"Questa crisi ha chiuso le menti e quindi il gay dà fastidio." Intervista ad Army, il cantante e scrittore 'indipendente'
Grafica di
Giovanni Trapani
Da anni le
sue canzoni sono una contrapposizione alla musica mangia e fuggi lanciata dai
talent, eppure,sebbene con qualche difficoltà in più rispetto a chi è lanciato
dalla tv, Army è riuscito a
costruirsi uno spazio nel panorama musicale sebbene di nicchia.
I testi e le musiche sono il frutto di collaborazioni con artisti di un certo livello e che si ritrovano anche nel nuovo album dal titolo Ma prècieuse vìe, anticipato dal singolo Dei colori dell’immenso, ma anche nel nuovo progetto editoriale, uscito in questi giorni, intitolato La mia testa danzante. Il libro, attraverso due racconti e alcune poesie, riporta le emozioni provate da Army, dando conferma del suo talento con la scrittura.
I testi e le musiche sono il frutto di collaborazioni con artisti di un certo livello e che si ritrovano anche nel nuovo album dal titolo Ma prècieuse vìe, anticipato dal singolo Dei colori dell’immenso, ma anche nel nuovo progetto editoriale, uscito in questi giorni, intitolato La mia testa danzante. Il libro, attraverso due racconti e alcune poesie, riporta le emozioni provate da Army, dando conferma del suo talento con la scrittura.
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Army, iniziamo questo incontro partendo da ‘Ma prècieusevìe’, il nuovo
disco uscito qualche mese fa. Ci dici in breve come è venuto a galla il
progetto?
Volevo riproporre due brani che all’inizio del mio percorso da solista
sono piaciuti tanto, ovvero 'Vanità' e 'Amore nero', entrambi scritti da Dagon Lorai,
giovane cantautore napoletano, esponente di un genere dark wave sicuramente di
nicchia e artista versatile ,visto che è anche un grafico e un video maker.
Così ho reinciso a distanza di cinque anni i due pezzi in chiave
rispettivamente pop e in acustico con l’aggiunta di un intro recitato più 'Dei
colori dell’immenso', un inedito scritto da Mathì e 'Napule amica' musicato da
Francesco Aiello,un omaggio in lingua napoletana scritto da me.In definitiva un
Ep che chiude un ciclo.
Tu fai musica da anni e,
sebbene i pezzi vengano trasmessi dalla radio, sembra che hai delle difficoltà
a farti conoscere dal grande pubblico. È così difficile oggi fare musica se non
si passa dai talent?
So bene di fare un genere che può non piacere a
tutti come so anche che senza casa discografica non arrivi da nessuna parte e
del resto io non ho mai voluto intraprendere una carriera tradizionale,avrei
dovuto iniziare a venti anni non più tardi come è avvenuto.Sono contento dei
risultati raggiunti finora,ricevere articoli su testate importanti come Il
Mattino di Napoli e riviste rock o da collezione come Raropiù è molto per uno
semisconosciuto.In più in una rubrica di un noto settimanale mi ha risposto pure
la grande Mina a cui non è piaciuto molto uno dei miei brani ma ha apprezzato
molto la mia voce..sono felice di tutto ciò.
Negli anni come è cambiata
l’industria musicale?
Le case discografiche si accorpano da sole e puntano sugli esordienti
dei Talent per vendere,mi pare ovvio, e le capisco pure;se l’industria è in
crisi da anni è naturale che non si investe più su progetti sperimentali e
artisti conclamati. Poi c’è l’aspetto artistico perché non ci sono più i grandi
autori di una volta, quelli che scrivevano a Sanremo anche per gli esordienti. C’è
una grossa fetta comunque di artisti indipendenti che si autoproducono e fanno
cose interessanti, non verranno mai fuori ma Internet li aiuta, come accade con
me.
Ti ci rispecchi ancora in
essa?
Io ,ripeto, mi autoproduco,ho avuto la fortuna di collaborare con
musicisti professionisti che si sono messi a disposizione. È andata bene così.
Passiamo adesso a 'La mia
testa danzante’, un libro che contiene anche il testo ‘Lacrime e Polvere’ che
racconta il travaglio interiore e le difficoltà di una persona transessuale.
Come è nato il racconto?
Fa parte di questo libricino che ho pensato di pubblicare perché a
questo punto del mio percorso artistico era giusto che mi si conoscesse
totalmente,visto che ho sempre parlato del mio mondo interiore nelle canzoni e
questo libro di versi e racconti lo descrive appieno. Lacrime e polvere è un episodio a parte all’interno di esso, il cui
corollario sono tre poesie che descrivono una condizione che mi sta a cuore
soprattutto per effetti che provoca nella famiglia e nella società che ci
circonda. Brevemente, come anche nel resto del libro,descrivo il vissuto
interiore conflittuale di una persona rifiutata ma che non è in fondo ostile
verso il mondo, crede in un’apertura da parte del prossimo. Insomma mi piace
sempre manifestare attraverso ciò che scrivo una certa grinta e un desiderio di
vita che non si deve abbandonare mai.
Nel testo ci sono anche delle
poesie incentrate sull'emarginazione che porta alla vendetta. Perché hai scelto
questo aspetto?
Conosco bene i tumulti dell’animo umano,sono una persona introversa,sono
stato un bambino diverso dai miei coetanei, loro giocavano a pallone ,io disegnavo,parlavo poco,ascoltavo
musica,ammiravo la Natura. Sono un soggetto malinconico che si è ammalato di
depressione a un certo punto, ma in questa sofferenza dell’anima fatta di forti
contrasti emotivi ,col tempo,ho maturato pensieri positivi per me,quelli che mi
aiutano ad andare avanti… anche perché se la tua natura è questa, non potrai
mai cambiarla. Soffrirò sempre, lo so, ma almeno ora so come muovermi senza neanche
incolpare troppo persone o cose.
Continua sotto...
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Dato che parli di transessualità ed emarginazione, non posso non farti
una domanda legata a questi aspetti che, in qualche modo sono collegati.
Osservando la direzione che il Paese sta prendendo, pensi che la condizione
delle persone lgbt possa cambiare oppure stiamo vivendo una nuova fase di
oscurantismo?
Stranamente si viveva meglio negli anni Ottanta in cui ero adolescente,erano
anni di benessere e la cultura apriva nuovi orizzonti: c’erano i dark, i punk, i
gay con le loro canzoni piene di vita e di colore. A un certo punto tutto si è
sfasciato, non si è trattato di retrocessione, ma proprio di degrado socio culturale
a cui si è aggiunta una forte crisi economica che ancora viviamo; la gente si è
incattivita e ha visto il ‘diverso’ come un problema maggiore da affrontare, un
problema di cui non si poteva occupare più, anzi un ostacolo anche alla
soluzione dei propri problemi. Non a caso oggi la comunità gay chiede
riconoscimenti più che in altre epoche facendosi sentire, ma questa crisi
di valori, di opportunità che ha chiuso le
menti e il cuore della gente, ha chiuso anche le porte nei loro confronti. Il
gay dà fastidio oggi, è un problema in più; credo sia così, anche perché
sentendo molte persone giovani e il problema in sé non esiste. Oggi molti
sono tolleranti, a differenza di ciò che si crede. È quindi un problema sociale
più che culturale. Proprio per questo è necessario, secondo me, educare le
nuove generazioni al rispetto e all’accoglienza della comunità omosessuale. La
scuola potrebbe avere un ruolo importante in tal senso anche perché proprio lì
si consumano molti episodi di bullismo. Però temo che la strada è lunga... anche
la Legge italiana fatica a considerare l’argomento; è giusto comunque farsi
sempre sentire.
Al libro è allegato un mini
CD che contiene il brano ‘Trascorre’ e la cover ‘Dear Darkness’. Non puoi
proprio stare lontano dalla musica, eh?
Mi piaceva fare un gioco di rimandi con la musica; entrambi i brani infatti
riflettono molto del libro.
Anche per il libro hai scelto l’autopubblicazione. Questo modo di
pubblicarsi è l’unico modo che rimane a un’artista estraneo a certi stili per diffondere
i propri lavori?
Mi sono rivolto a una buona tipografia - editoria di cui c’è il marchio
sul libro, ma è chiaro che è sempre una mia produzione. L’autoproduzione oggi è
una mia scelta. Potrei propormi a qualche casa editrice famosa, ma è una
trafila lunga; io sono in fondo un bambino che si diverte a scrivere e cantare,
sono libero in questo senso e forse tale resterò per sempre. Mi secca
aspettare, mi secca sottostare alle regole, però nel caso mi notasse qualche
famoso editore o produttore musicale, forse finalmente metterei la testa a posto… (ride, ndb)
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