Charamsa scrive una lettera al papa
A cura di Francesco
Sansone
Grafica di Giovanni
Trapani
Dopo il coming out di Krzysztof Charamsa, il monsignore che ha dichiarato di essere gay e di vivere con il suo compagno, si è parlato di attacco della lobby gay contro il papa,
Vespa ha dedicato una puntata al caso che ha fatto infuriare le associazioni LGBTI che hanno preteso le sue scuse, arrivate il giorno dopo, i talk show Mediaset hanno frazionatoun’intervista che Charamsa ha rilasciato a Videonews e i politici hanno avuto
modo di focalizzare l’attenzione su questo per nascondere il fatto che ancora
una volta non stanno facendo nulla di concreto per il Paese.
Adesso, però, il
teologo, sospeso dal sacerdozio dopo il coming out, ha scritto una lettera a
papa Francesco per spiegare le ragioni della sua scelta che è stata riportata
da il Corriere della sera. Nella missiva si scaglia contro la “persecuzione” da
parte della Chiesa cattolica verso i gay e l’accusa di rendere la loro vita “un
inferno”.
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Spiega che la sua
decisione di venire allo scoperto sia arrivata "dopo un lungo periodo di
discernimento e preghiera" proprio per "denunciare pubblicamente la
violenza della Chiesa nei confronti delle persone omosessuali, lesbiche,
bisessuali, transessuali e intersex" e l’ostinato rifiuto di concedere i
diritti umani alle persone LGBTI.
Infine riporta alcune delle accuse che aveva scritto
nelle lettere inviate alle due università pontificie in cui era docente per
chiedere a "tutti i cardinali, vescovi e preti gay di avere il coraggio
di abbandonare questa chiesa insensibile, ingiusta e brutale".
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Adesso Charamsa vive
col compagno, Eduard Planas, a Barcellona, città che lo ha invitato partecipare come ospite d’onore al prossimo
gay pride.
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