Ambra Angiolini: «Dico sempre grazie al popolo gay di esistere, perché io esisto ancora grazie a loro»
A cura di Francesco Sansone
Grafica di Giovanni Trapani
Grafica di Giovanni Trapani
In occasione del’uscita in vinile di T’appartengo, l’album del 1995 che la vide debuttare come cantante
all’apice del suo successo con Non è
la Rai, il numero di luglio/agosto di Rolling
Stone ha dedicato ad Ambra Angiolini
una lunga intervista in cui ha parlato dell’album, dei suoi fans gay, del
successo in Sud America e delle difficoltà riscontrate con chi non riusciva a
vedere in lei altro che una "lolita telecomandata", attraverso l’auricolare, da Gianni Boncompagni.
Continua sotto...
A chi sostiene che abbia rinnegato, o quantomeno preso le
distanze dalla trasmissione cult degli anni ’90, risponde così:
«Gira quest’idea che
io voglia dimenticare tutto: il fisco, il programma… chissà perché. Magari non
organizzo ritrovi di fan, però due anni fa a Milano a Capodanno ho cantato e
ballato tutto T’appartengo, e sotto c’era un oceano di gente felice che canta e
ballava con me.»
Ambra, che
prossimamente vedremo al cinema con il film ‘Al posto tuo’ di Max Croci, confessa che l’idea dello schiaffo di
capelli sulla parola ‘Giura’ è stata sua, parlando poi di come è nata la sua
carriera da cantante e del successo riscontrato in Cile:
«Dopo le varie
compilation di ‘Non è la rai’, Boncompagni decide di fare dei singoli a ognuna
delle ragazze. Mi danno dei pezzi da cantare. Uno, ricordo, era delle Bertè. Ma
non ero una cantante e certe cose proprio non riuscivo ad acchiapparle. Finché mi fanno sentire ‘T’appartengo’. Dico: mi piace, sembra divertente.
Proviamoci. Quella prova, di notte, è il disco: buona la prima. […]Poi me l’hanno
fatta cantare anche in spagnolo è andò benissimo.[…] Scoprimmo che era primo in
classifica dopo una settimana in Spagna, Colombia, Brasile, Perà, Cile. […] In Cile ho fatto il Festival di Viña
del Mar, il loro Sanremo. […] Appena scesa dall’aereo mi ricordo questa folla
oceanica di ragazzi che urlavano “Ambar! Ambar!”»
Continua sotto...
Ambra parla anche di quando decise di mollare
tutto dopo esser stata fischiata, e aver ricevuto una bottiglia in faccia, durante la sua partecipazione a ‘Viva la
voce’:
«Mentre Bonolis mi
viene a ringraziare, dico a tutto il mondo che sparisco per sempre. Non perché
ci ero rimasta male della bottiglietta, è che mi ero rotta i coglioni di tutto.
[…] Mi sembrava energia sprecata dover continuare a convincere gli altri che
qualcosa di me poteva funzionare. »
E, infetti, pochi
come lei hanno saputo tirarsi indietro provando altre strada. Lasciata la tv e
la musica, infatti, Ambra si è rifugiata nella radio, indimenticabili i suoi programmi notturni
su Radio2, e nel teatro prima di "sbocciare" come
attrice acclamata da tutti col film ‘Saturnocontro’ di Ferzan Ozpetek:
«Io sono una regina
delle riscoperte.Infatti, in tutti i premi che ho a casa sono una “rivelazione”.
In genere una rivelazione più per gli altri che per me, ma vabbè.»
Infine, Ambra ha, ancora una volta, ostentato la sua
gratitudine verso i suoi fans gay, che da sempre la seguono e sostengono,
anche quando nessuno sembrava più credere in lei:
«Dico sempre grazie al
popolo gay di esistere, perché io esisto ancora grazie a loro.»
Fonte e foto: Rolling Stone
Nessun commento:
Posta un commento