, ha scritto per descriversi su Twitter. Sulle accuse avanzate da Grillini scrive: “La
sentenza è collegiale, invece vedo che attaccano solo me […] ho solo applicato
la legge in modo a-ideologico e rigoroso, lasciando fuori le convinzioni
personali che non hanno avuto alcuna influenza".
Secondo gli avvocati di Avvocatura per i diritti Lgbti Rete Lenford “Deodato sul suo
account ritwitta proclami delle 'Sentinelle in piedi', notoriamente schierate
contro i matrimoni tra persone dello stesso sesso e contrarie al ddl Cirinnà sulle unioni”, ma
su questo il giudice si difende scrivendo sempre via twitter: "non lo uso
mai(Twitter), avevo aperto il profilo tempo fa e mi ero anche dimenticato di
averlo".
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