"Questa crisi ha chiuso le menti e quindi il gay dà fastidio." Intervista ad Army, il cantante e scrittore 'indipendente'

A cura di Francesco Sansone
Grafica di Giovanni Trapani
Da anni le sue canzoni sono una contrapposizione alla musica mangia e fuggi lanciata dai talent, eppure,sebbene con qualche difficoltà in più rispetto a chi è lanciato dalla tv, Army è riuscito a costruirsi uno spazio nel panorama musicale sebbene di nicchia. 

I testi e le musiche sono il frutto di collaborazioni con artisti di un certo livello e che si ritrovano anche nel nuovo album dal titolo Ma prècieuse vìe, anticipato dal singolo Dei colori dell’immenso, ma anche nel nuovo progetto editoriale, uscito in questi giorni, intitolato La mia testa danzante. Il libro, attraverso due racconti e alcune poesie, riporta le emozioni provate da Army, dando conferma del suo talento con la scrittura.
   Continua sotto...
Lo trovi qui  

Army, iniziamo questo incontro partendo da ‘Ma prècieusevìe’, il nuovo disco uscito qualche mese fa. Ci dici in breve come è venuto a galla il progetto?
Volevo riproporre due brani che all’inizio del mio percorso da solista sono piaciuti tanto, ovvero 'Vanità' e 'Amore nero', entrambi scritti da Dagon Lorai, giovane cantautore napoletano, esponente di un genere dark wave sicuramente di nicchia e artista versatile ,visto che è anche un grafico e un video maker. Così ho reinciso a distanza di cinque anni i due pezzi in chiave rispettivamente pop e in acustico con l’aggiunta di un intro recitato più 'Dei colori dell’immenso', un inedito scritto da Mathì e 'Napule amica' musicato da Francesco Aiello,un omaggio in lingua napoletana scritto da me.In definitiva un Ep che chiude un ciclo.

Tu fai musica da anni e, sebbene i pezzi vengano trasmessi dalla radio, sembra che hai delle difficoltà a farti conoscere dal grande pubblico. È così difficile oggi fare musica se non si passa dai talent?
So bene di fare un genere che può non piacere a tutti come so anche che senza casa discografica non arrivi da nessuna parte e del resto io non ho mai voluto intraprendere una carriera tradizionale,avrei dovuto iniziare a venti anni non più tardi come è avvenuto.Sono contento dei risultati raggiunti finora,ricevere articoli su testate importanti come Il Mattino di Napoli e riviste rock o da collezione come Raropiù è molto per uno semisconosciuto.In più in una rubrica di un noto settimanale mi ha risposto pure la grande Mina a cui non è piaciuto molto uno dei miei brani ma ha apprezzato molto la mia voce..sono felice di tutto ciò.

Negli anni come è cambiata l’industria musicale?
Le case discografiche si accorpano da sole e puntano sugli esordienti dei Talent per vendere,mi pare ovvio, e le capisco pure;se l’industria è in crisi da anni è naturale che non si investe più su progetti sperimentali e artisti conclamati. Poi c’è l’aspetto artistico perché non ci sono più i grandi autori di una volta, quelli che scrivevano a Sanremo anche per gli esordienti. C’è una grossa fetta comunque di artisti indipendenti che si autoproducono e fanno cose interessanti, non verranno mai fuori ma Internet li aiuta, come accade con me.

Ti ci rispecchi ancora in essa?
Io ,ripeto, mi autoproduco,ho avuto la fortuna di collaborare con musicisti professionisti che si sono messi a disposizione. È andata bene così.

Passiamo adesso a 'La mia testa danzante’, un libro che contiene anche il testo ‘Lacrime e Polvere’ che racconta il travaglio interiore e le difficoltà di una persona transessuale. Come è nato il racconto?
Fa parte di questo libricino che ho pensato di pubblicare perché a questo punto del mio percorso artistico era giusto che mi si conoscesse totalmente,visto che ho sempre parlato del mio mondo interiore nelle canzoni e questo libro di versi e racconti lo descrive appieno. Lacrime e polvere è un episodio a parte all’interno di esso, il cui corollario sono tre poesie che descrivono una condizione che mi sta a cuore soprattutto per effetti che provoca nella famiglia e nella società che ci circonda. Brevemente, come anche nel resto del libro,descrivo il vissuto interiore conflittuale di una persona rifiutata ma che non è in fondo ostile verso il mondo, crede in un’apertura da parte del prossimo. Insomma mi piace sempre manifestare attraverso ciò che scrivo una certa grinta e un desiderio di vita che non si deve abbandonare mai.

Nel testo ci sono anche delle poesie incentrate sull'emarginazione che porta alla vendetta. Perché hai scelto questo aspetto?
Conosco bene i tumulti dell’animo umano,sono una persona introversa,sono stato un bambino diverso dai miei coetanei, loro giocavano a pallone ,io disegnavo,parlavo poco,ascoltavo musica,ammiravo la Natura. Sono un soggetto malinconico che si è ammalato di depressione a un certo punto, ma in questa sofferenza dell’anima fatta di forti contrasti emotivi ,col tempo,ho maturato pensieri positivi per me,quelli che mi aiutano ad andare avanti… anche perché se la tua natura è questa, non potrai mai cambiarla. Soffrirò sempre, lo so, ma almeno ora so come muovermi senza neanche incolpare troppo persone o cose.
Continua sotto...
http://www.ibs.it/code/9788897309215/sansone-francesco/oltre-evidenza-racconti.html
Adesso anche in ebook qui 
Dato che parli di transessualità ed emarginazione, non posso non farti una domanda legata a questi aspetti che, in qualche modo sono collegati. Osservando la direzione che il Paese sta prendendo, pensi che la condizione delle persone lgbt possa cambiare oppure stiamo vivendo una nuova fase di oscurantismo?
Stranamente si viveva meglio negli anni Ottanta in cui ero adolescente,erano anni di benessere e la cultura apriva nuovi orizzonti: c’erano i dark, i punk, i gay con le loro canzoni piene di vita e di colore. A un certo punto tutto si è sfasciato, non si è trattato di retrocessione, ma proprio di degrado socio culturale a cui si è aggiunta una forte crisi economica che ancora viviamo; la gente si è incattivita e ha visto il ‘diverso’ come un problema maggiore da affrontare, un problema di cui non si poteva occupare più, anzi un ostacolo anche alla soluzione dei propri problemi. Non a caso oggi la comunità gay chiede riconoscimenti più che in altre epoche facendosi sentire, ma questa crisi di  valori, di opportunità che ha chiuso le menti e il cuore della gente, ha chiuso anche le porte nei loro confronti. Il gay dà fastidio oggi, è un problema in più; credo sia così, anche perché sentendo molte persone giovani e il problema in sé non esiste. Oggi molti sono tolleranti, a differenza di ciò che si crede. È quindi un problema sociale più che culturale. Proprio per questo è necessario, secondo me, educare le nuove generazioni al rispetto e all’accoglienza della comunità omosessuale. La scuola potrebbe avere un ruolo importante in tal senso anche perché proprio lì si consumano molti episodi di bullismo. Però temo che la strada è lunga... anche la Legge italiana fatica a considerare l’argomento; è giusto comunque farsi sempre sentire.

Al libro è allegato un mini CD che contiene il brano ‘Trascorre’ e la cover ‘Dear Darkness’. Non puoi proprio stare lontano dalla musica, eh?
Mi piaceva fare un gioco di rimandi con la musica; entrambi i brani infatti riflettono molto del libro.
Anche per il libro hai scelto l’autopubblicazione. Questo modo di pubblicarsi è l’unico modo che rimane a un’artista estraneo a certi stili per diffondere i propri lavori?
Mi sono rivolto a una buona tipografia - editoria di cui c’è il marchio sul libro, ma è chiaro che è sempre una mia produzione. L’autoproduzione oggi è una mia scelta. Potrei propormi a qualche casa editrice famosa, ma è una trafila lunga; io sono in fondo un bambino che si diverte a scrivere e cantare, sono libero in questo senso e forse tale resterò per sempre. Mi secca aspettare, mi secca sottostare alle regole, però nel caso mi notasse qualche famoso editore o produttore musicale, forse finalmente metterei la testa  a posto… (ride, ndb)