Jonathan Groff sulla chiusura di Looking: "Non era il momento giusto per esplorare il mondo omosessuale come l'abbiamo fatto noi."

A cura di Francesco Sansone
Grafica di Giovanni Trapani
Da noi, in Italia, il film di Looking è andato in onda lo scorso  3 agosto, per la felicità di tutti coloro
che non avevano preso bene la decisione della HBO di sospendere la serie, dopo solo due stagioni.
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Nonostante la critica l’abbia osannata, la serie non ha avuto lo stesso riscontro da parte del pubblico, che, forse, non è  più abituato a vedere rappresentata senza fronzoli la realtà omosessuale. Dello stesso avviso è lo stesso Jonathan Groff, protagonista di Looking assieme a Murray Bartlett e Frankie J. Alvarez,  che in un’intervista al New York Times ha provato a spiegare perché la serie abbia avuto questo destino.

«[Looking] è finito perché era troppo colto, anche se non è la parola giusta, perché se lo fosse stato sarebbe continuato ad andare in onda. Ciò che l’ha reso interessante, almeno per me, era proprio il fatto che fosse troppo  gay. Si è parlato di irrigazioni anali e di molto altro. Non era il momento giusto per esplorare il mondo omosessuale come l'abbiamo fatto noi.»
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Quando, poi, gli viene domandato se a sedici anni avesse visto la serie come sarebbe cambiata la sua vita, Groff risponde:


«L’intero spettacolo è molto romantico. Si parla di relazioni, di due uomini che si baciano e per me sarebbe stato importante vederlo
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