Isis - Un altro ragazzo ucciso perché gay [IMMAGINI FORTI]
A cura di Francesco Sansone
Grafica di Giovanni Trapani
Grafica di Giovanni Trapani
Se c'è una cosa chiara a tutti è che di fronte alla violenza
dell’Isis nessuno può dirsi al sicuro, indipendentemente dalla razza, dalla
religione e dalla sessualità. Nei mesi precedenti più volte vi abbiamo dato
conto di quanto capita alle persone omosessuali dell’Iraq e della Siria e oggi
siamo costretti a farlo nuovamente.
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Gli estremisti dell’Isis, infatti, venerdì scorso hanno ucciso un altro
ragazzo iracheno, colpevole di essere gay. La pena si è consumata secondo il terribile
schema che ormai conosciamo benissimo. Il ragazzo, legato e bendato, è stato
portato sul tetto di un edificio da cui è stato lanciato successivamente. Quando
il corpo, poi, ha toccato il suolo è stato preso a sassate dalla folla, una
decina di persone in tutto, presente all'esecuzione.
«È stato buttato giù da un tetto di
fronte a decine di persone. Poi i militanti dell’Isis hanno invitato la gente a
lapidare la vittima, anche se era già morto. Hanno straziato barbaramente il
suo cadavere.» ha raccontato, in forma anonima, un attivista ad Ara News, mentre il capo di Ninive media center, Raafat al-Zarari, ha rivelato che «i civili che vivono sotto l'oppressione dell’Isis
sono costretti a eseguire gli ordini del gruppo, altrimenti sarebbero uccisi.» e
che «la gente a volte non ha altra scelta
che mostrare fedeltà. Si tratta di una realtà amara nei territori occupati da
questo gruppo terroristico.»
Come se non bastasse, gli estremisti dello Stato Islamico hanno rilasciato i video che
immortalano l’esecuzione, come a voler dimostrare che con loro nessun “peccatore”
rimarrà impunito.
Di fronte a tutto questo, l'occidente ha davvero bisogno di dividersi per qualche etichetta, facendo prendere sempre più piede all'Isis?
Dopo il salto l'immagine della lapidazione
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