Omofobo scrive lettera di scuse alla coppia gay che ha offeso
A cura di
Francesco Sansone
Grafica di
Giovanni Trapani
Fonte:
Ambienteg.com
Quando si è
giovani non si capisce che le parole possano far male tanto quanto un pugno in
faccia e una frase d’odio, una frase omofoba, fa male tanto quanto un
pestaggio. Per fortuna crescendo c’è chi se ne rende conto e ha il coraggio di
chiedere scusa per ciò che ha rivolto a chi non ha alcuna colpa se non quella
di amare un’altra persona dello stesso sesso.
Siamo a
Ohama e ventidue anni fa un ragazzo di 17 anni vede, camminando con il suo
gruppo ecclesiastico, una coppia gay seduti e li offende. Passano due decenni e quel
ragazzo,che ormai ha 37 anni, capisce di quanto sia stato stupido nell’agire a
quel modo e si scusa scrivendo una lettera pubblica a quella coppia.
Lo trovi qui
|
“Cara coppia del 1993
Eravate seduti assieme in un marciapiede vicino
all’entrata del “Worlds of Fun”. Io
stavo camminando con il mio gruppo eclesiastico. Avevo 17 anni, ero un
fanatico, e pensavo che stavate
sbagliando e peccando. Eravate felici, seduti vicini, divertiti… probabilmente
stavate aspettando qualche amico. Noi camminavano sentendoci un gruppo
privilegiato. Uno dei miei amici vi indico con un’espressione sorpresa e
disgustata. Io vi guardai, fiducioso, e a voce alta dissi: ‘Che scemenza!’. Non
ricordo la vostra reazione, e non so nemmeno se mi ascoltaste. Mentre ci
allontanavamo, provai un po’ di vergogna.
Mi comportai come se vi doveste
vergognare, ma durante questi venti anni sono stato io ha provare questa
vergogna addosso. Oggi ho scritto questa lettere per scusarmi del mio comportamento.
Cara coppia gay del 1993. Mi spiace tanto.
Mi spiace molto per avervi trattato come cittadini di seconda serie e aver
rovinato quel dolce momento vostro. Voglio che sappiate che poco dopo, sono
entrato all’università e tutto il mio mondo è cambiato. Le mie opinioni che mi
facevano credere che l’omosessualità era un peccato sono cambiate conoscendo
nuove persone e ampliando le mie idee. Mi sono tenuto alla larga da quella
religione che mi insegnò a odiare. La mia vita ora consiste nell’aiutare i giovani.
20 anni dopo porto ancora il ricordo di quella vergogna. Spero che il sostegno
apportato in questi ultimi anni sia servito per correggere alcuni dei miei
errori.
Ovunque voi siate, spero che stiate ancore
seduti vicini a una persona amata e viviate una vita meravigliosa.
Con sincere scuse…
Un bambino che ha imparato la verità.”
Adesso anche in ebook qui |
Una lettera
che dimostra che si è uomini anche nel riconoscere i propri errori e chiedere
scusa per aver offeso qualcuno a causa dei propri limiti. Anzi, solo chi sa
chiedere scusa è un vero uomo.
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