La vignetta che paragona i gay ai nazisti che ha fatto indignare il web
A cura di Francesco Sansone
Grafica di Giovanni Trapani
Grafica di Giovanni Trapani
Le vignette dei quotidiani, si sa, sono spesso irriverenti e
scorrette, basti ricordare le quelle di Beppe Mora, apparsa su
Ilfattoquotidiano.it dopo la strage di Nizza, oppure quella di Felix, apparsa
su Charlie Hebdo dopo il terremoto che ha colpito il centro Italia. Scorretta e irriverente è anche quella apparsa su The Australian di Rupert Murdoch, dove un gruppo di attivisti gay è stato disegnatoo mentre marciano in un’uniforme nazista dai colori rainbow.
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Come per le due vignette sopracitate anche questa ha fatto
insorgere la gente, che sul web ha ricordato al giornale che, durante il periodo
nazista, i gay venivano deportati nei campi di concentramento, privati della
loro dignità e, poi, uccisi.
Benché in Italia e nel mondo, questo aspetto del
nazismo sia dimenticato troppo facilmente, tra il 1933 e il 1945, 100.000
omosessuali furono arrestati in base al paragrafo 175. Alcuni vennero
imprigionai altri mandato nei campi di concentramento e solo 4.000 persone
sopravvissero.
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Tra i vari tweet indirizzati a The Australian ce n’è uno che
merita di essere condiviso. Si tratta del post di David Pop che ha ricordato la figura di Richard Grune:
«Ragazzi
la lezione di oggi è su un disegno, Nazista, e omosessuale. Richard Grune, un
artista tedesco, ha passato quasi 8 anni nei campi di concentramento nazisti
per il “crimine” di omosessualità. Sopravvissuto Grune realizza delle
litografie sulla sua esperienza sui campi.»
Richard Grune, a German artist, spent almost 8 years in Nazi concentration camps for the "crime" of homosexuality pic.twitter.com/bRowJdN0pu— David Pope (@davpope) 21 settembre 2016
Grune survived the Nazi campaign of "extermination through work" and made lithographs of his experience in the camps pic.twitter.com/5750OPPqPC— David Pope (@davpope) 21 settembre 2016
Between 5,000 and 15,000 gay men were interned in Nazi camps pic.twitter.com/nutSafhjfV— David Pope (@davpope) 21 settembre 2016
This one he called "solidarity" #Grune pic.twitter.com/vf6feq2drs— David Pope (@davpope) 21 settembre 2016
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Siamo i primi a credere nella forza delle vignette e, quindi, non
faremo una critica ferrata nemmeno questa volta, seppure l'immagine ci prende nel vivo.
Dispiace solo l’essere paragonati a persone che hanno fatto passare le pene
dell’inferno a degli innocenti per via di una sessualità ritenuta deviate
fa male.
L’attivismo LGBT non tende a togliere la libertà di nessuno, ma a
estendere i diritti a chi non li ha o non li ha ancora appieno.
Solo questo.
Fonte: gaystarnews.com
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