Aggredito a Rovigo perché gay - Andrea: "Mi hanno detto di tutto"
A cura di Francesco Sansone
Grafica di Giovanni Trapani
Grafica di Giovanni Trapani
Nella foto: Andrea Ceciliato e il compagno Nicola Marchetti |
«Lunedì sera sono stato
insultato per strada da dei ragazzini in quanto omosessuale. Credo che
nell’accaduto abbia qualche responsabilità anche il sindaco di Rovigo con le sue sparate contro i matrimoni gay. Attorno alle 23:30 di lunedì sono uscito di casa per prendere delle granite da consumare assieme a mio “marito” Nicola. Nel rientrare sette o otto ragazzini al massimo di sedici anni, che erano nelle vicinanze di via Miani, hanno iniziato ad alzare il tono delle voce rivolgendosi a me.» A parlare è Andrea Ceciliato, un ragazzo di Rovigo che sul suo diario Facebook ha raccontato l’aggressione verbale, per il semplice fatto di essere omosessuale, subita la sera di lunedì scorso da un gruppo di ragazzini.
nell’accaduto abbia qualche responsabilità anche il sindaco di Rovigo con le sue sparate contro i matrimoni gay. Attorno alle 23:30 di lunedì sono uscito di casa per prendere delle granite da consumare assieme a mio “marito” Nicola. Nel rientrare sette o otto ragazzini al massimo di sedici anni, che erano nelle vicinanze di via Miani, hanno iniziato ad alzare il tono delle voce rivolgendosi a me.» A parlare è Andrea Ceciliato, un ragazzo di Rovigo che sul suo diario Facebook ha raccontato l’aggressione verbale, per il semplice fatto di essere omosessuale, subita la sera di lunedì scorso da un gruppo di ragazzini.
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Il ventiquattrenne nel suo sfogo attribuisce l’aria di
ostilità che si respira in città anche alle parole del sindaco. Massimo Bergamin, appartenente alla Lega Nord, infatti, nei giorni scorsi
ha pubblicato sul social una sua intervista apparsa su La Repubblica, in cui esprime la sua contrarietà a celebrare unioni
civili fra persone dello stesso sesso e facendo congetture al di poco prive di
logica:
«La Famiglia può
essere solo una: l’unione tra Uomo e Donna. E se un bel giorno si presentassero
in tre? E se qualcuno viene qua con un cavallo e vuole sposare quello? Mai e
poi mai, con la fascia da sindaco, celebrerò un matrimonio tra due persone
dello stesso sesso. Ci sono problemi più importanti da affrontare.»
Le parole del sindaco hanno generato diverse polemiche su Facebook, tanto che il social si è
visto costretto a chiudergli d’ufficio la pagina personale. Ma se sulla
piattaforma di Mark zuckerberg certi
termini sono stati banditi (anche se Facebook
ci ha abituati a contraddizioni in merito all’omofobia), Bergamin sembra essere riuscito a fare presa sui suoi concittadini,
o almeno è la sensazione che ha Andrea
Ceciliato:
«Certo che se il
nostro prima cittadino si sente libero di esprimersi così sui social network,
nessuno può impedire poi che qualche giovanissimo si senta a sua volta
autorizzato ad avere atteggiamenti offensivi nei confronti dei gay.»
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Il ventiquattrenne, poi, racconta cosa è successo lo scorso
11 luglio:
«Mi hanno detto di
tutto, io non ho reagito e ho continuato a camminare indifferente. Non contenti
hanno iniziato a seguirmi urlando “frocio schifoso”. Ha cominciato uno di
loro, poi è partito un coro. Era dalle
scuole medie che non mi capitava nulla del genere.»
Fonte: Corriere.it
Fonte: Corriere.it
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