Giorgi Gasviani, dopo il coming out "mio padre ha afferrato un coltello per uccidermi"
A cura di
Francesco Sansone
Grafica di
Giovanni Trapani
Giorgi
Gasviani è un ragazzo di 27 anni che è
nato in Georgia. È omosessuale, condizione per la quale nel suo Paese si
viene considerati degli appestati. Intervistato dal quotidiano El Periódico, il
ragazzo ha raccontato la sua storia e il perché ha richiesto Asilo per motivi
di orientamento sessuale alla Spagna, Paese che ama da quando andava all'università.
“Tutto è cominciato quando ho trovato nella
biblioteca universitaria un dizionario
Spagnolo – Georgiano. Uno di quelli per turisti , che traducono frasi
intere. Mi è piaciuto. Mi sono messo a
studiarlo. Poi, un Capodanno ho chiamato un numero della Spagna per mettere in
pratica ciò che avevo appreso. Volevo sapere se riuscivo farmi capire. Ho
chiamato per augurare un ‘Felice Anno Nuovo’ e mi hanno capito.”
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Giorgi racconta che nel 2011, grazie a una
borsa di studio, andò per la prima volta in Spagna dove per la prima volta è riuscito a dare un nome alla propria sessualità: “Prima sapevo che ero diverso, ma per la
mancanza di informazione non le potevo dare un nome. In Georgia è come se gli
omosessuali non esistano. C’è ignoranza e rifiuto. Agli omosessuali dicono che
non meritano di vivere. La chiesa afferma che è qualcosa che si cura. Grazie
alla Chiesa, vivevo in un inferno.”
In Spagna il ragazzo ha scoperto che le
relazioni fra due uomini fossero possibili e che potevano stare insieme e
felici. Ha scoperto che non era un malato né tanto meno un “insetto raro”. Così
al suo rientro in Georgia ne parlò con i genitori che, però, non lo capirono: “La
notte mio padre ha afferrato un coltello per uccidermi. Uscii di casa correndo
e da quel momento non li ho visti più.”
Grazie a degli aiuti, Georgi è tornato
in Spagna per chiedere asilo, ma senza ottenerlo: “Non hanno studiato il mio
caso. Hanno semplicemente guardato i numeri,le statiche e che in Georgia l’omosessualità
non è un delitto… non hanno considerato i miei motivi personali, non hanno
studiato realmente il mio caso.” Tuttavia da quattro anni la sua condizione si
è radicalmente regolarizzata e adesso Georgi non nasconde più chi è, salvo quando
incontra un altro georgiano.
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Anche con i suoi genitori i rapporti adesso vanno
meglio, anche se non può dimenticare quello che è successo la notte del coming
out: “Dopo alcuni anni mi hanno contattato su internet. Hanno detto che si sono
pentiti, ma non sono fiducioso. Non
posso rischiare di ritornare lì e che mio padre mi rinchiuda in un monastero
per curarmi.”
Fonte: El Periódico; Foto: Josep Garcia
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