Unioni civili: Alfano rilascia il decreto ponte, i comuni dicono che si possono stipulare solo patti di convivenza e il caos continua
A cura di Francesco Sansone
Grafica di Giovanni Trapani
Insomma, il caos è più vivo che mai e a rimetterci sono sempre i soliti noti.
Grafica di Giovanni Trapani
Dopo le polemiche sorte contro Angelino
Alfano per non aver rilasciato entro il 5 luglio il decreto ponte, che serve
come guida ai comuni in attesa dei decreti definitivi di dicembre, finalmente
il ministro dell’interno lo ha consegnato al Consiglio di Stato, che adesso
deve valutare il testo. Salvo imprevisti, già da ottobre si potrebbe iniziare a
celebrare le unioni civili per persone dello stesso sesso.
Continua sotto...
Importante è stato il sollecitamente dell’Anci, Associazione nazionale dei comuni italiani, che,
attraverso il presidente Enzo Bianco,
aveva espresso la necessità di avere al più presto il decreto in quanto,
sebbene si cercasse di provvedere a celebrare le unioni civili fra persone
dello stesso sesso, era impossibile farlo in assenza di una normativa unitaria
che desse piena attuazione alla legge.
Le difficoltà dei comuni sono puramente di tipo burocratico,
ma proprio per questo importanti per evitare vizi di forma che possano far
annullare le unioni. I comuni necessitano
di informazioni in merito alla documentazione
che i futuri “sposi” devono presentare al comune, alle modalità con cui celebrare
le unioni e alle formule pronunciare durante il rito.
«Con questo primo
decreto attuativo la legge sulle unioni civili diventa operativa.» dichiara
la relatrice della legge alla camera dei Deputati, Macaela Campana. «Oggi arriva
il decreto più atteso, quello che rende possibile per molti la costituzione
della propria unione. Con questo atto si apre una nuova stagione di diritti per
molti cittadini italiani che attendevano questo momento da anni.»
Continua sotto...
Intanto, secondo quanto riferito in un commento a Il mio mondo espanso, Mauro Mori, un lettore del blog che, dopo aver letto l'articolo "Unioni Civili - Ecco che succede senza il decreto rilasciato da Alfano", ha chiamato il suo comune di appartenenza e si sarebbe sentito rispondere che al momento
«l’unica cosa possibile da fare è il
patto di convivenza», anche se la legge sulle di unioni civili è di fatto
già in vigore. «Dopo che ho letto la notizia - continua in un altro commento Mori - ho telefonato al comune chiedendo se c'era effettivamente la possibilità di recarsi dal Sindaco per fare l'unione civile e nel caso, come avrei potuto inoltrare la domanda. Mi è stato risposto che l'unica cosa possibile da fare, in assenza del decreto ponte di Alfano, è il patto di convivenza, cioè semplicemente firmare entrambi l'apposito modulo e consegnarlo tristemente alla segreteria del comune, quindi non formalizzato dal sindaco o assessori e senza la necessità di avere testimoni.»
Insomma, il caos è più vivo che mai e a rimetterci sono sempre i soliti noti.
Nessun commento:
Posta un commento